Si tratta di aiuti legati a investimenti sostenibili in tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico nell’ambito del DL appena approvato in ordine al PNRR
La misura, chiamata Investimenti sostenibili 4.0, ha l’obiettivo di favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, e superare la contrazione causata dal Covid, anche riorientando la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.
La dotazione finanziaria complessiva è pari a euro 677.875.519,57, di cui:
250.207.123,57 euro per le Regioni del Centro-Nord a valere sulle risorse dell’iniziativa “REACT – EU” destinate all’Asse prioritario VI del Programma Operativo Nazionale (PON) “Imprese e competitività” 2014-2020
427.668.396,00 euro per le Regioni del Mezzogiorno.
Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.
A chi si rivolge
Ecco i requisiti richiesti alle micro, piccole e medie imprese per poter beneficiare degli investimenti sostenibili.
Queste devono:
essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel registro delle imprese
essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali
non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento
trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 10 febbraio 2022.
Attività economiche ammesseagli investimenti sostenibili
Gli incentivi vengono riconosciuti per tutte le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori che subiscono limitazioni derivanti dalla normativa Ue:
siderurgia
estrazione del carbone
costruzione navale
fabbricazione delle fibre sintetiche
trasporti e relative infrastrutture
produzione e distribuzione di energia
infrastrutture
Esclusi dagli aiuti anche i programmi d’investimento che non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm), cioè che “arrecano un danno significativo”.
Sono inoltre ammesse attività di servizi alle imprese.
Cosa finanzia
La misura prevede la concessione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare e a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.
I programmi di investimento devono:
prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’ammontare delle spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente o alla realizzazione di una nuova unità produttiva
essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale
rispettare queste soglie di importo delle spese ammissibili: – nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato – nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 1 milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
prevedere un termine di ultimazione non successivo a 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.
Spese ammesse
Sono ammesse alle agevolazioni le spese che riguardino:
macchinari, impianti e attrezzature
opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali
acquisizione di certificazioni ambientali
servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento (solo per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa).
Le agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie.
In particolare:
per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione
per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione
per i programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione.
Negli impianti di estrazione di combustibili fossili, la produzione del calore necessario al processo produttivo costituisce una criticità rilevante, sia in termini dei costi generali e impatto ambientale che della stabilità della produzione, ma anche una risorsa con potenziali spazi di miglioramento in termini di efficienza di produzione e gestione efficiente del vapore
Aspetti di interesse sono l’incremento dell’efficienza di produzione,
attraverso una migliore gestione della generazione
termica e tramite un migliore
recupero energetico da opportune sorgenti di calore e/o combustibile di
recupero in ambito di processo.
Gli impianti Oil & Gas
Upstream, le raffinerie, gli impianti chimici e petrolchimici sono fra le realtà più coinvolte in questo tipo di problematiche.
ABB suggerisce un approccio globale, tramite il controllo coordinato di caldaie, turbine a vapore e a gas, considerando esplicitamente l’efficienza delle apparecchiature, la disponibilità di recuperi energetici e tenendo in considerazione, in tempo reale, i prezzi dell’energia.
L’approccio proposto prevede l’utilizzazione
della soluzione Steam & Power Optimization, che garantisce
l’ottimizzazione di vapore e potenza in tempo reale, utilizzando la
tecnologia Abb Ability Optimax.
Per la corretta gestione di una rete a
vapore complessa, con molteplici apparecchiature quali caldaie, turbine a gas e turbine vapore, che interagiscono tra loro
e che hanno diverse dinamiche, l’uso di un
software di Advanced Process
Control (Apc) risulta determinante al fine di controllare in
modo sistematico e appropriate tutte le apparecchiature facenti parte della
rete vapore.
Il vantaggio più immediato è la stabilità di processo, sia a livello di
rete vapore stessa, sia a livello di apporto termico verso le unità di
processo.
La soluzione Steam & Power Optimization implementa un algoritmo di
controllo che agisce in modo dolce, modulando opportunamente gli asset a
disposizione ai fini di ottimizzare l’efficienza
energetica ed economica, utilizzando in modo appropriato la tecnologia Apc.
Questa soluzione è alternativa alle
complesse logiche Dcs, normalmente implementate per gestire una rete vapore
articolata, logiche che peraltro difficilmente riescono a gestire in modo
ottimale la pluralità delle condizioni operative possibili.
La soluzione di Steam & Power
Optimization ha, inoltre, un ottimizzatore integrato in grado di gestire
modelli non lineari e complessi, utilizzando costi e prezzi espliciti e un
funzionale di ottimizzazione economica.
La soluzione Abb Ability Optimax
interviene su caldaie e turbine, considerando le curve di efficienza proprie
delle apparecchiature e i relativi vincoli quali, ad esempio, carico minimo e
massimo, al fine di ottimizzare il rendimento complessivo della produzione di
calore ed energia.
Agisce, inoltre, in modo attivo per ridurre le perdite energiche, ad
esempio, nel caso in cui si aprano le valvole di bypass verso livelli di
pressione più ridotti, oppure nel caso in cui si aprano le valvole di sfiato in
atmosfera.
Al verificarsi di grandi variazioni
nella rete vapore, dovute, ad esempio, a trip/fuori servizio delle
apparecchiature, la soluzione Steam
& Power Optimization utilizza tutti i componenti della rete a vapore
per migliorare il controllo e mitigare gli effetti dell’evento anomalo,
riducendo le deviazioni di pressione e temperature dai loro obiettivi ottimali.
Come ulteriore beneficio, poiché la
soluzione di Steam & Power Optimization è basata su tecnologia Apc, intrinsecamente multivariabile, tutte
le modalità di funzionamento richieste, ad esempio in termini di caldaie e
turbine in marcia o in condizioni di arresto, vengono gestite con una
singola configurazione software Apc, a fronte di complesse configurazioni
Dcs atte a gestire molti sotto casi e, peraltro, con performance non ottimali.
La configurazione delle strategie di
controllo della rete vapore, nell’insieme, risulta notevolmente semplificata in
quanto non sono necessarie configurazioni Dcs alternative o complessi
schemi di over-ride al livello di controllo di base per le modalità
“caldaia-segue”, “turbina-segue”, e gestione valvole di bypass/laminazione con
setpoint sfasati e altre modalità analoghe che tentano di gestire, cercando di
semplificarla, una realtà complessa, senza peraltro riuscire a conseguire le
performance necessarie.
Il portafoglio esteso di servizi professionali associa
conoscenza e tecnologia finalizzate a costruire partnership a lungo termine e
rispondere alle esigenze dell’intera catena del valore industriale
Rockwell Automation, per aiutare le aziende a innovare più velocemente e in
modo più sostenibile, in particolare
in contesti difficili come quelli attuali, evolve le proprie capacità di servizio e soluzioni e
lancia un nuovo marchio: LifecycleIQ Services.
Il nuovo
marchio, tramite l’estensione delle modalità di interazione dei clienti con la tecnologia Rockwell Automation e con professionisti altamente qualificati, aiuta le aziende a incrementare le proprie
prestazioni e a individuare nuovi spunti di miglioramento lungo l’intera catena
del valore industriale.
LifecycleIQ Services rappresenta per i clienti la partnership trasformativa per rispondere ai loro attuali bisogni e
alle loro aspettative.
I servizi,
combinando le tecnologie digitali con un esteso patrimonio conoscitivo, aiutano
le aziende a lavorare più velocemente, in modo più intelligente e con maggiore
agilità, in ogni fase del loro ciclo di business.
I LifecycleIQ
Services aiutano le aziende ad esprimere la potenza di una Connected Enterprise nella progettazione, nelle operation e nella
manutenzione, sia in contestigreenfield
che brownfield.
I LifecycleIQ
Services sono stati illustrati nel corso dell’evento Automation Fair At Home.
Una registrazione della loro presentazione è disponibile qui.
“LifecycleIQ Services crea un modello di
engagement più stretto con i clienti che, non solo può aiutare le aziende a
risolvere i problemi, ma anche a vedere opportunità inesplorate nell’ambito
della produzione e a trasformarle in realtà”, afferma Frank
Kulaszewicz, senior vice president, Lifecycle Services di Rockwell Automation.
“Stiamo investendo per poter offrire
un’ampia gamma di servizi olistici finalizzata ad aiutare le aziende ad essere
più produttive, sicure e protette in qualsiasi fase del ciclo di vita di un prodotto,
di un processo o di un impianto”.
Le aziende
industriali possono utilizzare LifecycleIQ Servces per raggiungere obiettivi diversi.
Estrapolare maggior valore dalle iniziative di trasformazione digitale
Talvolta, le
iniziative digitali fanno fatica a decollare perché le aziende non sanno quali
passi intraprendere o da dove iniziare. Utilizzando la conoscenza e
l’esperienza messe a disposizione dai LifecycleIQ Services, le aziende possono
pianificare, implementare e far evolvere
strategicamente le proprie iniziative digitali.
Il supporto
può iniziare dalla definizione degli obiettivi strategici, dall’identificazione
di casi d’uso e dalla quantificazione del valore aziendale.
Rockwell Automation può quindi continuare a supportare i clienti attraverso l’implementazione, la manutenzione continua
e l’innovazione senza limiti.
Riduzione del rischio grazie al supporto globale per la sicurezza
informatica
Oggi la cybersecurity è una priorità assoluta,
ma sono poche le aziende che dispongono di specialisti con conoscenze in
materia di sicurezza sia nell’ambito informatico che operativo (IT/OT).
Rockwell Automation si distingue nettamente per la propria capacità di far
fronte a complesse sfide di sicurezza negli ambienti IT/OT.
L’azienda
oltre a conoscere a fondo l’ambiente OT e le modalità del suo interfacciamento
con l’IT, è in linea con gli standard di sicurezza del settore.
I LifecycleIQ Services supportano le aziende nell’adozione di un approccio
proattivo alla sicurezza informatica
e nell’affrontare gli attacchi nel loro continuum – prima, durante e dopo un
evento.
Inoltre, in
considerazione del fatto che un numero sempre crescente di aziende connette i
propri impianti a operatori remoti e a partner come i costruttori di macchine
(OEM), Rockwell Automation si è strutturata al fine di aiutare queste realtà
nel proteggere tali connessioni tramite servizi di accesso remoto sicuro e
valutazione della vulnerabilità della sicurezza.
Migliorare il supporto della forza lavoro
Le aziende
necessitano di nuove modalità per offrire un supporto alla propria forza lavoro
poichè devono far fronte a sfide globali in materia di salute e alla carenza di
competenze causata dal pensionamento di lavoratori qualificati e
dall’introduzione di nuove tecnologie. Oltre a ciò le aziende hanno bisogno di
supportare il proprio personale per poter sfruttare al meglio le tecnologie
IIoT.
I LifecycleIQ Services possono aiutare le aziende a far fronte a tali sfide e
nel colmare le carenze della propria forza lavoro, identificando le priorità e
creando programmi ad hoc di sviluppo del personale.
Rockwell Automation sfrutta anche le capacità di supporto da remoto e le
tecnologie di realtà aumentata per aiutare le aziende ad interagire
virtualmente con i tecnici, per rafforzare le competenze attraverso la
formazione virtuale e per fornire servizi di sicurezza e protezione senza dover
inviare personale presso gli impianti.
Per migliorare la customer experience, i
LifecycleIQ Services stanno anche introducendo nuove modalità contrattuali che
inglobano più servizi in un unico accordo.
Un Integrated Service Agreement consente infatti alle aziende di selezionare un
pacchetto di offerte per semplificare le loro esigenze di supporto ed avere un
solo numero da chiamare per accedere agli esperti e per ricevere un servizio prioritario.
Le aziende
possono ottenere assistenza tecnica 24×7, servizi di riparazione, report e
analisi, servizi in loco e altro ancora.
Il tutto
previsto da un unico contratto
integrato.
Cloud, Intelligenza Artificiale, piattaforme Low-Code e nuove forme di comunicazione e customer care: la filiera del settore farmaceutico ricorre a tutte le tecnologie abilitanti per supportare un cambiamento irreversibile, che la pandemia ha solo accelerato
Se è vero che il settore farmaceutico in un periodo di crisi sanitaria non può temere arresti, è anche vero che proprio la crisi sanitaria sta trasformando le abitudini di milioni di persone, incidendo anche sulla salute generale e modificando le esigenze e i trend in ambito healthcare. Inseguire questi mutamenti richiede alle aziende del settore flessibilità, ma anche creatività. La dote forse più necessaria, però, è il coraggio, perché per stare al passo, bisogna adottare nuovi modelli di business, basati su tecnologie digitali altamente pervasive.
Una prima, composita, panoramica ci viene da Teresa Minero, Founder & Ceo di LifeBee-Digitalizing Life Science- e International Board of Directors, European Leadership Team, Steering Committee Pharma 4.0 di Ispe, associazione globale no-profit che riunisce i professionisti del Life Science.
Nel corso di un suo recente intervento mirato a individuare la rilevanza di tutto ciò che è Industria 4.0 nella crescita delle aziende di ogni settore e in particolare di quello farmaceutico, la Minero faceva riferimento a un’inchiesta del Politecnico di Milano, che ha messo a confronto imprese attive in ambito Industria 4.0 e imprese meno attente ai processi di trasformazione digitale. Le imprese attive per Industria 4.0 mostrano parametri di crescita, redditività e produttività del lavoro decisamente superiori, a testimonianza del fatto che l’adozione del pensiero e delle sfide Industria 4.0 costituisce un oggettivo vantaggio competitivo.
«Non che non ci siano
difficoltà nel seguire questo processo di trasformazione, come emerge da una
ricerca di Couchbase, pubblicata negli Stati Uniti a settembre 2019 che prende
in esame 450 responsabili di Trasformazione Digitale tra Stati Uniti, Regno
Unito, Francia e Germania», ha detto Teresa Minero.
«Secondo questo
studio, gli interventi non risultano sempre di successo. Le imprese riscontrano
soprattutto la complessità di implementazione delle nuove tecnologie,
la mancanza di risorse e competenze per portare a termine gli
aggiornamenti, i ritardi e a volte il fallimento degli obiettivi perché non
sempre i progetti riescono a essere veramente trasformativi o rivoluzionari.
Segnali da non sottovalutare e di cui far tesoro nella definizione del giusto
approccio da tenere rispetto al cambiamento, anche a fronte della contestuale
grande maggioranza di testimonianze di conseguimento di risultati di
miglioramenti “almeno” significativi per gli utenti finali, che comprendono un
gran numero di trasformazioni effettive o addirittura rivoluzionarie».
Venendo più specificamente al Pharma, anche l’ultima survey di Ispe sul tema 4.0 nel settore, condotta con la collaborazione della Liuc Business School, conferma che gli imprenditori del settore farmaceutico sono ormai pienamente consapevoli del fatto che le nuove tecnologie, quali ad esempio Cloud, Analytics, robotica avanzata, siano dei volani per lo sviluppo delle loro aziende.
Il punto debole, ciò
su cui bisogna ancora lavorare, è la percezione ancora solo parziale di
cosa significhi trasformazione digitale radicale e di come si possano
realmente assimilare i nuovi modelli di business.
Quale può dunque essere la strategia più appropriata per affrontare questi ostacoli? Teresa Minero non ha dubbi: è necessaria una roadmap. «LifeBee propone ai suoi clienti un percorso condiviso per lo sviluppo di una roadmap che tiene conto di tutti i fattori in gioco, un percorso che parte dall’individuazione di un obiettivo 4.0 reale, il più adatto all’impresa stessa, e passa per l’individuazione di uno scenario 4.0, basato sulla situazione, i tempi, le risorse e gli obiettivi intermedi. I punti guida sono la sostenibilità in termini di investimenti e risorse, la strategia a lungo termine, l’esecuzione per passi con quick-win, il miglioramento dei processi e, soprattutto, una compliance proattiva e non “reattiva”, ovvero non mero adempimento di norme, ma compliance by design su processi e soluzioni».
Secondo Teresa Minero, uno dei temi centrali di questa evoluzione del comparto farmaceutico, perché già a vario titolo sperimentato da molte aziende, è la serializzazione, che proprio nelle prossime settimane sarà oggetto di approfondimento all’interno di una serie di incontri promossi sempre da LifeBee.
Data Integrity, una
priorità per il farmaceutico
Un altro tema centrale
in ambito farmaceutico è quello dell’Integrità dei Dati, sia per una questione
normativa, sia perché in un clima di emergenza sanitaria aumenta nel cliente
finale il bisogno di rassicurazioni sulla sicurezza del prodotto e sulla
reputazione del marchio.
Ne abbiamo parlato
con Sébastien Girard, Global Business Development Manager Consumer
Packaged Goods di Eurotherm, parte del gruppo
Schneider Electric, che fornisce soluzioni per mantenere
l’integrità dei dati durante il loro intero ciclo di vita.
«In questo difficile
periodo per le aziende farmaceutiche è fondamentale rimanere agili e ridefinire
il flusso di convalida e controllo della qualità dei dati. Per le aziende
farmaceutiche l’aspetto più importante rimane, anche in questa nuova normalità,
mantenere la fiducia del paziente e riaffermare il concetto che “La sicurezza
del paziente viene prima di tutto».
È quindi il momento
giusto per ripensare alla governance dell’Integrità dei Dati, per reimpostare i
processi standard e il sistema di gestione della qualità, vivendo questo
passaggio come un’opportunità di mettere nero su bianco i dettagli del ciclo di
vita dei dati, evidenziando i rischi potenziali e le necessarie azioni
migliorative per risparmiare tempo e ridurre i costi legati al rilascio di
batch e per proteggere i dati da errori legati a guasti, falsificazioni e
attacchi informatici.
L’emergenza sanitaria
ha inoltre reso urgente l’abbandono di registratori a carta e di record
cartacei in generale: è semplicemente impensabile, in periodo di
Lockdown, immaginare un tecnico costretto a recarsi in un impianto per apporre
la propria firma in fondo a un foglio in modo da poter rilasciare sul mercato
un prodotto.
Da molti anni in
Europa la registrazione digitale è fortemente consigliata e
tutto induce a pensare che diventerà obbligatoria: da questo punto di vista la
crisi attuale sta accelerando i tempi. Per evitare rischi nell’implementazione
della registrazione digitale è necessario considerare l’integrità dei dati così
come affrontata dai principi Alcoa (+). Scegliere un fornitore che applica
concretamente questi concetti facilita il raggiungimento della conformità e
riduce i rischi legati ai processi di qualifica e convalida del percorso di
digitalizzazione verso lo Smart Manufacturing».
Per queste ragioni le
soluzioni Eurotherm sono in linea con le più recenti best practice a livello
globale come cGMP, Fda 21 CFR Parte 11, Ema Annex 11 e Data Integrity Alcoa
(+). Eurotherm ha recentemente presentato anche il software Data Reviewer che
ora include anche un’opzione Auditor progettata per contribuire all’Integrità
dei Dati e aiutare a semplificare il rispetto delle norme. I registratori
Eurotherm della Serie 6000, il registratore/regolatore nanodac, il Pac T2750 e
i registratori modulari Versadac insieme a Data Reviewer prevedono l’accesso
utente con password e firme elettroniche. Ciò fornisce la tracciabilità degli
eventi all’interno di audit-trail digitali a prova di manomissione,
semplificando la conformità regolatoria.
Packaging nel
farmaceutico, sempre sotto i riflettori
Il packaging
all’interno della filiera del farmaceutico occupa un ruolo fondamentale: la
confezione di un farmaco non solo deve rispettare precise norme igienico-sanitarie,
ma il suo design finisce per costituire un fattore integrante del prodotto. Ci
siamo confrontati con Valentina Marchesini di Marchesini Group, una delle aziende
italiane più note nel settore del packaging per il farmaceutico. Marchesini ha
lanciato un programma di comunicazione del tutto innovativo per il 2020, dando
prova del fatto che anche quando tutto cambia c’è sempre una strada per
costruire qualcosa di nuovo e per crescere.
«Quello farmaceutico
è un mercato anticiclico», ci ha spiegato Valentina Marchesini,
«che paradossalmente nei momenti difficili va meglio. Il Lockdown di primavera
non lo ha fermato, ma la crisi sanitaria lo sta modificando molto, e molto
velocemente. Da un lato tutta l’attenzione è stata focalizzata sulla ricerca
del vaccino, dall’altro c’è stato, ad esempio, un calo delle vendite dei
farmaci da banco, perché l’uso massiccio delle mascherine ha ridotto
drasticamente la diffusione dei malanni di stagione».
Per un’azienda che
sviluppa e fornisce tecnologia il problema principale è mantenere viva e
funzionale la relazione con il cliente sia per la parte di promozione, sia poi
per l’installazione, la formazione e gli interventi di manutenzione.
«Si è parlato tanto
di resilienza. Marchesini ha sfruttato questi mesi per crescere
in chiave di connessione con il cliente. Di solito la linea viene
consegnata a domicilio da un team specializzato che si occupa
dell’installazione, del collaudo e della formazione del personale», ha aggiunto
la manager.
«Nel momento in cui
mettere in atto questo tipo di procedure non è stato più possibile, abbiamo
riorganizzato il nostro lavoro. Siamo ricorsi a occhiali 3D, virtual room e
applicazioni per garantire al cliente assistenza da remoto, fino all’extrema
ratio dell’installazione pilotata. Dallo scorso marzo abbiamo realizzato 70
collaudi in streaming e ne prevediamo altri 40 entro la fine dell’anno».
Altra grande novità
per Marchesini sono gli XDays, ovvero “Extraordinary times need extraordinary
events”. «Per colmare il vuoto creato dalle limitazioni alla mobilità e quindi
la cancellazione di fiere, openday, workshop che erano uno dei nostri punti di
forza, perché l’accoglienza è un plus dell’imprenditoria italiana, ci siamo inventati
questi show digitali, in cui le nostre macchine sono protagoniste. Il tentativo
è quello di soddisfare il bisogno del cliente di fare un’esperienza ravvicinata
del prodotto. Per ottenere i migliori risultati possibili ci siamo avvalsi di
professionisti dell’intrattenimento per quanto riguarda le riprese, la
strumentazione e gli effetti speciali, mentre regia e scrittura sono stati
curati da risorse interne. Davanti alle telecamere ci sono i nostri tecnici che
oltre alla loro competenza portano sul palco la passione per i prodotti che
hanno visto nascere. I risultati raggiunti finora sono davvero incoraggianti».
I servizi di
assistenza in remoto X-Care di Marchesini saranno protagonisti di uno
degli XDays del prossimo anno. La seconda stagione di XDays di Marchesini è
infatti iniziata a ottobre con un focus sulla tecnologia Valida (in foto
sotto), che è una contatrice elettronica dotata di un doppio sistema di
conteggio e visione in grado di verificare forma, colore, altezza e principio
attivo della compressa, per un controllo totale del processo di counting.
Il sistema è composto
da quattro telecamere che controllano dall’alto le compresse che scorrono sui
canali, verificandone la corretta forma e colore; una telecamera che controlla
l’altezza delle compresse mediante triangolazione laser permettendo lo scarto
degli eventuali prodotti non conformi; fotocellule per il controllo
dell’avvenuto scarto della singola compressa e non del flacone.
La tecnologia Valida
può essere usata non solo come counter ma anche come pre-caricatore montato
sulla linea blister Integra 320. Prossimamente, uno degli XDays sarà dedicato
alla nuova soluzione per il riempimento e la chiusura di stickpack, nata dal
connubio tra la tecnologia Schmucker e il know-how hardware e software di
Marchesini Group. «Mentre l’acquisizione di Schmucker risale a tre anni fa e
rientra nel programma di ampliamento delle nostre competenze in un ambito come
quello degli stickpack che è sempre più di moda perché risponde alle esigenze
di vita dei nostri giorni, il sodalizio con Neri è di lunga data. Dopo anni di
proficua collaborazione Neri è stata acquisita da Marchesini come Divisione
Specializzata in soluzioni per l’etichettatura ed è pronta a
lanciare sul mercato il modello RE 402 per il labeling di prodotti in vetro,
plastica o metalli di qualunque forma e dimensione».
Infine, un altro XDays,
un’altra partnership e un’altra soluzione all’avanguardia. «Il 18 febbraio
presenteremo la linea blister integrata robotizzata, Integra 320, che è una
linea già collaudata, ma che è stata aggiornata con un sistema per il controllo
del principio attivo del prodotto sviluppato in collaborazione con Sea Vision.
Grazie alla tecnologia laser, le compresse che vengono movimentate
sulla linea a velocità considerevoli, un attimo prima di scivolare nel blister,
subiscono una scansione che permette di rilevare non solo la presenza, la
forma, la dimensione e l’integrità dell’unità, ma anche il colore e il
principio attivo». Un metodo di controllo non invasivo e affidabile che
consente di raccogliere dati fondamentali anche per la serializzazione.
Cloud computing e AI
per la supply chain del comparto farmaceutico
Nell’intraprendere un
percorso di digitalizzazione, le aziende del settore farmaceutico
puntano tra l’altro sulla supply chain. Per la previsione della
domanda, sono numerose le realtà che si affidano a ComplEtE, una soluzione
end-to-end di nuova generazione nata dall’esperienza congiunta di Porini-DGS,
un’azienda specializzata nella fornitura di servizi e soluzioni di valore
nell’ambito delle Cybersecurity Solutions, delle Digital Solutions e del
Management Consulting.
ComplEtE è un’unica
piattaforma che può gestire l’intero flusso della supply chain, dal demand
management alla pianificazione fino alla gestione del magazzino. In
particolare, la soluzione di Supply Chain Management permette di gestire gli
aspetti strategici (con i moduli Strategic Network Simulator e Demand
Management), tattici (con DRP Solution ed Enterprise Planning) e operativi,
anche grazie al supporto di algoritmi di intelligenza artificiale.
Trattandosi di una
soluzione SaaS (Software-as-a-Service) e realizzata in ambiente Cloud
Microsoft, ComplEtE non richiede un’installazione ed è immediatamente fruibile
tramite web browser. Inoltre, il fatto che ComplEtE sia integrata con tutti i
servizi offerti dalla piattaforma Microsoft Azure permette alle imprese di
utilizzare i tool per la gestione degli eventi (Power Automate), per la
condivisione delle informazioni (Teams) e per il lavoro quotidiano (Office
365).
Per quanto riguarda
l’implementazione, i progetti di norma partono da una sessione di analisi dei
processi aziendali di forecast della domanda, seguiti da una fase di
integrazione della piattaforma ComplEtE con l’Erp e con tutte le sorgenti dati
interessate ai processi in scope (Plm, Wms, Crm…). Seguono le fasi di
configurazione del prodotto e di UAT.
La soluzione però è
costruita per essere un insieme di mattoncini (brick) di soluzioni integrati e
integrabili tra di loro, permettendo quindi di sfruttare le componenti
necessarie e migliori all’ottenimento del risultato di una visione e gestione
completa del flusso informativo chiave della supply chain.
La soluzione ComplEtE
mette le aziende del comparto farmaceutico, e non solo, nella condizione
di costruire precise previsioni di vendita attraverso i più avanzati
algoritmi di intelligenza artificiale e con il contributo attivo e
collaborativo di tutta la forza commerciale coinvolta nel processo
previsionale, calcolando, ad esempio, i livelli di scorta, su ogni nodo della
rete, necessari a garantire il desiderato livello di servizio.
Ha scelto la strada
del Cloud anche una realtà come InSilicoTrials, startup
italiana che ha messo a punto una piattaforma innovativa che consente di ridurre
notevolmente, del 40-60%, i costi e i tempi di sviluppo di nuovi farmaci.
Obiettivo di
InSilicoTrials è facilitare l’accesso alle tecnologie di simulazione
già diffuse in ambito aerospaziale e automotive anche alle piccole e medie case
farmaceutiche, cosicché possano utilizzare la simulazione per
sperimentare, registrare e produrre nuovi farmaci in modo più efficiente,
sicuro e veloce.
Attraverso la
piattaforma proprietaria Cloud-based, InSilicoTrials fornisce alle aziende del
comparto farmaceutico i migliori modelli computazionali disponibili a livello
mondiale, che il suo team seleziona continuamente nelle università di tutto il
mondo e che sono già in grado di supportare la certificazione da parte degli
enti regolatori. Successivamente, un gruppo di ingegneri e sviluppatori lavora
su questi modelli per semplificarne l’interfaccia e l’utilizzo, di modo che,
una volta caricati sulla piattaforma, possano essere usati anche da ricercatori
che non hanno conoscenze in materia di simulazione digitale.
L’azienda
farmaceutica in un’ottica pay-per-use paga solo nel momento in
cui utilizza il modello, tagliando così considerevolmente i costi e consentendo
ai propri collaboratori di accedere alla tecnologia anche a distanza e ovunque
si trovino, dal momento che tutti i modelli sono utilizzabili in-Cloud nella
massima sicurezza.
Ai prodotti e alle
soluzioni pensati da InSilicoTrials per il mondo farmaceutico si aggiunge oggi
sulla piattaforma anche la Drug Safety Suite, una nuova serie di modelli che
aiutano a ridurre il rischio di cardiotossicità dei farmaci.
Ogni nuova molecola
può rivelarsi pericolosa per il cuore, provocando aritmie anche irreversibili:
affiancando ai testi in vitro i test di simulazione è possibile individuare la
pericolosità per il cuore di una molecola già nelle primissime fasi di studio
in laboratorio e, quindi, si può procedere a eliminarla subito, riducendo i
tempi e i costi della sperimentazione, e allo stesso tempo anche i test sugli
animali.
L’automazione Low-Code
per il pharma
Le criticità del
processo di trasformazione digitale sono probabilmente tra le ragioni per
cui l’automazione è attualmente utilizzata solo dal 40% delle
organizzazioni che hanno preso parte a un’altra interessante ricerca,
quella, promossa da Appian e condotta da Pharma
Intelligence.
In base a questa
ricerca, i due maggiori ostacoli alla trasformazione digitale sono la
complessità del sistema (47% degli intervistati) e la mancanza di comprensione
con il business o nei reparti IT (38%). Alla domanda sulle soluzioni
specifiche, la maggioranza (82%) di coloro che conoscono il Low-Code vedono i
vantaggi del suo utilizzo per semplificare il DevOps per la loro
organizzazione, mostrando quindi una certa consapevolezza della potenza che
l’automazione Low-Code può avere nello snellire i processi e nel rispondere
rapidamente ai cambiamenti normativi.
Appian, l’azienda
promotrice dell’indagine, fornisce una piattaforma di sviluppo Low-Code che
unisce in modo nativo tutte le funzionalità necessarie per fornire processi
end-to-end di grande impatto all’interno dell’organizzazione. L’obiettivo è
consentire alle piccole e medie aziende farmaceutiche di: automatizzare le
attività di routine in un flusso di lavoro e integrare i sistemi senza Api;
progettare e gestire i processi complessi con iBPM leader di settore;
automatizzare le attività collaborative e la gestione delle eccezioni con le
migliori funzionalità sul mercato e rendere le App più efficaci e intelligenti
con l’AI integrata di Google, AWS e Azure.
Un caso di successo:
Bormioli Pharma investe nel 4.0
In questo frangente di
crisi sanitaria globale, Bormioli Pharma, attiva nel mercato
farmaceutico e biofarmaceutico con soluzioni complete, che includono flaconi in
vetro e plastica, chiusure in plastica e alluminio e accessori, ha scelto la
via dell’innovazione e ha avviato un progetto di revamping dello
storico stabilimento di Rivanazzano (Pavia), con un
investimento complessivo di 6,5 milioni di euro.
Il progetto prevede
tra l’altro la costruzione di una nuova Clean Room (camera sterile) di livello
ISO7, l’installazione di nuove macchine per stampaggio a iniezione ad alto
tonnellaggio, l’introduzione di una nuova tecnologia produttiva e un forte
incremento del livello di automazione dei processi di movimentazione prodotti
che garantirà standard di sicurezza sempre più elevati.
Grazie a questo
progetto, avviato a poche settimane dal completamento degli interventi di
manutenzione straordinaria e potenziamento dei forni degli stabilimenti di
Bergantino (Rovigo) e San Vito al Tagliamento (Pordenone), e dall’acquisizione
di GCL Pharma, Bormioli prevede di incrementare la capacità produttiva del 35%
e di affermarsi come polo di eccellenza delle tecnologie di stampaggio
plastica per iniezione e compressione a livello internazionale.
La piattaforma di analytics
e intelligenza artificiale uniti con la flessibilità della tecnologia cloud
Disegnata per essere aggiornata e sempre disponibile, la nuova
release SAS®
Viya® 4, sul mercato a partire dalla fine del
2020, presenta una nuova architettura che aiuta a fornire gli analytics a tutti, ovunque.
L’innovazione che la caratterizza conferma l’impegno di Sas nel supportare le organizzazioni a
trasformare i dati in conoscenza.
<< Questa release segna un grande passo innovativo per la
piattaforma SAS e per i nostri clienti>>, afferma Oliver
Schabenberger, Coo and Cto di Sas.
<<Le organizzazioni ci chiedono di supportare la loro trasformazione digitale con agilità, velocità, automazione,
intelligenza e continuità. Queste sono le caratteristiche di SAS Viya 4:
cloud-native analytics e intelligenza artificiale per gli utenti di tutti i
livelli, trasformando la business intelligence in business “intelligente” in cloud.>>
<<Le aziende stanno apportando importanti cambiamenti
nella propria tecnologia di analisi dei
dati, guidata da architettura cloud-native>>,
afferma Dan Vesset, Group
Vice President, Analytics and Information Management di Idc. <<Sas Viya offre un modo flessibile ed
efficiente per eseguire carichi di lavoro di analisi dei dati all’interno di
architetture abilitate per container e microservizi. Le organizzazioni possono
disaccoppiare le analisi dagli ambienti per aumentare rapidamente i servizi e
soddisfare le esigenze decisionali in modo molto più agile.>>
Analytics ovunque e per tutti, che fanno la differenza
Sas sta semplificando il modo in cui l’AI e il machine learning sono integrati nel processo decisionale. Con una
nuova architettura cloud-native e la disponibilità di interfacce interattive e di
programmazione, i clienti Sas non
saranno più vincolati dal linguaggio di programmazione, dai silos di dati o da
competenze specifiche.
La preparazione automatizzata dei dati, il machine learning
(AutoML) e la distribuzione dei modelli migliorano la produttività delle
risorse in ambito data science e
portano le potenzialità di intelligenza
artificiale anche ai meno esperti.
SAS Viya 4 utilizza processi di continuous integration e continuous
delivery (CI/CD) che consentono ai clienti di scegliere gli intervalli di
release, così da avere accesso agli ultimi aggiornamenti e innovazioni nel
momento in cui sono disponibili.
Le organizzazioni analiticamente mature sanno che ogni decisione
che deriva dai loro modelli può avere un impatto significativo sui profitti.
Le tecnologie cloud si stanno evolvendo. L’architettura di SAS
Viya 4 è progettata per fare lo stesso. Consente infatti ai clienti di
sfruttare al massimo i propri investimenti in analytics attraverso software as
a service (SaaS) su cloud Sas, pubblico o privato.
La nuova offerta, che è
stata presentata nel corso del Global Partner Summit di PTC durante l’evento
dedicato alla Digital Trasformation LiveWorx® 2020,
segna un significativo passo avanti nella collaborazione tra Rockwell Automation, Microsoft e PTC.
Factory Insights as a Service che si avvale delle tecnologie di PTC, Rockwell Automation e Microsoft, è una soluzione in cloud chiavi in mano, e supporta i più comuni scenari industriali di trasformazione digitale ad alto valore:
Monitoraggio in tempo reale delle performance di produzione
Monitoraggio e utilizzo degli asset
Cellule di produzione connesse
Istruzioni per lavoro digitale e in realtà aumentata
Factory Insights as
a Service oltre a FactoryTalk® InnovationSuite di Rockwell Automation include
molti componenti chiave della gamma di prodotti di PTC e tra questi i ben noti
ThingWorx®, Kepware® e Vuforia® ottimizzati per ricevere i dati OT provenienti
dalle soluzioni best-in-class di automazione e informazione di Rockwell
Automation.
Il tutto basato su
cloud, IoT industriale e servizi edge di Microsoft, come Azure IoT Hub e Azure
IoT Edge, che consentono ai produttori un rapido collegamento tra i diversi
siti produttivi e di implementare progetti in tutta la loro rete aziendale.
Questa riduzione
della complessità e degli sforzi che i clienti devono affrontare per
implementare l’lIIoT – Industrial
Internet of Things – e la trasformazione digitale si traduce in un risparmio
di tempo e denaro.
Factory Insights as
a Service è il punto di riferimento ideale per le aziende che intendono
migliorare le proprie operazioni sulla base di preziose informazioni e
approfondimenti relativi a performance operative, utilizzo degli asset e
efficienza della forza lavoro.
“Factory
Insights as a Service offre ai nostri clienti industriali un percorso più
snello e accelerato di trasformazione
digitale”, dichiara Jim
Heppelmann, presidente e CEO di PTC. “Questa soluzione riduce la
dipendenza dalle risorse IT e dalla tecnologia
operativa (OT) e, cosa ancor più importante, essendo basata essenzialmente
su un concetto di valore, consente ai produttori di concentrarsi su iniziative
che creano un reale ed esteso impatto sul business”.
Affacciandosi all’attuale
realtà digitale, i produttori richiedono soprattutto soluzioni che risolvano
problemi complessi di infrastrutture, sfide legate all’accessibilità dei dati e
alle risorse limitate.
Con Factory Insights
as a Service, le aziende possono ridurre del 90% i tempi e dei costi di
sviluppo e raggiungere un time-to-value fino al 90% più rapido, ciò riferito ai
più critici scenari ad alto valore supportati dalla trasformazione
digitale industriale.
“Alla base
delle nostre alleanze con PTC e Microsoft c’è il forte impegno comune di
semplificare e accelerare le iniziative di trasformazione digitale
dei nostri clienti “, dichiara Blake
Moret, Presidente e CEO di Rockwell Automation.
“Factory
Insights as a Service, basata sulle rivoluzionarie capacità di FactoryTalk
InnovationSuite powered by PTC, permette di rendere rapidamente operativi
alcuni degli scenari più critici, migliorandone la produzione, gli asset e
l’efficienza della forza lavoro e, al tempo stesso, offre ai nostri clienti un
percorso di trasformazione digitale a prova di futuro”.
“Crediamo nella
forza di collaborazioni finalizzate ad aiutare le aziende manifatturiere a
fornire, in tempi più rapidi, valore ai loro clienti e a sbloccare nuove
opportunità di business.
Abbiamo unito le
forze con PTC e Rockwell Automation per far convergere l’eccellenza IT e OT, e
quindi consentire alle aziende di implementare rapidamente e su larga scala i
loro casi d’uso più rilevanti, a partire dagli asset, dalle risorse umane e dalle perfomance a livello di linea di
produzione, per accelerare l’impatto sull’intera rete di produzione
globale”, dichiara Jason Zander,
Executive Vice President Microsoft Azure di Microsoft.
Per saperne di più
su Factory Insights as a Service, cliccare qui.
Per approfondimenti:
FactoryTalk Innovation Suite alimentata
da tecnologia PTC