Automazione e resilienza tecnologica nel settore farmaceutico

automazione digitale farmaceutica

Cloud, Intelligenza Artificiale, piattaforme Low-Code e nuove forme di comunicazione e customer care: la filiera del settore farmaceutico ricorre a tutte le tecnologie abilitanti per supportare un cambiamento irreversibile, che la pandemia ha solo accelerato

Se è vero che il settore farmaceutico in un periodo di crisi sanitaria non può temere arresti, è anche vero che proprio la crisi sanitaria sta trasformando le abitudini di milioni di persone, incidendo anche sulla salute generale e modificando le esigenze e i trend in ambito healthcare. Inseguire questi mutamenti richiede alle aziende del settore flessibilità, ma anche creatività. La dote forse più necessaria, però, è il coraggio, perché per stare al passo, bisogna adottare nuovi modelli di business, basati su tecnologie digitali altamente pervasive.

Una prima, composita, panoramica ci viene da Teresa Minero, Founder & Ceo di LifeBee-Digitalizing Life Science- e International Board of Directors, European Leadership Team, Steering Committee Pharma 4.0 di Ispe, associazione globale no-profit che riunisce i professionisti del Life Science.

Nel corso di un suo recente intervento mirato a individuare la rilevanza di tutto ciò che è Industria 4.0 nella crescita delle aziende di ogni settore e in particolare di quello farmaceutico, la Minero faceva riferimento a un’inchiesta del Politecnico di Milano, che ha messo a confronto imprese attive in ambito Industria 4.0 e imprese meno attente ai processi di trasformazione digitale. Le imprese attive per Industria 4.0 mostrano parametri di crescita, redditività e produttività del lavoro decisamente superiori, a testimonianza del fatto che l’adozione del pensiero e delle sfide Industria 4.0 costituisce un oggettivo vantaggio competitivo.

«Non che non ci siano difficoltà nel seguire questo processo di trasformazione, come emerge da una ricerca di Couchbase, pubblicata negli Stati Uniti a settembre 2019 che prende in esame 450 responsabili di Trasformazione Digitale tra Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania», ha detto Teresa Minero.

«Secondo questo studio, gli interventi non risultano sempre di successo. Le imprese riscontrano soprattutto la complessità di implementazione delle nuove tecnologie, la mancanza di risorse e competenze per portare a termine gli aggiornamenti, i ritardi e a volte il fallimento degli obiettivi perché non sempre i progetti riescono a essere veramente trasformativi o rivoluzionari. Segnali da non sottovalutare e di cui far tesoro nella definizione del giusto approccio da tenere rispetto al cambiamento, anche a fronte della contestuale grande maggioranza di testimonianze di conseguimento di risultati di miglioramenti “almeno” significativi per gli utenti finali, che comprendono un gran numero di trasformazioni effettive o addirittura rivoluzionarie».

Venendo più specificamente al Pharma, anche l’ultima survey di Ispe sul tema 4.0 nel settore, condotta con la collaborazione della Liuc Business School, conferma che gli imprenditori del settore farmaceutico sono ormai pienamente consapevoli del fatto che le nuove tecnologie, quali ad esempio Cloud, Analytics, robotica avanzata, siano dei volani per lo sviluppo delle loro aziende.

Il punto debole, ciò su cui bisogna ancora lavorare, è la percezione ancora solo parziale di cosa significhi trasformazione digitale radicale e di come si possano realmente assimilare i nuovi modelli di business.

Quale può dunque essere la strategia più appropriata per affrontare questi ostacoli? Teresa Minero non ha dubbi: è necessaria una roadmap. «LifeBee propone ai suoi clienti un percorso condiviso per lo sviluppo di una roadmap che tiene conto di tutti i fattori in gioco, un percorso che parte dall’individuazione di un obiettivo 4.0 reale, il più adatto all’impresa stessa, e passa per l’individuazione di uno scenario 4.0, basato sulla situazione, i tempi, le risorse e gli obiettivi intermedi. I punti guida sono la sostenibilità in termini di investimenti e risorse, la strategia a lungo termine, l’esecuzione per passi con quick-win, il miglioramento dei processi e, soprattutto, una compliance proattiva e non “reattiva”, ovvero non mero adempimento di norme, ma compliance by design su processi e soluzioni».

Secondo Teresa Minero, uno dei temi centrali di questa evoluzione del comparto farmaceutico, perché già a vario titolo sperimentato da molte aziende, è la serializzazione, che proprio nelle prossime settimane sarà oggetto di approfondimento all’interno di una serie di incontri promossi sempre da LifeBee.

Data Integrity, una priorità per il farmaceutico

Un altro tema centrale in ambito farmaceutico è quello dell’Integrità dei Dati, sia per una questione normativa, sia perché in un clima di emergenza sanitaria aumenta nel cliente finale il bisogno di rassicurazioni sulla sicurezza del prodotto e sulla reputazione del marchio.

Ne abbiamo parlato con Sébastien Girard, Global Business Development Manager Consumer Packaged Goods di Eurotherm, parte del gruppo Schneider Electric, che fornisce soluzioni per mantenere l’integrità dei dati durante il loro intero ciclo di vita.

«In questo difficile periodo per le aziende farmaceutiche è fondamentale rimanere agili e ridefinire il flusso di convalida e controllo della qualità dei dati. Per le aziende farmaceutiche l’aspetto più importante rimane, anche in questa nuova normalità, mantenere la fiducia del paziente e riaffermare il concetto che “La sicurezza del paziente viene prima di tutto».

È quindi il momento giusto per ripensare alla governance dell’Integrità dei Dati, per reimpostare i processi standard e il sistema di gestione della qualità, vivendo questo passaggio come un’opportunità di mettere nero su bianco i dettagli del ciclo di vita dei dati, evidenziando i rischi potenziali e le necessarie azioni migliorative per risparmiare tempo e ridurre i costi legati al rilascio di batch e per proteggere i dati da errori legati a guasti, falsificazioni e attacchi informatici.

L’emergenza sanitaria ha inoltre reso urgente l’abbandono di registratori a carta e di record cartacei in generale: è semplicemente impensabile, in periodo di Lockdown, immaginare un tecnico costretto a recarsi in un impianto per apporre la propria firma in fondo a un foglio in modo da poter rilasciare sul mercato un prodotto.

Da molti anni in Europa la registrazione digitale è fortemente consigliata e tutto induce a pensare che diventerà obbligatoria: da questo punto di vista la crisi attuale sta accelerando i tempi. Per evitare rischi nell’implementazione della registrazione digitale è necessario considerare l’integrità dei dati così come affrontata dai principi Alcoa (+). Scegliere un fornitore che applica concretamente questi concetti facilita il raggiungimento della conformità e riduce i rischi legati ai processi di qualifica e convalida del percorso di digitalizzazione verso lo Smart Manufacturing».

Per queste ragioni le soluzioni Eurotherm sono in linea con le più recenti best practice a livello globale come cGMP, Fda 21 CFR Parte 11, Ema Annex 11 e Data Integrity Alcoa (+). Eurotherm ha recentemente presentato anche il software Data Reviewer che ora include anche un’opzione Auditor progettata per contribuire all’Integrità dei Dati e aiutare a semplificare il rispetto delle norme. I registratori Eurotherm della Serie 6000, il registratore/regolatore nanodac, il Pac T2750 e i registratori modulari Versadac insieme a Data Reviewer prevedono l’accesso utente con password e firme elettroniche. Ciò fornisce la tracciabilità degli eventi all’interno di audit-trail digitali a prova di manomissione, semplificando la conformità regolatoria.

Packaging nel farmaceutico, sempre sotto i riflettori

Il packaging all’interno della filiera del farmaceutico occupa un ruolo fondamentale: la confezione di un farmaco non solo deve rispettare precise norme igienico-sanitarie, ma il suo design finisce per costituire un fattore integrante del prodotto. Ci siamo confrontati con Valentina Marchesini di Marchesini Group, una delle aziende italiane più note nel settore del packaging per il farmaceutico. Marchesini ha lanciato un programma di comunicazione del tutto innovativo per il 2020, dando prova del fatto che anche quando tutto cambia c’è sempre una strada per costruire qualcosa di nuovo e per crescere.

«Quello farmaceutico è un mercato anticiclico», ci ha spiegato Valentina Marchesini, «che paradossalmente nei momenti difficili va meglio. Il Lockdown di primavera non lo ha fermato, ma la crisi sanitaria lo sta modificando molto, e molto velocemente. Da un lato tutta l’attenzione è stata focalizzata sulla ricerca del vaccino, dall’altro c’è stato, ad esempio, un calo delle vendite dei farmaci da banco, perché l’uso massiccio delle mascherine ha ridotto drasticamente la diffusione dei malanni di stagione».

Per un’azienda che sviluppa e fornisce tecnologia il problema principale è mantenere viva e funzionale la relazione con il cliente sia per la parte di promozione, sia poi per l’installazione, la formazione e gli interventi di manutenzione.

«Si è parlato tanto di resilienza. Marchesini ha sfruttato questi mesi per crescere in chiave di connessione con il cliente. Di solito la linea viene consegnata a domicilio da un team specializzato che si occupa dell’installazione, del collaudo e della formazione del personale», ha aggiunto la manager.

«Nel momento in cui mettere in atto questo tipo di procedure non è stato più possibile, abbiamo riorganizzato il nostro lavoro. Siamo ricorsi a occhiali 3D, virtual room e applicazioni per garantire al cliente assistenza da remoto, fino all’extrema ratio dell’installazione pilotata. Dallo scorso marzo abbiamo realizzato 70 collaudi in streaming e ne prevediamo altri 40 entro la fine dell’anno».

Altra grande novità per Marchesini sono gli XDays, ovvero “Extraordinary times need extraordinary events”. «Per colmare il vuoto creato dalle limitazioni alla mobilità e quindi la cancellazione di fiere, openday, workshop che erano uno dei nostri punti di forza, perché l’accoglienza è un plus dell’imprenditoria italiana, ci siamo inventati questi show digitali, in cui le nostre macchine sono protagoniste. Il tentativo è quello di soddisfare il bisogno del cliente di fare un’esperienza ravvicinata del prodotto. Per ottenere i migliori risultati possibili ci siamo avvalsi di professionisti dell’intrattenimento per quanto riguarda le riprese, la strumentazione e gli effetti speciali, mentre regia e scrittura sono stati curati da risorse interne. Davanti alle telecamere ci sono i nostri tecnici che oltre alla loro competenza portano sul palco la passione per i prodotti che hanno visto nascere. I risultati raggiunti finora sono davvero incoraggianti».

I servizi di assistenza in remoto X-Care di Marchesini saranno protagonisti di uno degli XDays del prossimo anno. La seconda stagione di XDays di Marchesini è infatti iniziata a ottobre con un focus sulla tecnologia Valida (in foto sotto), che è una contatrice elettronica dotata di un doppio sistema di conteggio e visione in grado di verificare forma, colore, altezza e principio attivo della compressa, per un controllo totale del processo di counting.

Il sistema è composto da quattro telecamere che controllano dall’alto le compresse che scorrono sui canali, verificandone la corretta forma e colore; una telecamera che controlla l’altezza delle compresse mediante triangolazione laser permettendo lo scarto degli eventuali prodotti non conformi; fotocellule per il controllo dell’avvenuto scarto della singola compressa e non del flacone.

La tecnologia Valida può essere usata non solo come counter ma anche come pre-caricatore montato sulla linea blister Integra 320. Prossimamente, uno degli XDays sarà dedicato alla nuova soluzione per il riempimento e la chiusura di stickpack, nata dal connubio tra la tecnologia Schmucker e il know-how hardware e software di Marchesini Group. «Mentre l’acquisizione di Schmucker risale a tre anni fa e rientra nel programma di ampliamento delle nostre competenze in un ambito come quello degli stickpack che è sempre più di moda perché risponde alle esigenze di vita dei nostri giorni, il sodalizio con Neri è di lunga data. Dopo anni di proficua collaborazione Neri è stata acquisita da Marchesini come Divisione Specializzata in soluzioni per l’etichettatura ed è pronta a lanciare sul mercato il modello RE 402 per il labeling di prodotti in vetro, plastica o metalli di qualunque forma e dimensione».

Infine, un altro XDays, un’altra partnership e un’altra soluzione all’avanguardia. «Il 18 febbraio presenteremo la linea blister integrata robotizzata, Integra 320, che è una linea già collaudata, ma che è stata aggiornata con un sistema per il controllo del principio attivo del prodotto sviluppato in collaborazione con Sea Vision. Grazie alla tecnologia laser, le compresse che vengono movimentate sulla linea a velocità considerevoli, un attimo prima di scivolare nel blister, subiscono una scansione che permette di rilevare non solo la presenza, la forma, la dimensione e l’integrità dell’unità, ma anche il colore e il principio attivo». Un metodo di controllo non invasivo e affidabile che consente di raccogliere dati fondamentali anche per la serializzazione.

Cloud computing e AI per la supply chain del comparto farmaceutico

Nell’intraprendere un percorso di digitalizzazione, le aziende del settore farmaceutico puntano tra l’altro sulla supply chain. Per la previsione della domanda, sono numerose le realtà che si affidano a ComplEtE, una soluzione end-to-end di nuova generazione nata dall’esperienza congiunta di Porini-DGS, un’azienda specializzata nella fornitura di servizi e soluzioni di valore nell’ambito delle Cybersecurity Solutions, delle Digital Solutions e del Management Consulting.

ComplEtE è un’unica piattaforma che può gestire l’intero flusso della supply chain, dal demand management alla pianificazione fino alla gestione del magazzino. In particolare, la soluzione di Supply Chain Management permette di gestire gli aspetti strategici (con i moduli Strategic Network Simulator e Demand Management), tattici (con DRP Solution ed Enterprise Planning) e operativi, anche grazie al supporto di algoritmi di intelligenza artificiale.

Trattandosi di una soluzione SaaS (Software-as-a-Service) e realizzata in ambiente Cloud Microsoft, ComplEtE non richiede un’installazione ed è immediatamente fruibile tramite web browser. Inoltre, il fatto che ComplEtE sia integrata con tutti i servizi offerti dalla piattaforma Microsoft Azure permette alle imprese di utilizzare i tool per la gestione degli eventi (Power Automate), per la condivisione delle informazioni (Teams) e per il lavoro quotidiano (Office 365).

Per quanto riguarda l’implementazione, i progetti di norma partono da una sessione di analisi dei processi aziendali di forecast della domanda, seguiti da una fase di integrazione della piattaforma ComplEtE con l’Erp e con tutte le sorgenti dati interessate ai processi in scope (Plm, Wms, Crm…). Seguono le fasi di configurazione del prodotto e di UAT.

La soluzione però è costruita per essere un insieme di mattoncini (brick) di soluzioni integrati e integrabili tra di loro, permettendo quindi di sfruttare le componenti necessarie e migliori all’ottenimento del risultato di una visione e gestione completa del flusso informativo chiave della supply chain.

La soluzione ComplEtE mette le aziende del comparto farmaceutico, e non solo, nella condizione di costruire precise previsioni di vendita attraverso i più avanzati algoritmi di intelligenza artificiale e con il contributo attivo e collaborativo di tutta la forza commerciale coinvolta nel processo previsionale, calcolando, ad esempio, i livelli di scorta, su ogni nodo della rete, necessari a garantire il desiderato livello di servizio.

Ha scelto la strada del Cloud anche una realtà come InSilicoTrials, startup italiana che ha messo a punto una piattaforma innovativa che consente di ridurre notevolmente, del 40-60%, i costi e i tempi di sviluppo di nuovi farmaci.

Obiettivo di InSilicoTrials è facilitare l’accesso alle tecnologie di simulazione già diffuse in ambito aerospaziale e automotive anche alle piccole e medie case farmaceutiche, cosicché possano utilizzare la simulazione per sperimentare, registrare e produrre nuovi farmaci in modo più efficiente, sicuro e veloce.

Attraverso la piattaforma proprietaria Cloud-based, InSilicoTrials fornisce alle aziende del comparto farmaceutico i migliori modelli computazionali disponibili a livello mondiale, che il suo team seleziona continuamente nelle università di tutto il mondo e che sono già in grado di supportare la certificazione da parte degli enti regolatori. Successivamente, un gruppo di ingegneri e sviluppatori lavora su questi modelli per semplificarne l’interfaccia e l’utilizzo, di modo che, una volta caricati sulla piattaforma, possano essere usati anche da ricercatori che non hanno conoscenze in materia di simulazione digitale.

L’azienda farmaceutica in un’ottica pay-per-use paga solo nel momento in cui utilizza il modello, tagliando così considerevolmente i costi e consentendo ai propri collaboratori di accedere alla tecnologia anche a distanza e ovunque si trovino, dal momento che tutti i modelli sono utilizzabili in-Cloud nella massima sicurezza.

Ai prodotti e alle soluzioni pensati da InSilicoTrials per il mondo farmaceutico si aggiunge oggi sulla piattaforma anche la Drug Safety Suite, una nuova serie di modelli che aiutano a ridurre il rischio di cardiotossicità dei farmaci.

Ogni nuova molecola può rivelarsi pericolosa per il cuore, provocando aritmie anche irreversibili: affiancando ai testi in vitro i test di simulazione è possibile individuare la pericolosità per il cuore di una molecola già nelle primissime fasi di studio in laboratorio e, quindi, si può procedere a eliminarla subito, riducendo i tempi e i costi della sperimentazione, e allo stesso tempo anche i test sugli animali.

L’automazione Low-Code per il pharma

Le criticità del processo di trasformazione digitale sono probabilmente tra le ragioni per cui l’automazione è attualmente utilizzata solo dal 40% delle organizzazioni che hanno preso parte a un’altra interessante ricerca, quella, promossa da Appian e condotta da Pharma Intelligence.

In base a questa ricerca, i due maggiori ostacoli alla trasformazione digitale sono la complessità del sistema (47% degli intervistati) e la mancanza di comprensione con il business o nei reparti IT (38%). Alla domanda sulle soluzioni specifiche, la maggioranza (82%) di coloro che conoscono il Low-Code vedono i vantaggi del suo utilizzo per semplificare il DevOps per la loro organizzazione, mostrando quindi una certa consapevolezza della potenza che l’automazione Low-Code può avere nello snellire i processi e nel rispondere rapidamente ai cambiamenti normativi.

Appian, l’azienda promotrice dell’indagine, fornisce una piattaforma di sviluppo Low-Code che unisce in modo nativo tutte le funzionalità necessarie per fornire processi end-to-end di grande impatto all’interno dell’organizzazione. L’obiettivo è consentire alle piccole e medie aziende farmaceutiche di: automatizzare le attività di routine in un flusso di lavoro e integrare i sistemi senza Api; progettare e gestire i processi complessi con iBPM leader di settore; automatizzare le attività collaborative e la gestione delle eccezioni con le migliori funzionalità sul mercato e rendere le App più efficaci e intelligenti con l’AI integrata di Google, AWS e Azure.

Un caso di successo: Bormioli Pharma investe nel 4.0

In questo frangente di crisi sanitaria globale, Bormioli Pharma, attiva nel mercato farmaceutico e biofarmaceutico con soluzioni complete, che includono flaconi in vetro e plastica, chiusure in plastica e alluminio e accessori, ha scelto la via dell’innovazione e ha avviato un progetto di revamping dello storico stabilimento di Rivanazzano (Pavia), con un investimento complessivo di 6,5 milioni di euro.

Il progetto prevede tra l’altro la costruzione di una nuova Clean Room (camera sterile) di livello ISO7, l’installazione di nuove macchine per stampaggio a iniezione ad alto tonnellaggio, l’introduzione di una nuova tecnologia produttiva e un forte incremento del livello di automazione dei processi di movimentazione prodotti che garantirà standard di sicurezza sempre più elevati.

Grazie a questo progetto, avviato a poche settimane dal completamento degli interventi di manutenzione straordinaria e potenziamento dei forni degli stabilimenti di Bergantino (Rovigo) e San Vito al Tagliamento (Pordenone), e dall’acquisizione di GCL Pharma, Bormioli prevede di incrementare la capacità produttiva del 35% e di affermarsi come polo di eccellenza delle tecnologie di stampaggio plastica per iniezione e compressione a livello internazionale.

Matteo Diotisalvi: sistemi di riscaldamento alternativi

Matteo Diotisalvi da alcuni anni si occupa di soluzioni innovative nell’ambito dei sistemi di riscaldamento da energie rinnovabili E lo fa grazie ad uno shop on line molto assortito, rivolto sia ai clienti privati, che al settore edile, industriale e agricolo

Sistemi di Riscaldamento Alternativi è l’azienda creata da Matteo Diotisalvi che ruota attorno al sito Riscaldamentoalternativo.shop, dove si possono trovare  prodotti e sistemi di riscaldamento per edilizia, industria e agricoltura, ma non solo.

Il sito è dinamico e dispone di un blog aggiornato sulle ultime novità per chi vuole approfondire gli argomenti d’interesse.

 Lo shop online punta soprattutto alla promozione di prodotti innovativi in grado di favorire il risparmio energetico e la salvaguardia ambientale. Oltre a impianti fotovoltaici, si trovano anche fasce scaldafusti per l’industria chimica, adatti a serbatoi di prodotti chimici che necessitano di uno stoccaggio a caldo.

Sono inoltre disponibili accessori e materiali come isolantipedane di lavoro, pannelli radianti per riscaldamento a basso consumo e l’innovativo geotessuto che permette di mantenere il riscaldamento nel settore dell’agricoltura e negli allevamenti. 

Matteo Diotisalvi si occupa anche di consulenza e installazione, grazie alla collaborazione con uno studio tecnico e con diverse case costruttrici di primaria importanza. In ogni suo intervento, segue i principi di versatilità d’uso, facilità d’installazione, comfort per l’utilizzatore e rispetto dell’ambiente.

Matteo Diotisalvi commercializza il geotessuto a Milano, la soluzione geotecnica adatte alla difesa e protezione del suolo, al rinforzo delle strutture in lavori di ingegneria civile, geotecnica, idraulica.

Si tratta di un prodotto costituito da polimeri sintetici o fibre naturali, facile da trasportare, movimentare e installare.

Il geotessuto è necessario in tutti i lavori in cui si mettono a contatto materiali a granulometria diversa e dove si presenta il problema di evitare la compenetrazione dei materiali.

Per risolvere il problema si sono messi a punto materiali denominati geotessili non tessuti che riescono a risolvere il problema della separazione con spessori estremamente limitati.

Inoltre, i geotessili non tessuti prevengono la filtrazione, garantendo di mantenere il passaggio delle acque senza consentire quello del terreno.

Il geotessuto disponibile, viene prodotto con fibre di poliestere assemblate mediante agugliatura e di diverse grammature.

SPECIALE LAB & CHEM WEB EDITION 2020 NORMACHEM: risolvere problemi chimico regolatori mantenendo business continuity

www.normachem.it

Specializzati nel fornire soluzioni di compliance chimico regolatoria per le aziende di tutto il mondo, assicurando la business continuity

L’ obiettivo di NORMACHEM https://www.normachem.it è quello di aiutare le aziende di qualsiasi settore industriale negli adempimenti normativi, riuscendo a convertire i diversi obblighi di legge in migliore competitività aziendale.

Partiamo dal “bisogno” per attivare il cambiamento.

Perché la chimica ci circonda, è ovunque attorno a noi: governa le innovazioni e le tecnologie più avanzate essendo essa stessa chiave dell’evoluzione e del cambiamento.

Per questo motivo dev’essere correttamente gestita e controllata, per garantire così il futuro dell’uomo e del mondo.

Questo è lo scopo di Normachem ma anche una precisa responsabilità  per garantire il futuro di tutti fornendo soluzioni ai problemi chimico regolatori focalizzandoci nel mantenere la business continuity dei nostri clienti.

Viene messa in campo tutta l’esperienza maturata e composta soprattutto da persone competenti e costantemente aggiornate in grado di conoscere i principi capaci di governare la chimica e le leggi che la disciplinano.

Normachem consiglia formule, processi e buone pratiche per garantire ai clienti la miglior soluzione nel mercato di domani.

Perché il cambiamento è la chiave del futuro. E per cambiare il mondo, è necessario conoscere le regole che lo muovono.

CHI E’ NORMACHEM

NORMACHEM è una società di consulenza che si occupa di valutazione del rischio chimico, REACH, CLP, ADR, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, ambiente e normative di prodotto.

Normachem ha maturato la propria esperienza a fianco di aziende, enti di ricerca e istituzioni nazionali e internazionali, coniugando così l’aspetto di ricerca ed approfondimento normativo con l’applicazione in ambito produttivo delle disposizioni legislative.

B&R: avvicendamento al management

avvicendamento del management

Dal prossimo 1° agosto, Luca Galluzzi (52 anni) entrerà a far parte del Consiglio Direttivo di B&R e assumerà il nuovo ruolo di Chief Sales Officer

Galluzzi subentra a Peter Gucher, che andrà in pensione dopo 34 anni di carriera in azienda, carriera iniziata quando B&R era ancora una piccola start-up dell’Alta Austria con 60 dipendenti. Nel corso degli anni Gucher ha costruito una rete di vendita che oggi comprende 27 filiali e oltre 180 uffici in tutto il mondo.  

Nel suo nuovo ruolo, Galluzzi sarà responsabile di tutte le attività di vendita globalidi B&R e della crescita della compagnia nei nuovi mercati. Oltre alla nuova posizione nel team direttivo, manterrà le sue attuali responsabilità di Managing Director per la Regione del Sud Europa.

“Luca Galluzzi ha svolto un lavoro eccezionale nella regione dell’Europa meridionale”, ha detto Hans Wimmer, CEO di B&R, “dimostrando grande vocazione nello sviluppo del nostro business in questa regione. Sono molto lieto che il nostro team esecutivo possa ora beneficiare delle sue conoscenze e della sua esperienza”.

A sua volta, Luca Galluzzi passa il ruolo di guida della filiale italiana a Marzio Grattieri, che dal 1° agosto sarà quindi il nuovo direttore generale di B&R Italia, mentre Carlo Cuppini sarà il nuovo direttore vendite nel nostro Paese.

Grattieri ha spiegato che “anche se già nella seconda metà del 2019 si preannunciava una certa flessione nel mercato dell’automazione, B&R ha potuto chiudere l’anno con un +8%sul 2018. Sono stati aperti nuovi uffici a Padova e rinnovata la sede nel milanese con il trasloco nella nuova struttura di Cesate”.

Gli obiettivi di Grattieri per il futuro sono chiari. “Squadra che vince non si cambia, per questo confermo il mio team come una squadra vincente. So di aver accettato questo ruolo in un momento non certo facile, ma guardo al futuro con ottimismo e so che abbiamo gli anticorpi adatti per ripartire. Nonostante il lockdown, in B&R siamo comunque andati avanti e abbiamo concluso alcuni progetti e delle nuove trattative”.

Gli elementi vincenti di B&R si confermano, come ha spiegato Grattieri, “il portafoglio prodotti, veramente unico ed estremamente vario, che sarà senz’altro una leva per la nostra ripartenza, oltre al percorso di formazione continua interna che viene confermata, con una particolare attenzione alla creazione di talenti futuri”.

Entrambi, Galluzzi e Grattieri, hanno concordato che restano vincenti, per affrontare al meglio il futuro, la valorizzazione dell’asset più importante – le persone – e il supporto tecnologico allo sviluppo di linee di produzione adattive, sulle quali si devono perfettamente integrare avanzati sistemi di motion, soluzioni di robotica, sistemi di visione e software evoluti.

La piattaforma robotica 5G da Qualcomm

robotica industriale

Una soluzione avanzata, integrata e completa, progettata specificatamente per l’industria della robotica

Basandosi sull’esempio di successo della piattaforma robotica Qualcomm Robotics RB3 e sulla sua ampia adozione in una vasta gamma di robot e droni oggi disponibili sul mercato, Qualcomm Robotics RB5 comprende un estensivo set di hardware, software e strumenti di sviluppo. La piattaforma è la prima nel suo genere a unire la profonda expertise dell’azienda nel 5G e nell’IA per facilitare sviluppatori e produttori nel creare la prossima generazione di robot e droni ad alta capacità di calcolo e a basso consumo energetico per consumatori, aziende e settori della difesa, industriali e servizi professionali.

Il Development Kit

Tutto questo è reso possibile grazie al Qualcomm Robotics RB5 Development Kit, che assicura agli sviluppatori i necessari livelli di personalizzazione e flessibilità per trasformare le loro progetti in realtà. Ad oggi, Qualcomm Technologies ha coinvolto diverse aziende leader nel settore, che hanno promosso la piattaforma Qualcomm Robotics RB5, includendo oltre 20 “early adopters” nel processo di valutazione della piattaforma.

Inoltre, oltre 30 player dell’ecosistema stanno sviluppando hardware e software necessari per attivare diverse applicazioni di robotica.

“Qualcomm Technologies è leader mondiale nell’innovazione della tecnologia wireless con una forte competenza in ambito IA, mobile computing e connettività. Applicando la nostra profonda expertise nei sistemi mobile all’industria della robotica, Qualcomm Technologies sta contribuendo alla creazione di robot più potenti, sicuri e intelligenti,” ha affermato Dev Singh, senior director of business development and head of autonomous robotics, drones and intelligent machines di Qualcomm Technologies, Inc.

“Grazie alla piattaforma Qualcomm Robotics RB5, Qualcomm Technologies supporterà l’accelerazione industriale in ambito robotico in segmenti quali robot autonomi mobili (Amr), robot e veicoli aerei senza pilota (Uav) per funzioni di consegna, ispezione, inventario, industriali e con caratteristiche di collaborazione, permettendo la realizzazione di casi d’uso per la robotica industriale 4.0 e gettando le basi per lo spazio Uav Traffic Management (Utm)”.

Nidec ASI: l’evoluzione e la ripresa nella logistica

logistica Nidec

Da Nidec ASI le linee guida per la ripresa del settore della logistica in Italia dopo l’attuale emergenza sanitaria.

Kaila E. Haines, Marketing & PR Director di Nidec ASI: “Le parole chiave per un futuro di successo nella logistica, saranno flessibilità, Internet of Things ed elettrificazione”.

La logistica italiana e mondiale hanno mostrato diversi punti deboli nell’attuale fase di emergenza da Covid-19, che hanno in molti casi portato a un’interruzione forzata delle attività produttive. Dall’analisi di questa situazione secondo Nidec ASI, capo azienda della piattaforma Nidec Industrial Solutions del gruppo Nidec e tra i Gruppi alla guida dell’evoluzione in senso elettrico e digitale del settore della logistica, possiamo trarre insegnamenti che devono portare ad una trasformazione del segmento della movimentazione di merci e persone, all’insegna di una diversificazione dei fornitori, dell’innovazione e di una maggiore sostenibilità.

In un mondo dove i confini non esistevano quasi più, dove merci e persone viaggiavano da una nazione all’altra in tutta facilità, la chiusura delle frontiere ha colpito duramente gli equilibri dell’industria mondiale.

Da un giorno all’altro molti impianti hanno visto terminare componenti fondamentali per la loro produzione, che magari arrivavano dalla Cina o da altre zone particolarmente colpite da questa emergenza sanitaria, e sono stati costretti a cercare soluzioni alternative.

Uno scenario in cui chi invece aveva già adottato politiche di approvvigionamento e una logistica illuminate, appoggiandosi a fornitori diversificati dislocati in paesi e continenti diversi, e non solamente a chi era in grado di proporre il prezzo più basso, si è ritrovato con un grande vantaggio competitivo, con la produzione che andava avanti e con ordini in crescita.

Risulta quindi evidente come una rete di fornitori anche locali, “a km0”, rappresenti una grande opportunità e porti benefici tangibili in situazioni come quella che stiamo vivendo oggi.

“Sono certa che la parola chiave per il futuro della logistica e dell’industria sarà flessibilità.

Come Nidec ASI, per esempio, stiamo portando avanti un progetto per la realizzazione di uno stabilimento in India, ne abbiamo già negli Stati Uniti, in Francia, in Romania, oltre ovviamente ai nostri fiori all’occhiello che sono gli stabilimenti italiani.

Avere questa flessibilità e potersi appoggiare a diversi siti produttivi, ognuno in grado di approvvigionarsi attraverso una filiera strutturata e variegata, diventa oggi fondamentale,” ha dichiarato Kaila E. Haines, Marketing & PR Director di Nidec ASI.

La situazione attuale sta ponendo il settore della logistica di fronte a un nuovo modo di vedere le cose, e sta mettendo in luce la necessità di attivare processi decisionali più snelli, per poter reagire tempestivamente a cambiamenti importanti, eliminando ciò che è superfluo.

La sfida per l’approvvigionamento di componenti e la gestione dei processi produttivi in questo periodo può quindi rivelarsi un interessante sprone per ripensare alcune tecnologie, soluzioni o processi, semplificandoli.

“È il momento di fare un’autoanalisi, di applicare sistemi di IoT (Internet of Things) che possano eliminare piccoli punti deboli e rafforzare tutta la supply chain, specialmente in situazioni di emergenza come quella attuale.

Esaminare i processi di logistica interni ed esterni e apportare miglioramenti, con l’obiettivo di renderli più robusti e flessibili e diventare più “lean,” deve essere l’obiettivo primario di ogni azienda.

Questo, soprattutto se consideriamo la logistica non più semplicemente come ciò che deve “spostare”, ma come ciò che deve connettere produttore e buyer – ma non solo – e integrare servizi: il controllo da remoto della catena di produzione e delle spedizioni, i pagamenti, la fatturazione, le pratiche doganali, la consegna, diventando una filiera unica che dovrà essere governata simbioticamente in real time,” ha proseguito Kaila E. Haines.

In questo scenario evolutivo, gli attori favoriti – che siano player digitali, aziende di logistica e trasporti, aziende elettriche – saranno quelli che sapranno investire per offrire i servizi connessi migliori e più affidabili, più adeguati alle diverse esigenze e in maniera più semplice e trasparente, e questi giorni stanno già mostrando la strada verso il cambiamento.

Tali miglioramenti interni porteranno necessariamente ad un’accelerazione della trasformazione digitale, cambiando significativamente i rapporti tra aziende e tra aziende e consumatori, puntando a una sempre maggiore velocità della comunicazione, che efficienterà gli spostamenti di mezzi, merci e anche persone.

Ciò influirà positivamente su tutta la catena di approvvigionamento, sulla riduzione dei consumi di energia e, di conseguenza, sull’inquinamento, che in questo momento di “rallentamento” è sceso in modo significativo, con benefici sulla salute del pianeta e delle persone.

Proprio in relazione alla riduzione dell’inquinamento, che ci ha fatto comprendere che è possibile contenere in modo significativo l’impatto ambientale nelle nostre città, Nidec ASI prevede inoltre un forte impulso all’introduzione di mezzi di trasporto elettrici con la loro relativa infrastruttura che, accanto alle tecnologie digitali, potranno realizzare la visione di un futuro più efficiente e green. “Credo che questo virus cambierà davvero il mondo, regalandoci un nuovo sguardo su ciò che ci circonda”, ha concluso Kaila E. Haines.

Nidec Industrial Solutions (NIS), piattaforma commerciale del gruppo Nidec offre sistemi elettrici completi e riunisce i prodotti e servizi di Nidec ASI, Avtron Industrial Automation, Nidec Industrial Automation e Motortecnica.

L’azienda offre soluzioni customizzate in tutto il mondo per un’ampia gamma di applicazioni industriali.

I suoi mercati di riferimento sono petrolchimico, energia tradizionale e rinnovabili, siderurgia, navale e automazione industriale.

La multinazionale è specializzata in applicazioni pesanti dove sono richieste alte potenze e prestazioni elevate: motori elettrici e generatori fino a 65 MW di potenza (87.000 cavalli); inverter e convertitori elettronici di potenza; automazione e software di processi industriali; retrofit di centrali elettriche e generatori idroelettrici; sistemi integrati per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e loro integrazione nelle reti elettriche.

In seguito all’acquisizione delle divisioni Motors, drives and electric power generation di Emerson Electric Co.,inoltre, Nidec ASI ha migliorato ulteriormente le proprie attività industriali e commerciali, integrando gli azionamenti a media e bassa potenza all’interno dell’offerta complessiva di Nidec. Grazie alle acquisizioni di Control Techniques e Leroy-Somer, parte del Gruppo Nidec Corporation dal 1 febbraio 2017, è in grado di offrire tecnologie ottimizzate per il controllo dei motori e di sviluppare soluzioni di automazione dedicate ad applicazioni specifiche e personalizzate sulla base delle esigenze del cliente, per rispondere in modo flessibile a ciascuna necessità.

CHIMICA INDUSTRIALE: premiato un giovane talento italiano

Bracco Imaging

Una decina di candidature di alto livello, una short list di quattro semifinalisti eccellenti, un vincitore che è già rientrato in Italia

E’ Gianvito Vilé, 33 anni, il “cervello” selezionato tramite call internazionale rivolta a giovani studiosi di nazionalità italiana trasferiti all’estero, specializzati nel settore della “chimica in flusso”, e in particolare nella “trasformazione dei processi di sintesi chimica da modalità discontinua a continua”

Dedicato alla memoria del chimico Ernst Felder, a cui si devono grandi scoperte nel campo dell’imaging diagnostico, il premio, del valore di 1 milione di euro, ripartito in 5 anni, è stato lanciato da Fondazione Bracco e Bracco Imaging in collaborazione con il Politecnico di Milano e la Fondazione Politecnico di Milano.

L’obiettivo: permettere a un ricercatore di talento di tornare in Italia per lavorare a un programma di ricerca innovativo che può avere importanti ricadute in termini di sostenibilità, efficienza e sicurezza.

Vilé, che dal 2019 è inserito nella lista annuale degli “Scienziati più influenti in Ingegneria Chimica” della Società Chimica Americana e che quest’anno ha pubblicato uno studio sulla rivista Green Chemistry, potrà sviluppare nei nuovi laboratori del Politecnico di Milano e presso il Centro Ricerche Bracco di Ivrea la sua ricerca d’avanguardia. Sarà coadiuvato da Alessandra Sivo, giovane laureata in chimica farmaceutica al Politecnico di Milano, scelta da Vilé come ricercatrice junior per le sue ottime competenze in chimica di base e in ingegneria farmaceutica, che lo accompagnerà in questa nuova avventura tutta italiana.

“La mia attività di ricerca ha sempre integrato metodi di diverse aree della chimica e delle scienze ingegneristiche per progettare processi di sintesi ecologici applicati all’industria farmaceutica e a quella chimica”, spiega Gianvito Vilé, 33 anni, nato a Mesagne, in provincia di Brindisi, nel 1987.

“Tali processi usano principalmente materiali nanostrutturati e reattori in continuo, in modo da aumentare l’efficienza e la sicurezza delle reazioni e abbassare i costi di processo, raggiungendo al tempo stesso gli obiettivi di protezione della salute umana e dell’ambiente”.

 “Nell’anno in cui celebriamo il decimo anniversario della nostra Fondazione, siamo felici di aver permesso a un grande talento di rientrare in Italia e di aver gettato le basi per la nascita nel nostro paese di un nuovo centro di eccellenza”, afferma Diana Bracco, Presidente di Fondazione e Presidente e CEO del Gruppo Bracco.

“Insieme al Politecnico e alla Fondazione Politecnico di Milano, che ringrazio, abbiamo dato vita a un’iniziativa in netta controtendenza rispetto al fenomeno della cosiddetta fuga dei cervelli. Gianvito Vilé, ricercatore industriale che passa all’accademia, si occupa tra l’altro di una chimica sostenibile, sempre più attenta all’uomo e all’ambiente. Dopo ciò che abbiamo vissuto con il Covid-19, mi auguro che questo premio, che porta il nome del nostro indimenticabile Ernst Felder, possa contribuire a ridare fiducia ai giovani ricercatori italiani”, aggiunge Diana Bracco.