Dodici
dei più grandi esperti di robotica e automazione italiani, dodici idee per un
uso evoluto, e sostenibile, della robotica collaborativa al servizio del nostro
Paese: questa, in estrema sintesi, è la “Carta delle Idee della robotica
collaborativa”
Il
manifesto che Universal Robots ha redatto con il
contributo essenziale degli ospiti che hanno partecipato alla prima edizione
degli “Stati Generali della robotica
collaborativa”, svoltosi il 26 novembre dello scorso anno.
“Questa
Carta è il contributo che Universal Robots offre al sistema Paese”, commenta Alessio Cocchi, Country Manager Italia
dell’azienda danese, “per supportarne l’evoluzione e la crescita, andando a
incidere su diversi ambiti: dalla manifattura alla scuola, dalla contrattazione
collettiva alla ricerca scientifica. Credo che la forza maggiore di questo
documento ‘multi-stakeholder’ sia proprio nella genesi corale, nel fatto che
capitalizzi sul fondamentale contributo di 12 dei maggiori esperti italiani in
questo campo, fra cui 3 delle maggiori aziende”.
Il
documento, oggetto di un evento online il prossimo 14 aprile, alle ore 11:00,
raccoglie il contributo di Domenico Appendino,
Presidente SIRI, Società Italia di Robotica Industriale, Francesco Messano, sindacalista UILM, Bruno
Siciliano, Docente di robotica presso l’Università di Napoli Federico II e
coordinatore del gruppo di lavoro ministeriale sulla robotica all’interno del
Piano Nazionale della Ricerca.
E
ancora: Antonio Bicchi, Docente
dell’Università di Pisa e dell’IIT, Andrea Zanchettin, Docente di robotica
presso il Politecnico di Milano, Lorna Vatta, Direttrice esecutiva del centro
Artes 4.0, Salvatore Basile, Operation Manager di Experis Italia, branch del
gruppo Manpower, Pierpaolo Ruttico, Ricercatore del Politecnico di Milano e
founder di IndexLAB, Alessandro Tassinari, Digital Expert della fondazione
FEM-Future Education Modena.
La Carta include, infine, il contributo di chi usa la robotica collaborativa quotidianamente, sperimentandone i vantaggi in produzione: Simone Pala di Pirelli, Fabio Federici di Ferrero e Alessio Papucci diVitesco Technologies Italy.
La
presentazione della Carta sarà l’occasione anche per dare avvio al percorso previsto
nei prossimi mesi a dare vita alle idee che la compongono.
Con
più di 50 anni d’esperienza nella produzione di attuatori elettrici, AUMA continua a progettare nuovi
prodotti per soddisfare le esigenze dell’industria dell’oil & gas
L’azienda, tra le più affermate nel settore, ha presentato la nuova serie di attuatori Tigron, che combina massimi livelli di protezione antideflagrante, design robusto, eccezionale facilità d’uso e innovative funzioni digitali.
La
versatilità di questi modelli garantisce un’automazione
delle valvole sicura e affidabile in molti settori di applicazione.
Gli
attuatori TIGRON sono certificati ATEX e IECEx per il gruppo di gas IIC, che
include l’idrogeno, gas altamente
infiammabile.
Questi
attuatori sono progettati per resistere alle condizioni ambientali più difficili, coprendo un intervallo di temperatura particolarmente ampio da -65 °C a +75 °C.
Inoltre, la protezione dell’involucro IP68 e la
verniciatura a polvere estremamente resistente sono in grado di proteggere efficacemente l’attuatore anche
in condizioni climatiche avverse.
Elettronica d’avanguardia, sistemi
di sensori innovativi e un’ampia varietà di interfacce
rendono TIGRON pronto per il futuro, grazie anche alla digitalizzazione delle sue funzioni. Il caricamento dei dati
su AUMA Cloud facilita la manutenzione predittiva, e il basso consumo
energetico in standby riduce al tempo stesso la Carbon Footprint dell’attuatore
e i suoi costi operativi.
La
facilità d’utilizzo è un’altra caratteristica degli attuatori TIGRON.
In
particolare, l’ampio display, il robusto
Combi-Switch, azionabile facilmente anche con i guanti, la semplicità della
configurazione, e l’assistente di configurazione integrato per la messa in
servizio rendono gli attuatori TIGRON un prodotto user-friendly.
AUMA collabora da tempo con i
costruttori di valvole e i nuovi attuatori sono in grado di funzionare con
tutti i tipi di valvole: per esempio, TIGRON, nella versione multigiro è ideale per l’automazione delle valvole a saracinesca.
La
serie è disponibile in sei taglie, fornendo coppie da 10 fino a 1.000 Nm.
Coppie più elevate, inoltre, possono essere raggiunte in combinazione con i riduttori multigiro.
Per l’automazione di valvole a
sfera, a farfalla e a globo, gli attuatori TIGRON possono essere abbinati con
riduttori a quarto di giro o lineari.
Questi
attuatori intelligenti sono adatti anche per le attività di automazione più
impegnative, come il funzionamento ad alta precisione di valvole di controllo o
regolazione.
“Il nostro
nuovo TIGRON è robusto e affidabile, facile da usare e perfetto per soddisfare
tutte le esigenze dell’industria dell’Oil & Gas”, afferma Kai Ewald, Head of Sales Oil & Gas di
AUMA. “Gli
attuatori TIGRON saranno in grado di supportare gli operatori degli impianti a migliorare la loro efficienza e a rafforzare
la posizione sul mercato. Con TIGRON, gli operatori saranno pronti per la
moderna automazione degli impianti di oggi e domani”.
Turck Banner Italia, tra i principali fornitori di sensoristica, illuminatori e segnalatori industriali, sistemi bus e sicurezza, ha presentato la nuova famiglia di nuovi sensori radar compatibili con IO-Link della serie LRS
La nuova famiglia di nuovi sensori radar va a completare il portafoglio delle soluzioni per la misura dei livelli nella gamma da 0,35 a 10 m.
I nuovi dispositivi, con
protezione IP67/69K, sono particolarmente indicati per applicazioni impegnative: ad esempio, nell’automazione industriale dove i sensori ottici o a ultrasuoni non sono particolarmente idonei a
causa di vari fattori d’interferenza quali polvere, vento o luce.
I nuovi sensori radar della famiglia
LRS a radiazione libera offrono anche funzioni di analisi dettagliate che, in
passato, erano possibili solo grazie a sensori radar di alta gamma, utilizzati
spesso nell’industria di processo.
La novità targata Turck Banner
trova ideale applicazione anche in altri campi industriali quali l’ingegneria
meccanica, l’impiantistica, l’industria automobilistica e le industrie
alimentare e farmaceutica.
L’assenza di un’asta metallica di
guida favorisce l’utilizzo in aree a particolari
esigenze igieniche e semplifica la messa in servizio.
Il
touchpad della serie LRS, con pulsanti capacitivi e un cappuccio frontale
traslucido,è basato sullo stesso concetto della piattaforma del sensore Fluid
2.0 di Turck Banner e consente l’emissione di valori di distanza, livello e
volume.
I sensori LRS sono disponibili con
due uscite di commutazione o con un’uscita di commutazione e un’uscita
analogica.
Grazie alla loro interfaccia
IO-Link aggiuntiva e alla preelaborazione intelligente decentralizzata del
segnale, tutte le varianti forniscono una grande quantità di informazioni
aggiuntive per l’elaborazione nelle applicazioni di monitoraggio delle
condizioni in ambiente IIoT.
Ciò significa oltre all’intensità
del segnale, l’inclusione di valori di temperatura, ore di funzionamento o
cicli di commutazione.
Grazie al master IO-Link di Turck
Banner si può monitorare e programmare il radar attraverso il configuratore
IODD senza alcun software aggiuntivo. Lo strumento di configurazione è basato
su browser e visualizza graficamente la curva di misurazione del sensore, oltre
a offrire l’accesso in semplice testo a tutti i parametri rilevanti. Ciò
consente ad esempio di mascherare il segnale di interferenza di un agitatore o
di una griglia o di allinearsi perfettamente con il feedback in tempo reale del
sensore per massimizzare l’affidabilità della misura di livello in applicazioni
impegnative.
I nuovi Turck Banner Radar Monitor
offrono, con i master IO-Link Turck Banner e senza software aggiuntivo, un’efficace
e approfondita funzione di analisi in tempo reale. La logica operativa è
uniforme in tutta la famiglia Fluid 2.0, il campo di misura da 0,35 a 10 m, con
un angolo di apertura stretto, e l’emissione dei valori di livello o volume è
diretta.
La soluzione è particolarmente
conveniente per le applicazioni impegnative grazie alle sue funzioni di analisi
equiparabili a quelle di fascia alta. La nuova soluzione LRS510 rappresenta la
risoluzione dei problemi, quando altre tecnologie di sensori raggiungono i
propri limiti.
La messa in servizio tramite il
Turck Banner Radar Monitor è particolarmente veloce.
Con 124 microfoni e una potenza di elaborazione avanzata, la telecamera acustica FLIR Si124 offre
la migliore sensibilità di rilevazione del settore, un’eccellente risoluzione
dell’immagine acustica e un’eccellente portata di rilevazione
Perdite di aria compressa, perdite del sistema per
la produzione di vuoto, parziali scariche elettriche: sono
tutti problemi costosi nei sistemi che causano sprechi di energia e costringono
le aziende ad affrontare costi imprevisti e potenziali problemi di produzione e
continuità operativa.
L’imaging a ultrasuoni con una telecamera acustica è un metodo
efficace per rilevare questi problemi nelle apparecchiature a completamento
delle procedure di gestione delle risorse. Questa tecnologia facile da usare in genere
permette agli addetti di completare le ispezioni
10 volte più rapidamente rispetto ai metodi tradizionali.
A fronte di queste considerazioni, quali sono le
caratteristiche da ricercare in una telecamera acustica?
Ecco, secondo FLIR Systems, le sei
caratteristiche da valutare per orientarvi verso una scelta accorta:
GAMMA DI FREQUENZE EFFICACE
Una delle prime caratteristiche da considerare è la
gamma di frequenze della telecamera. Si potrebbe supporre che per captare la
più ampia gamma di suoni sia necessaria una gamma di frequenze più ampia
possibile.
Tuttavia, in realtà, la gamma di frequenze più
efficace per rilevare una perdita di aria compressa è compresa tra 20 e 30 kHz.
Infatti, limitando la gamma tra 20 e 30 kHz, è più
facile distinguere le perdite di aria compressa dal rumore di fondo in una
fabbrica.
L’ampiezza del rumore dei macchinari solitamente
presenta il suo picco massimo sotto i 10 kHz e tende a zero a 60 kHz, mentre le
perdite d’aria raggiungono il picco tra 20 e 30 kHz. Data la maggiore
differenza tra il rumore della perdita d’aria e il rumore di fondo tra 20 e 30
khz, rispetto a frequenze più alte, è più facile rilevare la perdita d’aria in
questa gamma di frequenza.
Sia il rumore dell’aria compressa che quello dei
macchinari seguono la stessa tendenza di ampiezza decrescente nella gamma di
frequenze da 30 a 60 kHz, rendendo più difficile discriminare i rispettivi
suoni.
Pertanto, una telecamera acustica che opera nella
gamma tra 20 e 30 kHz è più efficace.
Nella ricerca di scariche parziali a distanza di
sicurezza, la gamma da 10 a 30 kHz è ottimale, in quanto le frequenze più alte
percorrono distanze più brevi. Per rilevare le scariche parziali di apparecchiature
ad alta tensione in esterni, la telecamera deve essere regolata su suoni a
frequenza più bassa e che percorrono distanze maggiori.
NUMERO OTTIMALE DI MICROFONI
Per catturare i suoni più lievi, è vantaggioso
averne un numero maggiore. Tipicamente, le
telecamere acustiche impiegano decine di microfoni MEMS (sistemi
microelettromeccanici) per acquisire e caratterizzare i suoni. Sebbene di
piccole dimensioni, i microfoni MEMS hanno un basso consumo energetico e sono
molto stabili.
Ma essi stessi generano rumore che interferisce con
la capacità di un singolo microfono di captare suoni molto tenui.
Per ovviare a questo inconveniente, la soluzione è
aumentare il numero di microfoni in uso; il miglioramento dovuto semplicemente
al raddoppio del numero di microfoni elimina tre decibel di suoni indesiderati.
In alcuni casi, il rumore interno di un solo microfono, o self-noise, potrebbe
impedire al sistema di captare una perdita di aria compressa caratterizzata da
un segnale di 16,5 kHz.
Una telecamera acustica con 32 microfoni sarebbe in
grado di rilevare la perdita, ma il rapporto segnale-rumore non sarebbe ancora
sufficiente per rilevare suoni più lievi. Al contrario, una telecamera acustica con 124 microfoni può captare una perdita sia a
16,5 kHz, sia a 18,5 kHz, per rilevare, individuare e quantificare
facilmente anche le piccole perdite.
PORTATA DI RILEVAZIONE SONORA
Integrare il giusto numero di microfoni in una
telecamera acustica può anche migliorare le possibilità di captare rumori molto
silenziosi a grande distanza. Questa capacità è particolarmente importante
nelle ispezioni di sistemi ad alta tensione, che impongono di operare a
distanza di sicurezza dai componenti sotto tensione. La forza di un segnale
sonoro diminuisce significativamente all’aumentare della distanza dalla sua
fonte. Per contrastare questo fenomeno, la soluzione è aumentare il numero di
microfoni: quadruplicando il numero di microfoni si raddoppia la portata di
rilevazione sonora.
POSIZIONAMENTO DEI MICROFONI
Il posizionamento dei microfoni su una telecamera
acustica è un fattore determinante nella rilevazione della direzione e
l’origine del suono. La telecamera acquisisce i dati da ogni microfono, misura
le differenze di temporizzazione e di fase dei segnali e infine calcola la posizione
della fonte. Questi microfoni devono essere raggruppati a stretto contatto per
garantire l’acquisizione di dati sulle onde sonore sufficienti a stabilirne
correttamente l’origine.
PRESTAZIONI DEI MICROFONI
Proprio come avviene per la frequenza, anche il
numero di microfoni in una telecamera acustica è un fattore di delicato
equilibrio. L’uso di un numero eccessivo di microfoni può risultare
svantaggioso perché ogni microfono richiede una potenza di elaborazione per
convertire i segnali di dati audio in immagini, quindi aggiungerne troppi
degrada le prestazioni.
Alcuni produttori bilanciano la maggiore richiesta
di potenza di elaborazione riducendo la risoluzione dei pixel dell’immagine
acustica, ossia i pixel “sonori”, ma questa soluzione impatta le
prestazioni generali della telecamera.
È importante disporre di un numero sufficiente di
pixel sonori per rilevare in modo affidabile le scariche parziali e gli effetti
corona a distanza e localizzarne l’esatta origine.
Con 124 microfoni e una potenza di elaborazione avanzata, la telecamera acustica FLIR Si124 offre
la migliore sensibilità di rilevazione del settore, un’eccellente risoluzione
dell’immagine acustica e un’eccellente portata di rilevazione.
ANALISI INTELLIGENTE
Le caratteristiche finali da considerare sono la
potenza di calcolo e l’analisi fornita dalla telecamera acustica, oltre
all’eventuale software a corredo.
Ad esempio, la
telecamera FLIR Si124 è dotata di analisi a bordo, report di facile
comprensione e analisi predittiva tramite uno strumento web di intelligenza
artificiale che consente di classificare la gravità della perdita, eseguire
l’analisi dei costi e l’analisi del modello di scarica parziale in tempo reale
durante l’ispezione. Attivando il collegamento alla rete Wi-Fi a fine ispezione,
le immagini vengono automaticamente caricate su FLIR Acoustic Camera Viewer,
per eseguire ulteriori analisi in cloud, compreso il calcolo della spesa
energetica annuale stimata dovuta a perdite dell’impianto di aria compressa o
del vuoto, e oltre alla possibilità di stabilire se una scarica parziale
richieda un intervento di manutenzione o una sostituzione.
Il Viewer può anche essere usato per creare report
da condividere con la squadra di manutentori o il cliente.
Il focus sulle nuove opportunità delle tecnologie in Brasile, fa parte di un più ampio percorso di promozione internazionale strutturato in attività virtuali a seguito della pandemia
Una
cinquantina di Aziende hanno preso parte al Webinar di approfondimento “Brazil: business opportunities for
electrical engineering & electronic companies”, organizzato da Ice Agenzia con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Ambasciata d’Italia in Brasile e in
collaborazione con Anie, la Federazione
che rappresenta l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana.
L’incontro
ha rappresentato la prima tappa della missione virtuale rivolta al Brasile ed è
stato occasione per approfondire le opportunità che il Paese offre nei settori
dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica, con particolare focus sui mercati
dell’Energia e delle Energie Rinnovabili.
Il Webinar si è aperto con l’introduzione dell’Ambasciatore d’Italia in
Brasile, Francesco Azzarello, e della Responsabile Relazioni Internazionali di Anie, Mariarosaria
Fragasso. A seguire, moderati da Ferdinando Fiore, Direttore
dell’Ufficio Ice di San Paolo, si sono tenuti i panel tecnici a cura delle associazioni locali Abinee, Absolar e Abeeolica, che hanno fornito una
panoramica dei settori elettrotecnico ed
elettronico con un focus specifico sul segmento fotovoltaico ed eolico.
Enel
Green Power Brazil e il Gruppo Terna hanno portato ai partecipanti
presentando la propria esperienza di successo sul mercato brasiliano. Il
webinar si è concluso con un intervento a cura dello Studio Legale Guarnera
Advogados, incentrato sugli aspetti legali e doganali che le imprese italiane
devono tenere in considerazione nell’approccio al mercato.
A questo
evento seguirà, nelle prossime settimane, l’organizzazione di una giornata di
incontri B2B in modalità virtuale sulla piattaforma Smart 365 di ICE Agenzia; è
prevista la partecipazione di 10-15 imprese italiane del settore e una
delegazione di operatori brasiliani selezionati dall’Ufficio Ice di San Paolo.
Lo
scenario
L’Industria
Anie è composta da settori tecnologicamente avanzati e altamente specializzati,
che rappresentano 84 miliardi di euro di fatturato totale e 500.000 addetti.
L’incidenza
dell’export sul fatturato totale è strutturalmente superiore al 50% e le
imprese esportatrici sono il 40% sul totale, il doppio rispetto alla media
manifatturiera.
Negli
ultimi anni, prima della crisi Covid-19, a fronte di una domanda interna più
debole, le imprese Anie hanno rafforzato il presidio sui mercati esteri e hanno
fortemente diversificato a livello geografico i mercati di destinazione,
cogliendo opportunità di crescita al di fuori della tradizionale area europea.
Oltre 200 sono i Paesi esteri raggiunti dalle esportazioni elettrotecniche ed
elettroniche italiane e fra i primi trenta mercati di destinazione del settore
oltre il 60% sono oggi extra UE.
Nel 2020 l’andamento dell’Elettrotecnica ed
Elettronica italiane si inquadra in un contesto macroeconomico critico dove,
alla forte debolezza della domanda interna, si è unita una frenata anche delle
esportazioni.
Sulla
base dei preconsuntivi elaborati dal Servizio Studi Anie, si stima che gli
effetti negativi della pandemia abbiano portato complessivamente il fatturato
aggregato dei settori Anie su livelli inferiori del 7,3% rispetto al 2019, con
perdite sul mercato interno ancora più ampie.
Le stime
sull’evoluzione futura del settore vedono un ritorno sui livelli pre Covid solo
nel 2022, nell’ipotesi di contenimento del rischio pandemico e di una ricaduta
positiva sul sistema industriale del sostegno che potrà venire dai programmi
europei.
L’evoluzione del Paese
Il Brasile rappresenta il primo mercato di
destinazione dell’export italiano di Elettrotecnica ed Elettronica in America
latina.
L’importante processo di trasformazione energetica e
gli incentivi che il Paese riserva all’innovazione aprono interessanti
opportunità per le imprese italiane.
Dopo la
battuta d’arresto registrata nel 2020 per effetto dell’emergenza sanitaria, nel 2021 si attende un incremento del PIL
del Paese pari al 3,5%.
Questo Paese ha bisogno di importanti interventi di
ammodernamento della dotazione infrastrutturale (si stima che per soddisfare questo fabbisogno dovrebbe essere dedicato
annualmente il 5% del PIL).
Guardando al mercato dell’Energia, il settore si
caratterizza per una rapida crescita sia nell’ambito delle fonti tradizionali,
sia di quelle rinnovabili, in linea con il Piano nazionale di
espansione al 2023.
Alewijnse Marine ha sviluppato, in collaborazione con Rockwell Automation e una delle maggiori società mondiali di dragaggio, un innovativo concept di controllo basato su piattaforma virtuale
Tramite la piattaforma virtuale Alewijnse Virtualization & Visualization (AlViVi), tutti i sistemi inerenti il processo di dragaggio sono ora centralizzati e integrati e possono essere visualizzati e gestiti da tutti gli schermi presenti sulla nave.
Alewijnse
Marine, che dal 1997 collabora con Rockwell Automation, alla fine del 2017 ha
presentato alla compagnia di dragaggio un concetto che l’azienda aveva già
applicato, seppur in forma leggermente differente, a diversi clienti industriali.
Caratteristica
fondamentale della soluzione proposta, è avere tutte le applicazioni e le
informazioni di processo virtualizzate su un server centrale
anziché localizzate su PC separati a bordo della nave.
Questo
approccio ‘zero client’, rende le
informazioni e le applicazioni disponibili, ovunque sulla nave, a tutti i ruoli
coinvolti nel processo di lavoro.
La
società di dragaggio, che vanta una delle più moderne flotte di draghe e di
draghe a tramoggia aspirante, è rimasta molto favorevolmente colpita da questo
nuovo concept. Il cliente che è stato direttamente coinvolto in tutte le fasi
dello sviluppo fino al test di prova, ha ora installato con successo il sistema
su diverse navi.
Grazie
al nuovo concept i membri dell’equipaggio possono accedere agevolmente alle
informazioni di loro pertinenza e ciò rende più rapidi ed efficienti i processi
di lavoro a bordo.
Una
delle componenti fondamentali alla base del concept è il software
ThinManager Content Delivery di Rockwell Automation che va a
sostituire i costosi switch kvm e rende
disponibili agli utenti le informazioni sia dei server fisici che virtuali.
Oltre
al risparmio di tempo derivante dalla velocità nello sviluppo, costruzione e
installazione dei nuovi sistemi IT, ciò che colpisce particolarmente è l’enorme
riduzione dell’hardware.
L’uso
di un server virtuale e della soluzione thin client riduce del 75 per cento
circa la quantità di hardware e di cablaggio. Ora sul ponte è sufficiente un mezzo armadio per server
anziché diversi rack da 19 pollici. Benché i costi di acquisto dell’hardware
siano inferiori, la costruzione e installazione totale della piattaforma AlViVi
per nave, inizialmente, non risulta essere molto più economica di un ambiente
IT tradizionale.
La separazione tra due fluidi a differente densità è un processo
abbastanza frequente nell’industria chimica e petrolchimica, dove in generale
un idrocarburo viene separato dall’acqua (o da una soluzione acquosa) per seguire
poi un processo differente, attraverso l’impiego di una sonda multiparametrica
In passato, per rilevare la posizione
dell’interfaccia acqua/olio sono stati utilizzati sistemi meccanici che
sfruttavano il principio di Archimede, i quali presentavano però la necessità
di frequenti manutenzioni a causa
del movimento di parti meccaniche e imprecisioni anche importanti, qualora ci
fossero variazioni di densità dovute al
cambiamento della temperatura.
Negli anni recenti in questa
specifica misura hanno prevalso sensori capacitivi e radar a onda guidata.
Entrambe queste tecnologie, capacitiva e
radar a onde guidate, presentano delle limitazioni.
Per superarle Endress+Hauser ha studiato e progettato un nuovo
strumento in grado di integrare i benefici di una sonda radar a onda guidata e di una sonda capacitiva:
Levelflex FMP55 Sensor Fusion, dove l’asta che funge da guida d’onda è
allo stesso tempo una vera e propria sonda capacitiva.
La FMP55 è una sonda multiparametrica che in continuo utilizza due principi fisici
differenti per rilevare la misura di interfase.
Quando non è presente emulsione, la
sonda capacitiva viene utilizzata per calcolare con precisione il valore di
costante di elettrica del fluido superiore; se in determinate condizioni
operative si presenta uno strato di emulsione, la FMP55 in automatico rileva la
posizione dell’interfase grazie alla sonda capacitiva e il livello totale con
la guida.
La soluzione Levelflex FMP55 a microimpulsi
guidati con SensorFusion si basa su un sistema che combina il
principio di misura capacitivo ai microimpulsi guidati in un unico dispositivo.
Lo strumento garantisce un rilevamento sicuro del valore misurato anche in
strati di emulsione e contemporaneamente del livello di interfase.
Questo rende Levelflex FMP55
multiparametrico il nuovo standard nella misura di interfase soprattutto nel settore chimico e nell’Oil&Gas.
Negli impianti di estrazione di combustibili fossili, la produzione del calore necessario al processo produttivo costituisce una criticità rilevante, sia in termini dei costi generali e impatto ambientale che della stabilità della produzione, ma anche una risorsa con potenziali spazi di miglioramento in termini di efficienza di produzione e gestione efficiente del vapore
Aspetti di interesse sono l’incremento dell’efficienza di produzione,
attraverso una migliore gestione della generazione
termica e tramite un migliore
recupero energetico da opportune sorgenti di calore e/o combustibile di
recupero in ambito di processo.
Gli impianti Oil & Gas
Upstream, le raffinerie, gli impianti chimici e petrolchimici sono fra le realtà più coinvolte in questo tipo di problematiche.
ABB suggerisce un approccio globale, tramite il controllo coordinato di caldaie, turbine a vapore e a gas, considerando esplicitamente l’efficienza delle apparecchiature, la disponibilità di recuperi energetici e tenendo in considerazione, in tempo reale, i prezzi dell’energia.
L’approccio proposto prevede l’utilizzazione
della soluzione Steam & Power Optimization, che garantisce
l’ottimizzazione di vapore e potenza in tempo reale, utilizzando la
tecnologia Abb Ability Optimax.
Per la corretta gestione di una rete a
vapore complessa, con molteplici apparecchiature quali caldaie, turbine a gas e turbine vapore, che interagiscono tra loro
e che hanno diverse dinamiche, l’uso di un
software di Advanced Process
Control (Apc) risulta determinante al fine di controllare in
modo sistematico e appropriate tutte le apparecchiature facenti parte della
rete vapore.
Il vantaggio più immediato è la stabilità di processo, sia a livello di
rete vapore stessa, sia a livello di apporto termico verso le unità di
processo.
La soluzione Steam & Power Optimization implementa un algoritmo di
controllo che agisce in modo dolce, modulando opportunamente gli asset a
disposizione ai fini di ottimizzare l’efficienza
energetica ed economica, utilizzando in modo appropriato la tecnologia Apc.
Questa soluzione è alternativa alle
complesse logiche Dcs, normalmente implementate per gestire una rete vapore
articolata, logiche che peraltro difficilmente riescono a gestire in modo
ottimale la pluralità delle condizioni operative possibili.
La soluzione di Steam & Power
Optimization ha, inoltre, un ottimizzatore integrato in grado di gestire
modelli non lineari e complessi, utilizzando costi e prezzi espliciti e un
funzionale di ottimizzazione economica.
La soluzione Abb Ability Optimax
interviene su caldaie e turbine, considerando le curve di efficienza proprie
delle apparecchiature e i relativi vincoli quali, ad esempio, carico minimo e
massimo, al fine di ottimizzare il rendimento complessivo della produzione di
calore ed energia.
Agisce, inoltre, in modo attivo per ridurre le perdite energiche, ad
esempio, nel caso in cui si aprano le valvole di bypass verso livelli di
pressione più ridotti, oppure nel caso in cui si aprano le valvole di sfiato in
atmosfera.
Al verificarsi di grandi variazioni
nella rete vapore, dovute, ad esempio, a trip/fuori servizio delle
apparecchiature, la soluzione Steam
& Power Optimization utilizza tutti i componenti della rete a vapore
per migliorare il controllo e mitigare gli effetti dell’evento anomalo,
riducendo le deviazioni di pressione e temperature dai loro obiettivi ottimali.
Come ulteriore beneficio, poiché la
soluzione di Steam & Power Optimization è basata su tecnologia Apc, intrinsecamente multivariabile, tutte
le modalità di funzionamento richieste, ad esempio in termini di caldaie e
turbine in marcia o in condizioni di arresto, vengono gestite con una
singola configurazione software Apc, a fronte di complesse configurazioni
Dcs atte a gestire molti sotto casi e, peraltro, con performance non ottimali.
La configurazione delle strategie di
controllo della rete vapore, nell’insieme, risulta notevolmente semplificata in
quanto non sono necessarie configurazioni Dcs alternative o complessi
schemi di over-ride al livello di controllo di base per le modalità
“caldaia-segue”, “turbina-segue”, e gestione valvole di bypass/laminazione con
setpoint sfasati e altre modalità analoghe che tentano di gestire, cercando di
semplificarla, una realtà complessa, senza peraltro riuscire a conseguire le
performance necessarie.
Nel 2020 si è registrato un abbassamento significativo delle emissioni di anidride carbonica, in buona parte però dovuto ai lockdown generali, la prima parte di una trasformazione digitalenel settore Oil&Gas
Chi opera in settori ad alto impatto ambientale, come l’Oil & Gas, sa bene che la produzione sostenibile passa attraverso lo sviluppo e l’impiego di tecnologie avanzate e non può prescindere da scelte strategiche coraggiose per avviarsi alla trasformazione digitale.
In base a uno studio pubblicato sulla
rivista Nature e condotto da un team internazionale di scienziati, nei primi sei mesi del 2020 le emissioni di
anidride carbonica mondiali sono calate dell’8,8%, che corrisponde a
circa 1,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in meno rilasciate
nell’atmosfera.
Il mondo però si è rimesso in moto e
ridurre le emissioni nocive rimane obiettivo prioritario per il settore
produttivo, soprattutto per i comparti a maggior impatto ambientale.
L’evoluzione tecnologica degli
ultimi anni ha fornito un grande contributo ai processi produttivi e operativi
nel mondo dell’Oil & Gas. Oggi i
fornitori sono tenuti a rispondere alle nuove esigenze operative legate alle
sfide ambientali. In questo contesto opera anche Emerson, che propone ai clienti del settore
Oil&Gas una chiara visione degli scenari tecnologici più congeniali allo
sviluppo di una produttività altamente sostenibile.
L’Industrial Internet of Things sta attivamente accompagnando la trasformazione digitale degli impianti.
I protocolli
di comunicazione wireless,affidabili,
pervasivi e scalabili, permettono il monitoraggio
degli impianti e della produzione in tutti i suoi aspetti.
I dati raccolti, analizzati con piattaforme software che utilizzano modelli di
analisi sia di tipo fisico sia algoritmi di intelligenza artificiale,
restituiscono direttamente all’utente le informazioni utili nel momento in cui
sono più necessarie, facilitando e ottimizzando il lavoro di chi deve garantire l’efficienza e la produzione.
L’utilizzo delle ultime tecnologie in
termini di dispositivi mobili, dagli
smartphone edai tablet industriali
fino alle soluzioni indossabili di realtà aumentata, permettono una
interazione con gli impianti immediata, efficace come mai prima era stato
possibile.
I dispositivi
di realtà aumentata, inoltre, permettono la collaborazione diretta in audio
e video con gli specialisti, sia interni che esterni, garantendoci così il
pieno supporto mentre continuiamo ad operare a mani libere sul nostro impianto.
A complemento di tutte queste tecnologie
digitali, e con l’obiettivo di migliorare la produttività e la collaborazione grazie a un efficace collegamento
tra persone e tecnologie, Emerson ha lanciato la nuova piattaforma digitale
MyEmerson e i servizi di collaborazione da remoto Connected Services.
MyEmerson è una piattaforma digitaleche
migliora la collaborazione tra i reparti all’interno dell’intera organizzazione
e permette di connettersi in maniera rapida ed efficace, offrendo visibilità
delle informazioni critiche in modo da poter lavorare in modo più efficiente.
La varietà di strumenti inclusi in MyEmerson consente di progettare
rapidamente soluzioni, gestire software e risorse installate, collaborare con
esperti e ottimizzare i processi di approvvigionamento per ottenere
miglioramenti misurabili in termini di velocità e produttività.
MyEmerson, infine, grazie all’accesso immediato alla documentazione dei dispositivi, ai manuali
per le installazioni, agli elenchi dei pezzi di ricambio e ricambi consigliati,
aiuta il personale di impianto a svolgere il proprio lavoro in modo più rapido,
pianificare attività e manutenzioni, tenere sotto controllo e gestire al meglio
il ciclo di vita dei dispositivi.
Per quanto riguarda i Connected
Services,Emerson propone
soluzioni in grado di sfruttare tutti i vantaggi che la trasformazione digitale mette a disposizione, riducendo le tempistiche di intervento, sia per quanto riguarda le
attività di manutenzione periodiche, sia per quanto riguarda la gestione e
manutenzione ottimale degli asset di
processo e di sistema
Le applicazioni di Connected Services
targate Emerson sono già operative nel settore Oil&Gas, in particolare su
impianti offshore e raffinerie in Italia e in Europa.
Si tratta di sistemi di Rotating equipment, ovvero monitoraggio e analisi dati per la
predizione e la protezione dei dispositivi, sistemi di Static equipment, ovvero
monitoraggio da remoto per ridurre i rischi di corrosione ed erosione, Steam
System per il monitoraggio energetico e identificazione perdite, e Sistemi di
controllo, valvole e strumentazione di campo per il monitoraggio da remoto, gli
interventi di manutenzione e calibrazione, l’ottimizzazione e la gestione degli
allarmi
Testo presenta la nuova
termocamera testo 883, ideale per la manutenzione predittiva e il facility
management
Grazie ad una migliore qualità d’immagine e a report professionali, la termocamera testo 883 interamente sviluppata e prodotta in Germania, riduce il carico di lavoro quotidiano degli esperti nel funzionamento efficiente degli impianti ed è ideale per la manutezione predittiva e il facility management
Gli operatori della manutenzione e del facility management possono fare la differenza tra una giornata riuscita con obiettivi di produzione raggiunti e perdite causate da tempi d’interruzione imprevisti.
Inoltre, il loro lavoro è reso più arduo da costanti pressioni temporali, oneri amministrativi e di documentazione tutt’altro che produttivi e, a volte, anche da strumenti inadeguati.
A tal fine, la termocamera testo 883 offre una risoluzione a infrarossi di 320 x 240 pixel, espandibile anche a 640 x 480 pixel con la tecnologia testo SuperResolution incorporata. E con la messa a fuoco manuale gli utenti hanno il pieno controllo dell’immagine termografica in ogni momento.
Gestione automatica delle immagini
Un tipico problema nella manutenzione: tanti oggetti di misura simili – per esempio quadri elettrici – significano tante immagini termografiche simili.
Prima, per poter assegnare
chiaramente le immagini dopo un’ispezione, era necessario creare elenchi
complessi o aggiungere un commento vocale a ciascuna immagine termografica.
La tecnologia testo SiteRecognition risolve questo problema riconoscendo automaticamente la locazione di misura e salvando e gestendo automaticamente le immagini termografiche. Ciò impedisce di far confusione, evita gli errori durante la valutazione e fa risparmiare molto tempo eliminando la necessità di assegnare manualmente le immagini.
Lavorare in rete
La termocamera testo 883 si integra senza soluzione di continuità nella gamma di tecnologia di misura digitale di Testo. Con la termocamera testo Thermography App è possibile analizzare rapidamente le immagini termografiche su uno smartphone/tablet o condividerle con colleghi e superiori. I valori misurati dalla pinza amperometrica testo 770-3 sono inoltre integrati direttamente nell’immagine termografica.
Ad esempio, quando si controllano
quadri elettrici è possibile registrare lo stato di carico direttamente
nell’immagine termografica per valutare in modo affidabile le condizioni
dell’impianto.
La termocamera testo 883 è
disponibile in una configurazione standard o sotto forma di kit avanzato con
teleobiettivo, batteria aggiuntiva e stazione di carica da tavolo.