Expanite, alternativa alla cromatura dura

Rinomati produttori dai settori automotive, tecnologia di pompaggio e trasporto così come l’industria della lavorazione alimentare, sostituiscono la cromatura dura con Expanite

Con oltre il 20% del fatturato derivante da progetti di sostituzione della cromatura dura, Expanite, il pioniere danese dell’indurimento superficiale dell’acciaio inossidabile, sta per posizionarsi come una delle alternative più utilizzate alla cromatura dura.

Soluzioni sostenibili: Diffusione contro Rivestimento

A differenza della cromatura dura, dove l’elettrolita utilizzato durante la lavorazione può contenere ioni di cromo esavalente Cr(VI), pericolosi per la salute umana e dannosi per l’ambiente, i processi Expanite utilizzano solo atomi di azoto e carbonio.

Ciò rende Expanite un processo ecologico e sostenibile.

Expanite rimuove efficacemente lo strato di ossido naturale che ricopre gli acciai inossidabili durante le fasi iniziali del processo di gasatura e senza l’aggiunta di sostanze chimiche aggressive. Ciò consente una diffusione controllata degli atomi di carbonio e di azoto nella struttura dell’acciaio inossidabile sottostante.

Expanite sostituisce la cromatura dura

“Oltre il 20% dei pezzi che lavoriamo oggi con il processo Expanite sono sostitutivi della cromatura dura”, afferma Thomas Abel Sandholdt, CEO di Expanite.

Che si tratti dei componenti di una valvola di iniezione nell’industria automobilistica, di boccole per motori marini o del rotore di una pompa di grandi dimensioni, tutti hanno sperimentato i vantaggi di un processo di diffusione senza il rischio di cricche, sfaldamenti o zone di indurimento disomogenee.

A questo si aggiunge la conformità al programma Reach dell’UE per la riduzione del Cr(VI), la scelta fondamentale per soluzioni più sostenibili.

Vantaggio competitivo: il costo

A prima vista, la tecnologia di indurimento Expanite può sembrare costosa rispetto alla cromatura dura, ma la differenza di prezzo si pareggi quando si considerano i costi totali e le prestazioni del ciclo di vita.

La prova sta nei molti clienti Expanite.

Informazioni su Expanite

Expanite è stata fondata nel 2010 da esperti di primo piano nel campo di indurimento di materiali e superficie. L’azienda ha sede a Hillerød, vicino a Copenaghen, e dispone di centri di trattamento negli Stati Uniti, in Germania, Corea e Cina.

Le soluzioni di Expanite sono applicabili a tutti i tipi di acciaio inossidabile e possono essere adattate alla linea di prodotti del cliente anche con un contratto a licenza.

Industria chimica in Italia, le prospettive future

In un Paese a forte vocazione manifatturiera, come l’Italia, l’industria chimica – con un  valore della produzione di oltre 66 miliardi di euro nel 2022 – rappresenta la quinta industria (dopo alimentare, metalli, meccanica, auto e componentistica) oltre che un fornitore indispensabile per tutte le filiere produttive

Le circa 2.800 imprese sul territorio nazionale occupano oltre 112 mila addetti altamente qualificati.

Dopo aver dimostrato grande capacità di reazione e resistenza al lungo periodo della pandemia, l’industria chimica risulta essere tra i settori più penalizzati dalla crisi energetica in un contesto che, nel corso del 2023, vede anche l’indebolimento della domanda.

Il rientro dei costi dai picchi del 2022 rappresenta un sollievo per l’industria chimica, tuttavia la crisi energetica non può dirsi ancora totalmente superata.

Il prezzo del gas, che si riflette anche sull’elettricità, si mantiene su livelli superiori al pre-crisi (più che doppi nella media dei primi 9 mesi) e alle altre aree geografiche (oltre il triplo rispetto agli USA) in presenza di rischi al rialzo con l’avvicinarsi dell’inverno.

Per effetto dell’accelerazione impressa dall’Europa agli obiettivi di riduzione delle emissioni, anche il costo dei permessi per le emissioni di CO2 nell’ambito del sistema ETS è salito dai 25 euro del 2019 ad oltre 85 euro nella media del 2023 in presenza di compensazioni dei costi indiretti legati all’elettricità solo parziali in Italia a causa dell’insufficienza dei fondi disponibili (nel 2021 erogazioni pari al 24% per i settori ammessi).

Per contenere i rincari di costo, le imprese dell’industria chimica stanno utilizzando ogni leva disponibile – inclusa, ove possibile, la sostituzione del gas naturale con combustibili alternativi e la riformulazione dei prodotti – oltre ad investire con convinzione nella cogenerazione, nelle rinnovabili e nell’economia circolare.

Ma, l’integrale sostituzione dei combustibili fossili (petrolio e gas naturale) – impiegati dall’industria chimica non solo come fonti energetiche ma anche come materie prime – è allo stato attuale irrealizzabile.

Prima dello shock energetico – considerando entrambi gli impieghi – il costo dell’energia aveva un’incidenza sul valore della produzione pari al 14%, la più elevata nel panorama industriale e con punte ben più elevate per alcune produzioni.

La domanda risulta in diffuso arretramento e non evidenzia segnali di ripresa.

Tra i principali settori clienti, le costruzioni scontano una decisa frenata, dopo il boom del 2021-2022, ma i volumi di attività risultano in calo anche in ambiti meno ciclici come l’alimentare.

Mostrano andamenti più positivi solo i settori che beneficiano ancora di spazi di rimbalzo post-pandemico, quali la cosmetica e l’auto (quest’ultima più per la normalizzazione delle catene di fornitura che per effetti di domanda).

La chimica è in contrazione in tutta Europa con un andamento particolarmente penalizzante in Germania (-14% in gennaio-agosto) che rappresenta per l’Italia il primo partner commerciale (quota sull’export pari al 13%). Domanda debole e profonda incertezza – anche in un’ottica di medio termine – rendono concreti i rischi di razionalizzazione di alcune produzioni ad elevata intensità energetica.

La specializzazione italiana nella chimica delle specialità e di consumo (quota di produzione settoriale pari al 61% a fronte del 45% a livello UE) rappresenta un fattore di relativa tenuta, anche alla luce del rientro delle quotazioni del gas su livelli più gestibili, ma non sgombra il campo dalle preoccupazioni.

La filiera è strettamente interconnessa, di conseguenza l’indebolimento delle fasi a monte danneggia anche le attività a valle.

A fronte di una contrazione nei primi otto mesi (-9,6%) amplificata dal confronto con una prima parte dello scorso anno ancora su buoni livelli e dal decumulo delle scorte, si stima per l’intero 2023 un calo della produzione chimica in Italia del9% con un recupero nel 2024 modesto (+1%) e soggetto a rischi al ribasso in relazione all’evolvere dei costi energetici e del quadro economico complessivo.

Nell’anno in corso si assiste a un miglioramento ma non una normalizzazione della bilancia commerciale (riassorbita circa la metà degli oltre 6 miliardi di aggravio sperimentati nel 2022 rispetto al 2021).

La correzione dell’import (-12,3% in valore nei primi sette mesi dopo il +29,4% dello scorso anno) riflette non solo il parziale rientro dei costi energetici, ma anche l’indebolimento della domanda interna.

La quota di import dalla Cina, pressoché raddoppiata nel 2022, non vede un significativo ripiegamento.  Anche l’export italiano di chimica perde terreno (-7,0% dopo il +20,1% del 2022) risentendo di una domanda industriale debole a livello mondiale e in calo soprattutto nel mercato europeo.

L’andamento del saldo commerciale dimostra come, anche in condizioni avverse, non sia possibile fare a meno della chimica.

Un indebolimento dell’industria chimica italiana e europea comporterebbe una grave perdita dal punto di vista economico, sociale e ambientale anche perché sarebbe inevitabilmente accompagnato da un aumento dell’import, spesso con minori garanzie in termini ambientali e di sicurezza.

Al contrario, una politica industriale in grado di promuovere una transizione sostenibile potrebbe rappresentare un importante volano di sviluppo per il Paese.

Vortex Meter, misuratore di portata a vortici da Tecnova HT

Lo strumento Vortex Meter o Misuratore di portata a vortici presentato da TECNOVA HT è una apparecchiatura idonea a misurare la portata volumetrica di un qualsiasi fluido come gas, vapore e liquido

Grazie a sensori aggiuntivi, integrati o comunque connessi allo strumento, specifici per la misura della Temperatura e/o della Pressione, il vortex meter come misuratore di portata a vortici, restituisce anche la portata massica compensata molto comoda ad esempio per la misura del vapore prodotto o consumato.

Questo tipo di misuratore di portata non avendo parti in movimento non presenta operazioni di manutenzione da calendarizzarsi a parte settaggi e calibrazioni specifiche.

Ne esistono diverse versioni tra le quali abbiamo il modello a tronchetto flangiato, piuttosto che wafer o ancora ad inserzione.

Come funziona un vortex meter?

Questo misuratore di portata si basa sull’applicazione pratica delle Scie di von Karman : un corpo immerso in un fluido in moto genera dei vortici su entrambi i suoi lati che vengono trascinati via dal fluido in movimento dando origine appunto alla cosiddetta “scia di von Karman”, un insieme di vortici dunque che alternativamente si distaccano dal lato destro e dal sinistro come da simulazione 3D seguente

Questo fenomeno, anche senza conscerlo, lo osserviamo in modo inconsapevole quando vediamo la nostra bandiera che garrisce al vento, svolazzando a destra e sinistra, dove il corpo tozzo cilindrico è l’asta della bandiera che con il vento genera dei vortici alternativamente sui lati destro e sinistro della stoffa del tricolore.

Ma può avere anche delle conseguenze disastrose a causa delle estreme vibrazioni indotte ad esempio nelle colonne di strippaggio in raffineria o nei camini, entrambi corpi cilindrici di certa altezza, dove sono d’obbligo dei rompivortici per evitare il potenziale collasso della struttura…

Applicando invece industrialmente questa teoria ogni strumento vortex meter per la misura di portata è quindi dotato di un corpo tozzo metallico detto shedder bar che ostruisce il passaggio del fluido come da foto sottostante: ad una certa velocità cominciano a generarsi e distaccarsi questi vortici alternati fra loro di cui la Frequenza di generazione e distacco risulta essere

F =  St x V / d

dove F frequenza , St numero adimensionale di Strouhal, V velocità del flusso e d larghezza della shedder bar. Il costruttore del misuratore di portata a vortici deve quindi dimensionare accuratamente d al fine di mantenere ragionevolmente costante il Numero di Strouhal (0.2 – 0.3 tipicamente e determinato sperimentalmente) lungo un intervallo di Numeri di Reynolds Re abbastanza ampio, ad esempio da Re 2×10^4 a Re 7×10^6…

ma cosa ci serve il Numero di Reynolds? innanzitutto è definito dalla seguente formula

Re = ρ x V x D / μ

dove ρ densità del fluido, V velocità del flusso , D diametro interno e μ viscosità cinematica. Questo numero adimensionale tra le altre cose ci informa del Regime del Moto, se laminare, se turbolento oppure se in fase transitoria e nel nostro Processo aumenta di valore passando dalla portata minima alla massima all’interno del tubo oggetto di misura. Infatti essendo la Portata direttamente proporzionale alla Velocità Q = V x A ( a parità di sezione di efflusso V e Q vanno a braccetto) e come detto avendo Re direttamente proporzionale a V , all’aumentare di Q aumenta Re ( assumendo ρ , D e μ costanti ).

Avere il Numero di Strouhal costante lungo un range di Numeri di Reynolds significa quindi avere il Numero di Strouhal costante lungo le variazioni di portata misurate dal vortex meter

Pertanto essendo la frequenza di generazione e distacco dipendente solo dalla velocità del fluido perchè nella formula F =  St x V / d sia St che d sono costanti come spiegato sopra conoscere la Frequenza dei vortici significa conoscere la Velocità semplicemente applicando la formula inversa

V = F x d / St

La frequenza di distacco può essere tecnicamente misurata con diversi sensori come ad esempio, tra i più comuni,

  • sensori capacitivi che rilevano le pressioni positive e negative in alternanza fra loro generate dai vortici stessi
  • sensori piezoelettrici che oscillando da una parte all’altra a causa dei vortici generano una differenza di potenziale elettrico
  • sensori ultrasonici che si vedono deviare il treno ultrasonico dai vortici di passaggio con conseguente shift dell’onda sinusoidale a seconda della frequenza dei vortici

Una volta calcolata F si ottiene quindi V ed essendo l’Area di Passaggio un’ area circolare si determina come

A = (D/2)^2 x π

dove D è il diametro interno della tubazione sicuramente definito, si applica poi la classica formula

Q = V x A

dove V è la velocità di flusso ed A è l’area di passaggio per determinare facilmente Q come portata volumetrica “actual” cioè alle condizioni di T e P del processo. 

Il misuratore di portata a vortici può anche misurare la Portata Massica?

Certamente, ma non in modo diretto come un misuratore di portata ad effetto Coriolis o un Thermal Mass Flowmeter, la calcola in modo indiretto utilizzando dei sensori addizionali di Pressione e Temperatura che possono essere integrati direttamente nel vortex meter, definito allora “multivariabile“, oppure separati da esso e generanti un segnale che può essere raccolto direttamente dall’elettronica locale del misuratore di portata o riportati insieme alla portata volumetrica actual calcolata dal vortex ad un flow computer remoto, da campo o da quadro, in grado di calcolare la portata massica puntuale e totalizzata.

Limitazioni tecniche della misura di portata a vortici

Essenzialmente ne abbiamo di 3 tipi ma fondamentali

  1. La presenza di vibrazioni disturba la qualità della misura del vortex meter: come visto la portata viene calcolata tramite dei sensori che in modo accurato misurano i vortici, va da sè che la presenza di forti vibrazioni della tubazione implichi un deterioramento della ripetibilità della misura. In particolare si faccia attenzione al consueto sottodimensionamento del DN del corpo del misuratore, con la diminuizione della sezione di passaggio infatti a pari portata la velocità aumenta e di molto così come le vibrazioni. Si noti che diversi costruttori hanno inserito nelle elettroniche dei filtri per eliminare questo disturbo ma questo accorgimento può portare alla perdità di sensibilità dello strumento alle basse portate. 
  1. Le dimensioni del corpo flangiato sono limitate mediamente da 1/2″ a DN 12″ / 300 mm quindi non sono coperte le tubazioni medio-grandi del processo, questo per 2 motivi diversi. Il primo, squisitamente tecnico, ci ricorda che la frequenza dei vortici è basata sulla dimensione dello strumento: la frequenza dei vortici è inversamente proporzionale alla grandezza del misuratore cioè più è grande il DN dello strumento e meno frequentemente genera i vortici quindi sono generati meno impulsi per unità di volume (ed in più seguono anche una legge cubica) e la misura di portata diventa instabile. Il secondo invece è il costo rispetto ad altre tecnologie, generalmente il misuratore di portata a vortici è competitivo per costo d’investimento e prestazioni fino a DN 6″ / 150 mm.
  1. La necessità di diametri monte valle per la sua installazione infatti questa tecnologia di misura della portata a vortici ha estremo bisogno di un fluido non solo in regime di moto turbolento ma anche con un profilo di velocità senza deformazioni residue dovute alla presenza di curve, valvole o manifold. Si raccomanda di non fermarsi alla lettura superficiale del data sheet dello strumento ma di recuperare il manuale di installazione ed uso per controllare la reale esigenza dei diametri monte valle infatti a volte si trova scritto 10-15 diametri monte e 5 a valle di tubo senza disturbi ma in realtà diverse configurazioni richiedono anche 30 diametri a monte e 10 -15 a valle per garantire l’accuratezza e ripetibilità della misura.

Per ogni esigenza di misura di portata di vapore saturo e surriscaldato, gas, aria compressa, liquidi o acqua potabile il team di TECNOVA HT forte di mezzo secolo di esperienza rimane a disposizione anche per un semplice consiglio: avendo a disposizione tutti i principi di misura di portata industriale e civile può fornire un grande aiuto a scegliere lo strumento più idoneo per applicazione, prestazioni e budget.

http://www.tecnovaht.it/

B&R, produzione multidimensionale con ACOPOS 6D

Con ACOPOS 6D, B&R inaugura una nuova era per la produzione multidimensionale. Le navette a levitazione magnetica spostano liberamente i singoli prodotti attraverso la macchina

Sono finiti i giorni in cui i sistemi di movimentazione convenzionali imponevano tempistiche rigidamente ancorate a un processo di produzione multidimensionale sequenziale. ACOPOS 6D è ideale per la produzione di piccoli lotti con frequenti cambi di design e dimensioni da un prodotto all’altro.

ACOPOS 6D si basa sul principio della levitazione magnetica per la produzione multidimensionale.

Le navette integrano magneti permanenti che li mantengono sospesi sopra la superficie continua creata da segmenti di motore elettromagnetico.

I segmenti modulari del motore misurano 240 x 240 millimetri e possono essere disposti liberamente, a creare qualsiasi forma dello spazio di movimento.

Con una gamma di navette di varie dimensioni è possibile trasportare carichi utili da 0,6 a 14 chilogrammi e raggiungere velocità fino a 2 metri al secondo.

Le navette possono muoversi liberamente nello spazio bidimensionale, oltre a ruotare e inclinarsi lungo tre assi e a levitare con un preciso controllo della quota. Combinati, questi movimenti consentono un controllo a sei gradi di libertà.

Riduci l’ingombro della tua macchina

I sistemi di trasporto convenzionali occupano molto spazio all’interno dello stabilimento solo per spostare i prodotti da A a B – senza dare alcun contributo reale ai processi di produzione multimensionale a valore aggiunto.

Con l’introduzione della tecnologia a levitazione magnetica, il modello tradizionale di trasporto lineare dei prodotti si sta dissolvendo per rivelare uno spazio di lavorazione e di produzione multidimensionale. Uno spazio in cui i confini tra trasporto e lavorazione scompaiono.

Oltre a trasportare i prodotti, il sistema di trasporto esegue anche compiti di lavorazione multiasse – aggiungendo una flessibilità essenziale in una frazione dello spazio.

ACOPOS 6D permette di controllare simultaneamente fino a quattro navette per ogni segmento di motore da 240 x 240 mm – per una densità di lavorazione massima di quasi 70 prodotti per metro quadro.

La pianificazione del percorso viene calcolata individualmente per ogni navetta, permettendo un controllo completamente indipendente. Questa combinazione di alta densità di navette e flessibilità illimitata del percorso rende le macchine e le linee sostanzialmente più piccole ed esponenzialmente più produttive.

Spazio ridotto

ACOPOS 6D offre una densità di navette fino a quattro volte superiore a quella degli altri sistemi presenti sul mercato grazie alla capacità unica di controllare quattro navette sullo stesso segmento di motori contemporaneamente.

Le navette possono essere utilizzate anche come assi nelle stazioni di lavorazione. Una navetta che trasporta un pezzo può, ad esempio, seguire un percorso CNC permettendo il montaggio rigido dell’utensile di lavorazione. Le stazioni di pesatura possono essere eliminate completamente, poiché ogni navetta può anche servire come pesa ad alta precisione. Ciò rende possibile la progettazione di una macchina più compatta.

Zero usura

Le navette ACOPOS 6D fluttuano liberamente senza alcun contatto meccanico né attrito.

In assenza di usura non ci sono parti da manutenere. Una semplice copertura in acciaio inossidabile sopra i segmenti del motore offre all’ACOPOS 6D una protezione IP69K – il che lo rende ideale per l’uso in camere bianche o per la produzione di alimenti e bevande.

Completamente integrato

ACOPOS 6D è completamente integrato nell’ecosistema B&R. Ciò consente di sincronizzare, con precisione al microsecondo, le navette con servo assi, robot, sistemi track e sistemi di visione. La pianificazione del percorso delle navette avviene in un controllore dedicato, collegato alla rete della macchina tramite POWERLINK – eliminando ogni possibile impatto sulle prestazioni della rete o del sistema di controllo della macchina. Per sistemi con oltre 200 segmenti o 50 navette, è possibile sincronizzare più controllori tra loro.

Navette intelligenti

A differenza di sistemi simili, a ogni navetta ACOPOS 6D viene assegnato un ID univoco a livello globale. All’avvio, il controllore localizza immediatamente ogni navetta sui segmenti del motore, e la produzione può iniziare senza lunghe sequenze di homing o input manuale da parte di un operatore. Le navette offrono una ripetibilità di posizionamento di ±5 µm, rendendo ACOPOS 6D perfettamente adatto per applicazioni con requisiti di posizionamento stringenti, come quelle nell’industria elettronica e nell’assemblaggio di componenti meccanici ed elettronici.

Enormi possibilità, facilmente

ACOPOS 6D apre possibilità quasi illimitate nella progettazione delle macchine, pur essendo decisamente facile da configurare. Sofisticati algoritmi assicurano che le navette seguano un percorso ottimale evitando collisioni e riducendo al minimo il consumo di energia. Gli sviluppatori sono liberi di concentrarsi sul loro compito primario: sviluppare processi macchina ottimizzati, che garantiscano la massima produttività.

Marchesini Group acquisizione Sea Vision Group

A seguito dell’acquisizione l’ad Marchesini Group Pietro Cassani diventerà presidente del cda dell’azienda di Pavia, dopo l’acquisizione

Sea Vision Group, realtà nata a Pavia che opera nella realizzazione di sistemi per la tracciabilità, la raccolta dati e l’ispezione nel settore del confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici, è stata acquisita da Marchesini Group. L’acquisizione – avviata nel 2018 con il rilevamento iniziale del 48% delle quote – rappresenta il completamento di una delle più significative operazioni di mercato compiute da Marchesini Group nell’arco della sua storia quasi cinquantennale.

A seguito dell’acquisizione Pietro Cassani, amministratore delegato di Marchesini Group, diventerà presidente del cda di Sea Vision Group, in cui siederà anche Michele Cei, co-fondatore dell’azienda lombarda, che manterrà il ruolo di amministratore delegato. Le nuove dinamiche societarie, “come da tradizione e scelta strategica di Marchesini Group” non modificheranno il percorso di crescita di Sea Vision Group, che ha una previsione di fatturato per il 2022 di oltre 50 milioni di euro.

SCHUNK: Andrea Lolli è il nuovo Sales Manager Gripping Systems della filiale italiana

SCHUNK: Andrea Lolli è il nuovo Sales Manager Gripping Systems della filiale italiana

La filiale italiana di SCHUNK, leader di competenza per i sistemi di presa e per la tecnica di serraggio, è in continua crescita non solo economica, ma anche nello sviluppo dell’organico e delle proprie risorse

Con il motto “One team one familySCHUNK vuole da sempre esprimere attenzione e apprezzamento ai propri collaboratori: ogni individuo è una risorsa, e il termine famiglia non si riferisce solo ai membri della proprietà, bensì al team internazionale di colleghi e colleghe, che insieme contribuiscono a rendere il brand leader mondiale nell’industria meccanica e nell’automazione industriale.

SCHUNK Intec Italia conta oggi 40 dipendenti e, grazie a un grande lavoro di squadra, l’azienda non solo è uscita dalla crisi, ma ha chiuso il 2021 con un risultato record, superando i 24 milioni fatturato, in particolare trainato dalla divisione sistemi di presa.

Questa divisione è nata ed è stata guidata con dedizione fin dagli inizi da Riccardo Borghi, che, grazie alla sua passione per il mondo della robotica, ha posto le basi e strutturato con successo lo sviluppo del mercato italiano per i moduli di presa SCHUNK, diventando un riferimento di affidabilità e competenza per il settore e per le sue associazioni più rappresentative.

Oggi Riccardo Borghi, che ha festeggiato lo scorso anno con commozione 20 anni nel team, continua a gestire l’ufficio tecnico della divisione. Il crescente sviluppo del comparto ha però richiesto l’inserimento di nuova una figura strategica, quella dal Sales Manager, ruolo che è ricoperto dal 1° gennaio 2022 dall’Ing. Andrea Lolli.

Il nuovo ruolo prevede da un lato lo sviluppo delle politiche commerciali e di vendita guidando e coordinando un team di otto funzionari di zona, e dall’altro, l’implementazione di attività di business development in nuovi settori di punta per l’automazione industriale, il Life Science e l’e-mobility, su cui SCHUNK intende sviluppare competenze applicative specifiche ed eccellere come partner tecnologico.

“Dopo il risultato straordinario del 2021, proseguire il percorso con successo rappresenta una sfida e implica grande responsabilità”, afferma Andrea Lolli.

“È possibile affrontare questo traguardo guardando al futuro, investendo sulle persone e sul lavoro di squadra. Ringrazio per l’opportunità e la fiducia di tutto il team e dell’azienda, che mi ha sempre offerto sostegno e opportunità di crescita”.

TERRANOVA INSTRUMENTS, a tu per tu con il Presidente Enio Valletti

Abbiamo rivolto alcune domande al Presidente di questo grande gruppo che è Terranova Instruments, Enio Valletti, che presenta un grande portfolio di esperienze e soluzioni per tutte le Industrie di Processo con la qualità, la creatività e l’eccellenza che la manifattura italiana ha sempre dimostrato negli anni

Di Maria Elena Monti

Terranova Instruments include brand differenti, può darci brevi cenni della sua storia e spiegare di cosa si occupano i vari marchi?

Valcom
Fondata a Milano nel 1974, Valcom® iniziò progettando e producendo strumenti pneumatici per il controllo e la misura con una specifica competenza nell’industria della cellulosa e della carta. Nel 1978 fu prodotto il primo trasmettitore elettronico con LVDT e nei primissimi anni ’80 la realizzazione di una gamma di trasmettitori di livello e pressione con sensori piezoresistivi costituì un passo decisivo nello sviluppo della strumentazione elettronica. Il continuo impegno dedicato alla ricerca, portò Valcom® ad entrare nei primi anni ’90 anche nel settore Navale, attraverso la selezione di materiali perfettamente compatibili con le applicazioni in ambito marino e offshore.

Spriano
Iniziò la propria attività nel 1923 producendo misuratori di pressione e temperatura. Nel 1936 fu la prima azienda in Italia a produrre un servomotore pneumatico e contribuì così a un significativo miglioramento tecnico nell’automazione e nel controllo industriale nei settori della Gomma, dell’Oil&Gas e Alimentari. Negli anni ’80 fu completato il passaggio dalla strumentazione pneumatica a quella elettronica.

Mec-Rela
Nel 1976 fu progettata e costruita una linea completa di valvole di controllo sotto marchio Mec-Rela®, che fornivano soluzioni efficaci ed efficienti per applicazioni industriali anche in condizioni estremamente difficili. Valvole di tipo criogenico, valvole a 3 vie con corpo monolitico e costruzione a doppia gabbia fecero di Mec-Rela® un brand riconosciuto a livello mondiale già nei suoi primi dieci anni di vita.

Qual è il posizionamento di Terranova Instruments sul mercato?

Forniamo strumenti di misura livello, pressione e temperatura ai più importanti EPC nel settore Oil&Gas, alla cantieristica commerciale e militare, migliaia di strumenti annualmente nel settore acque.

Abbiamo certificazioni ed omologazioni sempre aggiornate per i settori in cui operiamo. Esportiamo il 70-80% della produzione.

L’indirizzo è verso l’Oil&Gas ed il Marine è tuttavia modulato dalla capacità di produrre, ad esempio, livelli di barra di torsione, misuratori di densità per fanghi di trivellazione, Venturi fino a 15.000 PSI per pozzi petroliferi, water cut, varie tipologie di trasmettitori di temperatura, misuratori di nebbia di olio, trasmettitori di consistenza per pasta di carta.

La varietà dei prodotti, il volume e la flessibilità di produzione attuale non richiedono investimenti di ricerca verso altri settori oltre a quelli elencati, se non a questi affini

In che misura contribuisce il settore chimico/pharma al fatturato del Gruppo?

Il settore chimico/farmaceutico oggi costituisce circa il 15% del fatturato totale.

E quello rivolto all’ambientale?

In questo caso si tratta di circa il 7%.

Qual è il mercato europeo in cui registrate i risultati più soddisfacenti?

Per quanto riguarda il brand Spriano, attivo nel settore Oil & Gas, la bussola è puntata sul Medio Oriente. Per Valcom invece, più presente in ambito navale e industriale, i migliori risultati vengono realizzati in Scandinavia, Germania, Grecia e Turchia.

Come si presenta, invece, il mercato italiano dal punto di vista delle vendite e delle richieste dei vostri clienti?

In Italia stiamo facendo bene, c’è mercato per i nostri strumenti. Nel corso dell’anno prossimo intendiamo rafforzare la rete commerciale. Stiamo entrando nelle vendor list delle grandi società di ingegneria italiane. Dobbiamo però potenziare le visite degli agenti commerciali alle industrie più piccole. Certo, i grandi numeri oggi si fanno in altri paesi, dove si costruiscono ancora grandi impianti, ma è essenziale essere molto ramificati sul nostro territorio.

La “misura di livello in ambito industriale” è una parte importante del Vs lavoro, ci può raccontare come viene declinato da Terranova?

Terranova propone diverse soluzioni per la misura di livello. La più comune è quella basata sul battente idrostatico che possiamo soddisfare con i nostri strumenti ad immersione (27I e T72) ma anche con trasmettitori a barra di torsione, di pressione differenziale per montaggio diretto sul serbatoio o remoti tramite capillari. I Radar KRG a 26GHz sono parte integrante per quelle misure in cui il contatto con il fluido non è raccomandato e livellostati ad ultrasuoni, condotti di barra metallica e a galleggiante per evitare l’overfilling. Forniamo inoltre sistemi di misura a gorgogliamento BMS, in particolare in ambito navale anche se applicazioni nell’industria sono frequenti. A fianco dei trasmettitori abbiamo gli indicatori magnetici locali MLG (equipaggiabili anche con trasmettitore) ed indicatori SPG (Self Powered Gauges), potendo garantire così anche la visualizzazione delle misure di livello localmente.

Qual è la gamma di prodotti che proponete? Quali sono caratteristiche peculiari e vantaggi?

Al di fuori degli strumenti standard per applicazioni normali, quali ad esempio le ∆PCell, ogni tipologia di prodotto ha le proprie peculiarità pertanto è fondamentale per noi comprendere l’applicazione e le necessità del cliente in primis, così da proporre la soluzione più adatta.

Le variabili principali misurate sono livello, pressione, temperatura, portata, densità e consistenza.

Per applicazioni su serbatoi in pressione, sicuramente i trasmettitori differenziali T7D, SST57B, SST57BL, SST77B e SST77BL la fanno da padrone. Questi strumenti equipaggiabili anche con separatori e capillari rilevano sia la pressione totale interna al serbatoio sia quella esercitata dalla pressione del battente idrostatico. Deducendo dalla pressione totale rilevata la pressione di pressurizzazione, i trasmettitori sono in grado di misurare l’effettivo livello del liquido all’interno.

Quando invece parliamo di serbatoi atmosferici o pozzi, gli strumenti ad immersione 27I e T72 sono i più adatti. Facili da installare ed affidabili nel tempo, non necessitano di commissioning e possono essere installati anche in pozzi molto profondi (anche oltre i 500 m). Inoltre possono resistere ad elevate sovrapressioni e a picchi di pressione dovuti al fenomeno dello sloshing, tipico nelle casse di zavorra e di servizio in ambito navale.

I radar KRG possono essere utilizzati per misure non a contatto anche per fluidi corrosivi. I sistemi a gorgogliamento BMS permettono di misurare contemporaneamente il livello di varie casse o serbatoi.

Forniamo anche livellostati ad onde acustiche condotte in barra metallica tipo ASL, utilizzati per verificare il riempimento ed evitare l’overfilling, proteggendo così gli impianti e gli operatori. Possono essere ad una o due antenne con lunghezze customizzabili ed anche in materiali esotici.

La quasi totalità dei sensori è gestito da microprocessori con protocollo di comunicazione (HART) per ottenere risultati eccellenti in precisione. La nostra produzione è particolarmente attenta ed esperta nello sviluppo della parte meccanica/idraulica del prodotto, in quanto garanzia di affidabilità a lungo termine.

Può fare cenno a qualche applicazione significativa?

Tra le recentissime acquisizioni possiamo citare:

  • Trasmettitori elettronici di pressione relativa e differenziale con membrana dorata, per unità di produzione idrogeno e idrotrattamento distillati in una Oil Refinery;
  • Trasmettori di livello ad immersione in PVDF con membrana ceramica per falde inquinate;
  • Self Powered Gauges per indicazione locale di livello su portaerei;
  • Skid multifase di nostra completa produzione costituito da tubo venturi, strumentazione varia e water-cut modello T7W.

Come si è evoluto il vostro business?

Il business Terranova nasce nel 2013 con l’acquisizione di Spriano e Mec-Rela da parte di Valcom. Questi tre marchi italiani (Spriano 1923, Valcom 1974 e Mec-Rela 1976) costituiscono un gruppo capace di operare i n perfetta sinergia per le loro esperienze e capacità di produrre ed operare nei settori della strumentazione quali Oli&Gas, marina commerciale e militare, cartiere, centrali termiche, industria chimica, petrolchimica, farmaceutica, alimentare e delle acque.

Siamo impegnati a fare conoscere queste capacità acquisite in molti decenni di esperienza ai nostri clienti e soprattutto ai nostri potenziali clienti. Offriamo un’alternativa di altissima qualità ed in particolare, per le industrie italiane, un prodotto nazionale tecnicamente competitivo e molto spesso vantaggioso economicamente.

Contribuiamo a far crescere l’attività, con tutti i vantaggi connessi, sul territorio italiano.

Quali sono i vostri punti di forza?

Industria generica di processo, in particolare Oil&Gas, marina commerciale e militare, cartiere e food, ma con anche un occhio al settore delle energie alternative. Questi i campi dove possiamo trovare il timbro Terranova Instruments, in un continuo sforzo nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative nonostante i decenni d’esperienza, ponendoci così come partner ideale e fornitore per apparecchiature di misurazione e controllo per processi di trattamento di acque, pozzi, casse, laghi, ma anche settori che spaziano all’industria farmaceutica, del cemento e dell’acciaio

Come ha affrontato le tematiche della digitalizzazione e quelle dell’efficienza energetica il Gruppo?

Nell’ottica di una maggiore digitalizzazione ed evoluzione dell’operatività interna, siamo impegnati nel passaggio al sistema SAP, che contiamo di rendere operativo a fine 2022.

Disponiamo di impianto fotovoltaico da 47 KW e pompe di calore per il condizionamento/riscaldamento.

A quali criticità e/o problematiche rispondono le vostre soluzioni? Quali sono le esigenze del Cliente che soddisfate maggiormente?

La decennale esperienza, la produzione tutta in Italia, la stretta rete di fornitori per determinate lavorazioni, un grosso stock delle parti degli strumenti e la capacità di modulare la produzione e ridefinire le priorità ci permettono di risolvere in modo positivo una criticità piuttosto frequente: il tempo di consegna.

Altre problematiche che siamo in grado di risolvere piuttosto bene sono quelle legate alle caratteristiche tecniche dei materiali speciali, leghe, trattamenti relativi alla sicurezza meccanica ed alla resistenza chimica.

Quali servizi offrite al cliente?

I nostri clienti trovano da noi non solo un fornitore, ma un partner. Lavoriamo fin dalle fasi di ingegneria con molti loro, li seguiamo durante la scelta degli strumenti e la fornitura. Tutto però non si ferma qui, ma proseguiamo anche con l’aiuto in fase di installazione e commissioning, service e qualora si presentino delle problematiche in futuro anche con assistenza diretta da remoto o in campo.

Come siete strutturati per la produzione e per la rete commerciale in Italia?

Come produttori, realizziamo la nostra strumentazione interamente nella sede di Terranova dei Passerini (Lo), avvalendoci della collaborazione esterna di officine meccaniche, quando possibile, residenti nelle nostre vicinanze.

Per la rete commerciale Italia, abbiamo allargato la nostra forza commerciale, coinvolgendo nuovi agenti / distributori che ci seguono nelle varie regioni.

Avete lanciato recenti novità sul mercato del chimico/farmaceutico e del settore ambientale?

No, non novità assolute ma adeguamenti costanti alle particolari esigenze dei settori quali ad esempio l’estensione di attacchi al processo specifici per il settore farmaceutico ed alimentare.

Avete nuovi progetti in cantiere o in lavorazione?

In questo periodo abbiamo portato avanti un progetto importante che lanceremo sul mercato a gennaio 2022. Attualmente abbiamo terminato la fase di prototipazione e siamo impegnati in quella di pre-serie. Si tratta della rivisitazione digitale dello storico interruttore di livello a ultrasuoni ASL che sarà in grado di rispondere alle esigenze dell’Industry 4.0, in un’ottica intelligente e programmabile. Tra i vantaggi: miglioramento della flessibilità di calibrazione, gestione delle

uscite di corrente e/o relay più semplice e aumentata, diagnostica rafforzata.

Questo interruttore di livello potrà supportare nuove applicazioni con limiti estremi di pressione e temperatura (1000 bar, -200…+500°C). La serie ASL si presenterà sul mercato forte delle certificazioni CE, ATEX, IECEx, PED, SIL nonché Type Approvals per applicazioni navali e Offshore, per cominciare RINA e DNV.

Quali sono le prospettive per il futuro?

Nel corso del 2022 lanceremo sul mercato il nuovo livellostato ASL in versione digitale con possibilità di programmazione e semplicissima messa in servizio. Nel nostro settore le certificazioni sono fondamentali, pertanto il 2022 ci vedrà impegnati anche su questo fronte con il rinnovo di certificazioni/omologazioni in scadenza e con l’acquisizione di nuove.

Questi investimenti, assieme a tutto il lavoro svolto nel corso del 2020 e 2021 ci permetteranno di essere ancora più presenti sul mercato e di incrementare ulteriormente il nostro business a livello sia nazionale che internazionale.

Dal punto di vista industriale proprio in queste settimane si è conclusa un’importante operazione di acquisizione di una società storica dell’industria italiana per la produzione di elementi primari per la misura della portata e che porterà non solo ad un ampliamento della nostra offerta commerciale, ma anche a una riorganizzazione e ottimizzazione delle procedure interne.

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Chip, mercato in crescita

chip dispositivo

Qualche mese fa gli esperti prevedevano, per il 2021, un incremento del 12% del volume mondiale di vendite di dispositivi a semiconduttore – chip

Oggi anche i meno ottimisti danno per certa una crescita almeno del 19%.

Con possibilità di ulteriori ritocchi al rialzo. E non c’è un particolare segmento che trascini questa corsa.  Tutte le famiglie di dispositivi superano ogni giorno nuovi record.

I grandi produttori si stanno ancora leccando le ferite: le fermate causate dalla pandemia, i massicci blackout elettrici che hanno condizionato il funzionamento della produzione in Texas, o l’incendio che ha creato problemi a un colosso nipponico.  Con conseguenze sui tempi di consegna che si stanno allungando sempre più.

Per reazione i consumatori di chip sono entrati in panico inondando il mercato di ordini doppi o tripli e innescando una spirale complessa da gestire.

Intanto il ruolo dei semiconduttori come tecnologia abilitante sta diventando sempre più evidente per lo sviluppo di una qualunque economia industriale avanzata.

Proprio per questo la Cina sta puntando sull’autosufficienza pressocché totale, mentre in America Biden ha messo sul tavolo 50 miliardi di dollari, tanto per iniziare, destinati alla ricerca e produzione domestica di microelettronica integrata. Anche i colossi del settore stanno impegnando fior di miliardi per tenere il passo: TSMC e Samsung, per esempio, sono ciascuna poco sotto l’asticella dei 30 miliardi.

I CHIP SONO ALLA BASE DELLO SVILUPPO DI OGNI SOCIETÀ INDUSTRIALE AVANZATA

Un mercato che cresce così velocemente, società che investono a ritmo serrato e governi che puntano con decisione le loro carte sulla tecnologia più avanzata. Ormai i chip sono alla base della creazione di nuovi posti di lavoro, della sicurezza nazionale, del sistema educativo di una nazione, della crescita e dell’innovazione di settori industriali come l’aerospaziale, l’auto, la medicina, le comunicazioni.

AVEVA: potenziare la nuova forza lavoro nell’industria chimica

AVEVA XR

L’industria chimica deve affrontare un passaggio generazionale della forza lavoro. Operatori e ingegneri esperti stanno per andare in pensione, e la necessità di trasferire la propria esperienza alle nuove generazioni è sempre più urgente

Gli Universal Studios in Giappone hanno aperto di recente il primo parco a tema Super Nintendo World: ora è possibile entrare nel Regno dei Funghi e vivere il mondo di Mario in prima persona. Ma questa non è di certo la prima esperienza di Mario in tre dimensioni. Il primo Mario in 3D risale al lontano 1996. Mario in 3D è ormai cresciuto abbastanza per smettere di giocare, e trovare forse un lavoro in uno stabilimento chimico.

Ma cosa avrebbe trovato il nostro eroe nel suo primo giorno di formazione? La sequenza di qualificazione dell’operatore lo avrebbe stimolato? Nella vita reale, gli operatori odierni sono cresciuti in ambienti 3D in ​​cui possono interagire, esplorare, commettere errori e poi riprovare. E si aspettano un’esperienza simile in un corso di formazione industriale.

L’industria chimica deve affrontare un passaggio generazionale della forza lavoro. Operatori ed ingegneri esperti stanno per andare in pensione, e la necessità di trasferire la propria esperienza alle nuove generazioni è sempre più urgente. Tuttavia, molte aziende chimiche si affidano a metodi di formazione che non coinvolgono per niente la nuova generazione.

AVEVA sviluppa software industriali che ispirano le persone a creare un futuro sostenibile. Nel mondo della formazione degli operatori, ciò significa incoraggiare le aziende del settore industria chimica a utilizzare una modalità di apprendimento coinvolgente ed esperienziale.

AVEVA™ XR for Training sfrutta l’investimento del Digital Twin di un’azienda, per immergere i tirocinanti in un ambiente 3D coinvolgente, che riflette lo stabilimento reale in tutto e per tutto. Con una connessione diretta a un Operator Training Simulator AVEVA ™, l’ambiente di formazione può persino imitare il comportamento dinamico del processo di un impianto chimico.

E poiché operare in sicurezza non è un gioco, AVEVA™ Unified Learning  fornisce un servizio unico ed integrato per accompagnare gli operatori attraverso l’intero ciclo di apprendimento – Learn, Practice, Assess, and Reinforce – monitorando l’impatto sull’efficienza operativa.

Proprio come il mondo 3D di Mario, molte di queste tecnologie esistono da un po’ di tempo. L’elemento innovativo è AVEVA ™ Connect, ossia la piattaforma cloud. Il software AVEVA nel cloud favorisce la resilienza aziendale per i nostri clienti; consentendo loro di ridurre i costi e scalare processi facilmente, rispondendo a condizioni economiche dinamiche e garantendo una crescita sostenibile.

Per una dimostrazione di come le soluzioni AVEVA possono essere applicate, guarda il nostro webinar in cui BASF illustra la sua strategia per la formazione di nuovi operatori, nonché l’uso appropriato e i vantaggi della formazione esperienziale, inclusi simulatori e realtà virtuale. {Link https://sw.aveva.com/it-it/train-operators-for-a-sustainable-chemicals-industry}

James Wade – Portfolio Marketing Manager

James si è laureato alla Carnegie Mellon University in Mechanical Engineering and Engineering and Public Policy, e ha successivamente conseguito un MBA presso la New York University. Dopo aver ricoperto diversi ruoli in aziende tecniche, lavora ora ad AVEVA come Portfolio Marketing Manager per Operator Training Simulator.

www.aveva.com

TERRANOVA-INSTRUMENTS: TRASMETTITORI SERIE 27A

trasmettitori serie 27A

La migliore soluzione nelle misure di livello e pressione di gas, liquidi e vapori in molteplici applicazioni dei settori industriali

La Serie 27A si caratterizza per la grande versatilità di adattamento a tutti gli impianti in generale. Caratterizzati da uscita standard in corrente 4÷20mA o in tensione 0÷5V, i modelli della serie 27A hanno un’accuratezza totale di misura di ±0,25% nel campo di temperatura -40÷85°C e sono interamente costruiti in acciaio inox.

Alla custodia è possibile abbinare differenti tipologie di collegamenti elettrici, tra i quali: connettori DIN43650, M12 a via diritta o a squadra, connettori MIL, uscita cavo diretta, pressacavi o raccordi inox su custodia dotata di morsettiera.

Vengono forniti, sia nella versione con elettronica integrata che in quella remota, con svariate tipologie di attacchi al processo e separatori: filettati, flangiati, sanitari, tronchetti a saldare e wafer, per campi di misura tra 100mbar e 1000bar.

Tutti i modelli sono caratterizzati da ingombri contenuti e grazie alla certificazione a sicurezza intrinseca ATEX e alle approvazioni dei principali registri navali offrono la migliore soluzione nelle misure di livello e pressione di gas, liquidi e vapori in molteplici applicazioni dei settori industriali. Con questa serie è possibile una calibrazione analogica locale di zero e di campo e il velocissimo tempo di risposta (5msec) la rende particolarmente adatta a funzioni di controllo.

FIGURA 1 (Serie 27A)

La serie T72 rappresenta invece la perfetta sintesi tra tecnologia e compattezza di esecuzione. Questi trasmettitori presentano un’uscita standard in corrente 4÷20mA + protocollo di comunicazione HART® e hanno un’accuratezza di misura standard di ±0,15% nel campo di temperatura -40÷85°C. La calibrazione di zero e di campo è possibile via server HART® o a mezzo Hand-Held, e come la serie 27, possono essere forniti, sia nella versione con elettronica integrata che in quella remota, con svariate tipologie di attacchi al processo e separatori per campi di misura compresi tra 100mbar e 1000bar. Grazie alla certificazione a sicurezza intrinseca ATEX, i trasmettitori della serie T72 offrono la migliore soluzione per sistemi integrati e controllati da un server macchine da cui è possibile impostare molte variabili quali offset, smorzamento, peso specifico del fluido ed elevazione di zero.

FIGURA 2 (Serie T72)

La necessità di sviluppare un maggiore controllo e una maggiore flessibilità di utilizzo della strumentazione da campo necessaria per le Vostre applicazioni, trovano in Valcom® il partner di confronto ideale. Per maggiori informazioni www.terranova-instruments.com