EFA Automazione/Relatech soluzioni-end- to end

EFA Automazione in collaborazione con la propria capogruppo Relatech, parteciperà per la prima volta alla seconda edizione di Mecspe Bari, la fiera dedicata alle innovazioni per l’industria manifatturiera che si terrà presso la Nuova Fiera del Levante dal 23 al 25 novembre prossimo

Insieme al System Integrator Partner ECSA Automation & Industrial IT, EFA si propone con una gamma completa di soluzioni end-to-end, che consente di soddisfare tutte le esigenze delle aziende in ambito di digitalizzazione dei processi.

EFA Automazione SpA, azienda del gruppo Relatech che vanta trent’anni di esperienza in ambito di prodotti, soluzioni e know-how dedicati al mondo della connettività per l’integrazione di sistemi, debutta dal 23 al 25 novembre alla seconda edizione di Mecspe Bari, la fiera italiana della manifattura e dell’industria 4.0 che torna in Puglia al fine di valorizzare le eccellenze locali e mettere in evidenza il processo di innovazione in atto nel Sud e Centro Italia.

La partecipazione avverrà in collaborazione con ECSA Automation & Industrial IT, società barese che offre alle aziende soluzioni tecnologiche orientate a digitalizzare i processi di produzione industriale in ottica Smart Manufacturing.

La collaborazione tra EFA quale distributore di tecnologie innovative in ambito digital e l’expertise di ECSA Automation & Industrial IT crea una solida realtà nel panorama delle industrie del Mezzogiorno.

Sarà proprio Mecspe l’occasione per presentare al mercato del Sud Italia l’offerta di prodotti e soluzioni end-to-end, che consente di soddisfare tutte le esigenze delle aziende in ambito di digitalizzazione dei processi. Questa offerta, figlia dell’ingresso di EFA nell’ecosistema Relatech – azienda che offre servizi e soluzioni digitali innovative per supportare le imprese nel processo di digital transformation – fa leva sulle competenze e le esperienze, oltre che sulla consolidata gamma di prodotti dei prestigiosi partner di EFA Automazione, tra i quali HMS Networks (Ewon), Inductive Automation (Ignition), Kepware, Fuji Electric (Hakko) e molti altri, che con le loro soluzioni e le loro tecnologie hanno caratterizzato il mondo industriale degli ultimi decenni.

Particolare rilievo verrà dato al tema della cybersecurity in ambito manufacturing.

Presso lo stand, saranno infatti presenti anche i tecnici di Stormshield, produttore europeo di soluzioni per la cybersecurity e azienda del gruppo Airbus che ha stipulato recentemente un accordo di distribuzione con EFA Automazione e Relatech. Stormshield offre un’alternativa europea affidabile per la protezione delle infrastrutture critiche, dei dati sensibili e degli ambienti operativi. In particolare, le soluzioni offerte riguardano la protezione delle reti (Stormshield Network Security), dei dati (Stormshield Data Security) e delle workstation (Stormshield Endpoint Security). Sono tutte soluzioni di nuova generazione, certificate ai più alti livelli in Europa, in grado di assicurare la massima protezione di ogni asset informativo strategico. Tramite questa partnership, EFA Automazione si pone l’obiettivo di offrire al mercato soluzioni uniche, in grado di proteggere tutti i dispositivi installati a bordo macchina e negli impianti di produzione, al fine di evitare gli enormi danni economici e funzionali causati da un attacco informatico in ambito produttivo.

“Siamo entusiasti di essere tra i protagonisti di questa edizione di Mecspe Bari, insieme al nostro System Integrator Partner ECSA Automation & Industrial IT. Riteniamo che l’idea di portare questa fiera in un territorio diverso da quello in cui ha avuto origine e si è sviluppata, sia vincente. Il grande impegno del gruppo Relatech, che da sempre è impegnato, attraverso una cospicua presenza di uffici e personale, ha come preciso obiettivo quello di sostenere l’innovazione e lo sviluppo delle aziende che operano nel mezzogiorno, riducendo quel gap Nord-Sud, che da lungo tempo costituisce uno dei principali ostacoli alla costituzione del tanto auspicato Sistema Paese.” Ha commentato Franco Andrighetti, AD e Founder di EFA Automazione.

“Questa seconda edizione di MECSPE Bari rappresenta un’occasione importante per tutte le imprese del territorio che considerano la digitalizzazione un fattore competitivo. Con questo evento avranno la possibilità di toccare da vicino le innovazioni del settore e le tecnologie digitali che stanno rivoluzionando i processi produttivi. Noi, con il nostro partner EFA Automazione, illustreremo le tecnologie abilitanti per la fabbrica digitale e ci auguriamo che questo evento possa aiutare le imprese a comprendere quanto sia importante affrontare il percorso di digital transformation in maniera strutturata e con i giusti partner.” Commenta Giuseppe Trentadue, CEO di ECSA Automation & Industrial IT.

EFA Automazione e ECSA Automation & Industrial IT vi attendono al padiglione 19, allo stand E04.

A proposito di EFA Automazione

EFA Automazione SpA opera da 30 anni in ambito di automazione industriale con prodotti, soluzioni e know how dedicati al mondo della connettività per l’integrazione di sistemi. Precursore assoluto di alcune delle tematiche che permeano l’attuale scenario 4.0, EFA Automazione ha anticipato molti trend tecnologici, tra cui quello dell’IoT, che attualmente cavalca da protagonista offrendo soluzioni all’avanguardia nell’uso del cloud e della comunicazione wireless in tutte le sue forme architetturali.

Nel 2022 EFA Automazione entra a far parte di Relatech, la Digital Enabler Solution Know-how Company che da oltre venti anni è attiva nel settore delle tecnologie digitali di frontiera. EFA e Relatech offrono competenze trasversali in tutti i settori di mercato e attraverso una consolidata offerta end-to-end flessibile e modulare supportano i clienti nel processo di trasformazione digitale. EFA Automazione è una realtà unica nel panorama industriale nazionale, in grado di offrire un vantaggio strategico a tutti gli stakeholder dell’ecosistema di cui è parte: clienti, system integrator, partner e fornitori. La sinergia con Relatech rende EFA Automazione un polo dotato di competenze, tecnologie e assets a 360 gradi in ambito di convergenza IT/OT, attraverso il quale le aziende – sia PMI che di grandi dimensioni – possono accedere alle tecnologie digitali più avanzate per risolvere tutte le esigenze di connettività, raccolta, analisi e protezione dei dati e delle macchine al fine di aumentare la loro marginalità e competere sempre meglio sui loro mercati di sbocco.

Per maggiori informazioni su EFA Automazione: www.efa.it

A proposito di Relatech

Relatech (ticker RLT ISIN IT0005433740), Digital Enabler Solution Know-How (DESK) Company, quotata su Euronext Growth Milan di Borsa Italiana dal giugno 2019, è presente sul mercato con servizi e soluzioni digitali innovative per supportare le imprese nel processo di digital transformation. Relatech è una PMI innovativa focalizzata su clienti che ricercano le soluzioni più innovative, diventando partner strategico per la digitalizzazione e i servizi ICT. Relatech investe costantemente in Open Innovation con un’ampia attività di R&D svolta da hub di ricerca interni e numerose partnership con le principali Università italiane ed enti di Ricerca. Grazie alla piattaforma di digital cloudRePlatform, eroga servizi e sviluppa soluzioni digitali innovative nelle tecnologie di frontiera Digital Enabler, quali Cloud, Cybersecurity, Blockchain, Big Data, Machine Learning, Artificial Intelligence, Internet of Things. Per maggiori informazioni su Relatech: www.relatech.com

Automazione e Robotica in continua evoluzione

L’evoluzione della robotica non smette di stupire. Accanto allo sviluppo di umanoidi sempre più evoluti, come il robot di Tesla e di altri robot ispirati al regno animale, soprattutto nel Belpaese, cresce la robotica industriale

Quest’anno, proprio alla biennale internazionale della macchina utensile BI.MU, che si è svolta in Fiera Milano Rho dal 12 al 15 ottobre, i robot hanno trovato uno spazio tutto loro in RobotHeart, una “fiera nella fiera dedicata alla robotica, alla quale Siri ha dato un contributo organizzativo e culturale”.

Sono stati presenti tutti i maggiori player italiani del settore e partecipano anche i fornitori di componenti perché un’isola robotizzata o una linea è fatta non solo di robot ma di una serie di impianti e macchine di contorno, che implicano una grande mole di investimenti e di lavoro”, spiega Domenico Appendino, presidente di SiriAssociazione Italiana di Robotica e Automazione – che patrocinia RobotHeart.

Il Mercato

Nella giornata del 14 ottobre, Siri ha presentato i dati sulla robotica italiana in una data che “è il giorno dopo la presentazione, a Francoforte nel corso di CORA 2022, dei dati globali sulla robotica da parte dell’IFR.

Vengono quindi conglobati i dati statistici di Siri con quelli pubblicati dalla Presidente dell’International Federation of Robotics Marina Bill per avere una visione globale sulla situazione d’insieme”.

SIRI ha curato anche il Convegno Intelligenza Artificiale per la Robotica: efficacia, limiti, prospettive con la partecipazione di AIRO, il Gruppo di Lavoro in AI e Robotica di AIxIA, Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, e patrocinato da AIxIA e I-RIM, Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti.

Tema del convegno, l’Intelligenza Artificiale, un tema nuovo per Bi-Mu e un settore molto promettente per la robotica che, allo stesso tempo, genera qualche riflessione a livello tecnologico, etico e sul lavoro.

L’era dei Cobot

Domenico Appendino ritiene che i collaborative robot, presenti negli stand della Bi-Mu, siano molto importanti per il loro essere robot che sono usciti dalle ‘gabbie’.

La consistenza numerica attuale dei cobot è molto inferiore a quella dei robot perché si tratta di un segmento nato recentemente e con caratteristiche diverse da quelle dei classici robot industriali.

I cobot però rappresentano “uno dei grandi fattori di crescita della robotica, che ha retto anche nei periodi di lockdown.

Il fatto che siano arrivati quando la robotica tradizionale era già matura ha permesso ai cobot di avere costi vantaggiosi (un fattore che li rende adottabili anche da imprese non grandi) ed essere tecnologicamente avanzati e quindi più facili da programmare e usare.

La possibilità che hanno di lavorare a fianco degli umani nella stessa area impone precauzioni speciali ma offre possibilità nuove e un ventaglio di possibili applicazioni più ampio.

I cobot possono infatti essere inseriti nelle linee preesistenti senza modifiche radicali, cosa invece richiesta dai robot in gabbia, più veloci e produttivi ma più invasivi”.

Un triennio delicato
Dal 2020 a oggi si sono presentate molte difficoltà, dalla pandemia all’aumento dei prezzi fino alla scarsità di materie prime e chip e alla guerra in Ucraina. Anche la robotica ne ha risentito “ma i dati globali del 2019 erano già in discesa per le tensioni fra USA e Cina e per i cambiamenti nell’automotive: le loro vendite sono passate dalle circa 420 mila unità del 2018 alle 382 mila del 2019.

Nel 2020, nonostante la pandemia, le vendite si erano riportate ai livelli del 2018 e anche per il 2021 prevediamo dati in crescita, una tendenza che si dovrebbe confermare anche quest’anno.

Le prospettive per il 2023 sono invece più incerte ma la robotica sembra risentire meno di altri settori per le attuali difficoltà.

Il motivo è che la robotica nel 2019 ha sofferto più di altre attività mentre il suo rendere più sicure le fabbriche, diminuendo i contatti umani e riuscendo a implementare flessibilmente funzioni diverse, l’ha resa molto appetibile durante e dopo la pandemia.

I dati italiani vedono il 2021 in crescita del 50% rispetto al 2021 e pensiamo che anche gli altri paesi confermeranno questi trend”.

La scarsità di semiconduttori ha colpito indubbiamente anche la robotica ma alla fine con un effetto piuttosto limitato.

Il motivo è da ricercare nel fatto che “chi produce robot ha anche un’attività nel settore del controllo numerico e quindi fornisce anche molti altri componenti degli impianti. L’evoluzione tecnologica del settore ha poi consentito di unificare molte funzioni in pochi componenti invece che in decine di PC industriali e questo ha ridotto le criticità dell’approvvigionamento. L’industria della robotica, poi, ha mantenuto ordinativi molto più costanti rispetto a quelli altalenanti dell’automotive, che ha perso molte forniture perché le ha quasi bloccate durante il lockdown e le ha poi recuperate con difficoltà e parzialmente”.

Incentivi, robot e industria 4.0

Appendino si è detto convinto dell’esistenza di un legame, aggiungendo inoltre che “molti robot sono comprati da aziende italiane, ma vengono poi trasformati o inseriti in linee e impianti che vengono poi esportati. Siamo sempre stati una Nazione capace di trasformare ed esportare robot e/o impianti completi, nei quali il valore dei robot è circa un terzo del totale. Gli incentivi hanno aiutato a svecchiare e modernizzare soprattutto le macchine utensili e l’automazione ma anche la parte robotica se ne è avvantaggiata”.

 

DIGITALIZZAZIONE: aumentare i ricavi offrendo servizi digitali

costruttori macchinari industriali

Ecco 4 opportunità per i costruttori di macchine. Nei prossimi 5 anni si prevede che almeno il 20% delle entrate dei costruttori di macchine deriverà dai servizi digitali

IXON si propone di aiutare i costruttori di macchine a raggiungere questo obiettivo, non solo per agevolare il passaggio a nuovi modelli di business, ma anche fornendo idee concrete che richiedono un investimento ridotto e offrono un rapido ritorno dell’investimento (ROI).

In questo articolo parleremo delle sfide che devono affrontare i costruttori di macchine e introdurremo le nuove opportunità di business che potranno consentire agli OEM di generare risparmi e ricavi usando con intelligenza i dati raccolti dalle macchine.

Le sfide che aspettano i costruttori di macchine

La maggior parte degli OEM è focalizzato sulle esigenze dei clienti e non pensa tanto a come creare la strada per il proprio successo.

Per produrre macchine a costi ottimizzati bisogna stabilire da dove partire e dove dirigersi.

Esplorare le possibilità digitali per ottimizzare le macchine senza dover affrontare enormi investimenti può essere difficoltoso.

La mancanza di conoscenze, il sovraccarico di tecnologia digitale e potenziali rischi per la sicurezza durante il ciclo di vita della macchina complicano ulteriormente il tutto.

Il che ci riporta alla domanda principale: come è possibile ottenere un profitto del 20% dai servizi digitali entro 5 anni con un modello di business che possa offrire vantaggi all’OEM e ai suoi clienti? Quale tipo di cliente è disposto a pagare per questo?

Nuovo potenziale di fatturato

Per guadagnare offrendo servizi digitali occorre partire da un cambio di mentalità. Uno sguardo critico sui servizi esistenti e un confronto con i clienti può aprire la strada a nuove opportunità.

Ci occuperemo delle diverse opportunità di business in base ai diversi tipi di macchine che ci sono in una linea di produzione.

Sono tutte idee data-driven che possono portare a una nuova crescita dei ricavi o a un risparmio di costi.

  1. Entrate ricorrenti puntando sulle parti consumabili
  2. Servizio di monitoraggio sulle parti soggette a usura
  3. Utilizzare il machine-learning per risparmiare sui componenti
  4. Contratti per il monitoraggio predittivo

Opportunità di flussi di guadagno per i costruttori di macchine 

1) Entrate ricorrenti puntando sulle parti consumabili

Utilizzare parti consumabili fuori specifica può essere una delle principali cause di inattività della macchina. Quando questi componenti vengono invece ottimizzati per le tue macchine e tenuti in magazzino, il tempo di attività delle macchine migliora.

Quindi perché non fornire direttamente al cliente le parti consumabili? O meglio ancora perché non pensare di spostare i guadagni proprio sui consumabili? Certo, non tutte le macchine offrono questa possibilità, ma vale la pena di considerare se questo aspetto si possa adattare alle tue macchine.

Nell’industria della stampa e dell’imballaggio vi sono molti esempi su come questa strategia sia stata applicata con successo. Inviare i beni di consumo al tuo cliente prima ancora che sappia di averne bisogno vuol dire alleggerirlo di una potenziale preoccupazione. È una situazione win-win, che porta a un’operatività aumentata e a entrate ricorrenti per il costruttore di macchine.

2) Servizio di monitoraggio sulle parti soggette a usura

Certe parti di macchina hanno un ciclo di vita definito e a un certo punto saranno soggette a usura. L’inattività non pianificata provocata da parti di macchina usurate offre un’esperienza negativa per il cliente e genera un aumento dei costi. Basti pensare all’automobile: meglio essere avvisati della necessità di manutenzione piuttosto che subire una improvvisa rottura.

I costruttori di macchine possono usare dati della macchina per determinare quando le parti soggette a usura sono alla fine del loro ciclo. Possono offrire questo nuovo servizio notificando al cliente in anticipo, con un piccolo sovrapprezzo che permetterà però al cliente di prevenire un fermo della produzione. Il risultato per l’OEM sarà un aumento delle vendite di parti di ricambio, contratti di assistenza e un miglioramento della soddisfazione del cliente.

3) Utilizzare il “machine learning” per risparmiare sui componenti

Implementare soluzioni di machine learning è difficile e impegnativo, specialmente per i piccoli costruttori di macchine. La maggior parte dei costruttori di macchine si concentra su come aver software di macchina che funzionano bene con pochi bug e un sistema operativo stabile. Cambiare software è fuori discussione e usare algoritmi ad apprendimento automatico e intelligenza artificiale è vista come una possibilità solo per un futuro lontano.

Quando però si progettano nuove macchine si tiene conto di determinati margini sulla sicurezza, a volte anche eccessivi, per essere sicuri di non incorrere in guasti. Se però queste parti non si guastassero mai, sarebbe possibile ridurre tolleranze e costi. Come? Mentre tutti studiano le parti malriuscite e analizzano le cause dei guasti, raramente ci si concentra sulle parti che invece non si guastano perché sono state ben progettate.

Raccogliendo e analizzando i dati delle parti ben riuscite si può ri-progettare ciò che è ha avuto successo, riducendo notevolmente i costi. E la competenza acquisita sarà di aiuto nella fase di progettazione su parti future e sulle macchine e per ottimizzare quelle di nuova generazione in modo da ottenere un vantaggio in termini di competitività.

4) Contratti per il monitoraggio predittivo

Nelle macchine ci sono alcune parti critiche che hanno un ciclo di vita di produzione e progettazione a lungo termine; eppure queste parti si guastano durante la vita della macchina.

La rottura di parti critiche porta a lunghi periodi di inattività dal momento che molte aziende non hanno a magazzino queste parti critiche. Tutto questo può avere un impatto importante in termini di processo di produzione e per i clienti significa aumento dei costi.

Analizzando i dati di parti guaste e di parti vicine alla fine del loro ciclo di vita può essere potenzialmente combinato con la data science per trarne informazioni preziose.

Dei Service Engineer esperti possono riconoscere se una macchina funziona bene o no semplicemente ascoltando la macchina o sentendo le vibrazioni e identificandone la causa.

Monitorare i dati giusti e confrontarli con i modelli noti può consentire di offrire un servizio di assistenza 24 ore, 7 giorni su sette e 365 giorni l’anno su ogni macchina. Sarà possibile sapere che un guasto si verificherà prima che succeda realmente.

Sostituire parti e fare assistenza prima della rottura in un momento in cui l’impatto sulla produzione è limitato può aumentare il livello (e i ricavi) dei contratti di assistenza offerti.

Biomateriali per energia e salute e robotica per il benessere dei lavoratori

robotica

Regione Lombardia finanzia infrastrutture e laboratori innovativi per i progetti di produzione di biomateriali delle due Università di Pavia e Bergamo per 3,4 milioni di euro

Ci sono energia sostenibile e salute al centro dell’intesa tra Regione Lombardia e l’Università degli Studi di Pavia, per rendere l’ateneo da un lato un centro Europeo di eccellenza su nanomateriali e biomateriali, dall’altro per avviare approcci innovativi allo studio del cancro e del cervello

Robotica e benessere dei lavoratori nell’Industria 4.0 sono protagoniste di un’analoga intesa tra Palazzo Lombardia e l’Università degli Studi di Bergamo.

Si tratta di due iniziative approvate dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore a Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione, Semplificazione Fabrizio Sala nell’ambito degli ‘Accordi di collaborazione per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico’, sottoscritti da Palazzo Lombardia con 8 università pubbliche lombarde.

“Le nostre Università – ha detto l’assessore Sala – rappresentano centri importanti per favorire le ricadute che ricerca e innovazione possono avere sul tessuto produttivo lombardo, sulla ripresa economica post pandemia ma anche sulla qualità della vita dei cittadini”.

Università di Pavia: un progetto di respiro europeo

L’Accordo con l’Università degli Studi di Pavia consiste in un progetto articolato in due direzioni principali, finanziato con quasi 1,7 milioni dai Regione e la conclusione è prevista per giugno 2023.

La prima linea di azione permetterà all’ateneo e al suo Centro Grandi Strumenti di posizionarsi tra i primi cinque istituti italiani di nanoscienza e tecnologia e inoltre di diventare un vero e proprio centro Europeo specializzato su bio-nanomateriali sostenibili.

Nel dettaglio, la prima parte del progetto ‘Bio/nano-tech @UniPV per Energia Sostenibile e Salute’ prevede lo sviluppo di una piattaforma di eccellenza per la caratterizzazione di materiali sintetici e biologici, materiali nano-strutturati e compositi.

L’Accordo consentirà anche all’ateneodi sviluppare due microscopi unici in Europa (per l’elevata risoluzione ottica, ‘light-sheet’ a campo largo) per la caratterizzazione di nanomateriali biologici e sintetici.

La seconda linea d’azione del progetto riguarda invece un avanzamento della ricerca biomedica verso la Medicina di Precisione e Personalizzata, attraverso studi interdisciplinari sulla biologia del cancro e del cervello, un cluster innovativo ad alte prestazioni per i calcoli richiesti dai moderni algoritmi di apprendimento automatico, la progettazione di nuovi farmaci.

A Bergamo tecniche e servizi della fabbrica digitale

Smart Living in Manifacturing” è il progetto dell’Università di Bergamo. Finanziato con quasi 1,7 milioni di euro (pari al 49% del costo complessivo previsto di oltre 3,4 milioni di euro), prevede due realizzazioni: quella di linee manifatturiere in scala ridotta, con unità automatiche di ultima generazione e robot in parte anche collaborativi; e quella di un ambiente sensorizzato, dove testare e sviluppare nuove tecnologie e nuovi servizi: ad esempio dispositivi per il tracciamento dei movimenti della persona ed elaborazione dati con tecniche di data security, per prevenire l’insorgere di malattie professionali ed eventuali infortuni nel rispetto della privacy del lavoratore.

In particolare, le linee manifatturiere saranno tre: una per tecnologie additive e stampa 3D, una per il packaging e una focalizzata al controllo qualità.

“Il sostegno di Regione Lombardia all’Università di Bergamo – spiega l’Assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, coordinatrice del ‘Tavolo territoriale’ di Bergamo – è tangibile e risponde alle esigenze di un ateneo che, sotto la guida del Rettore Remo Morzenti Pellegrini, prosegue sulla strada dell’innovazione, diventando sempre più attrattivo per gli studenti non solo lombardi.

Da parte nostra non mancherà mai il supporto necessario, penso per esempio ai finanziamenti messi in campo per il recupero delle Ex caserme Montelungo-Colleoni”.

Digitalizzazione e aziende smart per ripartire

reshoring Italia

Le aziende cosiddette “smart” che avevano già compiuto un percorso di digitalizzazione hanno reagito bene di fronte all’imprevisto e hanno potuto, anche durante il lockdown, garantire la propria continuità produttiva e mantenere, se non in alcuni casi migliorare, il proprio posizionamento competitivo

Marco Taisch, docente ordinario del Politecnico di Milano e Presidente MADE Competence Center I4.0 e Fabrizio Scovenna Country Director Italian Region, Rockwell Automation e parlano di digitalizzazione.

La forte digitalizzazione ha permesso a molte aziende di essere veloci nel cambiamento e grazie alla loro flessibilità di essere in grado di riconvertire le proprie linee di produzione per rispondere efficacemente a un bisogno dettato dall’emergenza sanitaria.

Opportunità su tre dimensioni

Marco Taisch: “Sono quasi convinto, sempre in virtù del mio innato ottimismo, che tutto ciò ci permetterà di fare un balzo in avanti. Oggi godiamo di una certa immagine e credibilità perché abbiamo dimostrato di aver saputo gestire l’emergenza meglio di molti altri paesi. Tuttavia, ritengo che il vero ritorno di immagine lo avremo se sapremo sfruttare bene i fondi che l’Europa metterà a nostra disposizione. Per fare ciò il singolo imprenditore dovrà vedere le opportunità che si presentano su tre dimensioni.”

“La prima è quella interna delle operations e delle fabbriche stesse. Sarà necessario riorganizzarle in funzione di nuove modalità operative e di una maggiore digitalizzazione sfruttando opportunità come ad esempio il monitoraggio da remoto. Ciò può tradursi in una riorganizzazione dei turni di lavoro per andare incontro alle normative di distanziamento sociale oppure, ad esempio, nel fare job enrichment della persona formandola e assegnandogli maggiori responsabilità.”

“La seconda dimensione è quella delle supply chain. Per anni, in qualità di seguaci della lean, abbiamo perseguito modelli di catene di fornitura snelle, senza  grandi scorte perché significavano grandi costi. Questo modello ha mostrato tutta la sua fragilità nel momento nel quale un anello di questa supply chain è venuto a mancare a causa del contagio, le ripercussioni sono state sentite a livello globale. Qual è la lezione appresa? Investire in supply chain molto corte che portano a un aumento della capacità produttiva in determinate zone e quindi alla rilocalizzazione. Ciò può trasformarsi in una grande opportunità di reshoring per l’Italia e di conseguenza di generazione di posti di lavoro. Il consumatore che vuole tutto e subito può essere soddisfatto anche in un momento di emergenza, da parte sua, deve però essere disposto a pagare un costo maggiore.”

“Terzo tema i nuovi modelli di business. Non solo quello a cui accennava Fabrizio prima sulla vendita ma anche diverse modalità di erogazione dei servizi che prima non erano assolutamente accettate dal cliente. Un esempio per tutti il collaudo di un impianto realizzato da remoto grazie all’uso della realtà aumentata. Il cliente si è reso conto che non solo il metodo è estremamente efficace ma permette anche di risparmiare tempo e denaro. Questa nuova tipologia di servizio può benissimo generare nuovi modelli di business a marginalità garantita”.

L’innovazione supporta l’occupazione tramite l’acquisizione di nuove competenze

Pur avendo da molti anni iniziato a erogare servizi di assistenza da remoto anche in Rockwell Automation abbiamo registrato un incremento della domanda da parte di clienti che prima richiedevano espressamente la presenza di tecnici specializzati in loco. Le ultime messe in servizio, che per forza di cose abbiamo dovuto realizzare a distanza, hanno portato i nostri clienti a guardare con maggior interesse questa nuova modalità di collaborazione che prevede l’uso di avanzate tecnologie di realtà aumentata. Per estendere maggiormente la conoscenza e il valore di questi servizi abbiamo deciso per questi mesi di offrire la possibilità di accedere a titolo gratuito al nostro supporto online.

Marco Taisch: “Desidero finire con un pensiero che so che Fabrizio condivide pienamente. Questa nuova cultura tecnologica ha permesso di spazzar via una volta per tutte la convinzione che l’innovazione porti via posti di lavoro. Questo forse poteva essere vero un tempo quando le macchina e i robot andavano a sostituire il braccio dell’uomo.  Le tecnologie a cui facciamo riferimento oggi sono quelle del dato e dell’informazione. Parliamo di automazione cognitiva poiché una volta raccolto e analizzato il dato viene messo a disposizione di chi deve prendere decisioni. Un operatore aumentato di tecnologia wereable, come smartwatch, occhiali, esoscheletri è estremamente più produttivo e sostituirlo con una macchina è di sicuro più costoso.

L’industry 4.0 e tutte le tecnologie che stanno dietro hanno alla base il paradigma dell’informazione portata nel punto giusto, al momento giusto, alla persona giusta.

Fabbricazione additiva da Schneider Electric

Con l’introduzione della produzione additiva, Schneider Electric riduce la dipendenza dai fornitori, aumenta la flessibilità di produzione e accelera il time-to-market

Nell’ultimo anno, Schneider Electric ha avviato l’implementazione di Industria 4.0 su larga scala in tutte le sue operazioni a livello mondiale attraverso la fabbricazione additiva.

Con lo sviluppo del progetto “Smart Factory”, l’azienda sta applicando in modo strategico tecnologie all’avanguardia, sfruttando i vantaggi dell’Industrial Internet of Things (IIoT) per guidare l’ottimizzazione dei processi.

Concepita per incrementare l’efficienza operativa e ridurre i costi per i propri clienti, l’iniziativa è stata estesa a tutte le fabbriche del mondo e ogni stabilimento è stato sfidato ad aprirsi all’innovazione e a guidare la trasformazione digitale.

Fabbricazione additiva per una smart factory

Uno dei più brillanti è stato lo stabilimento di Puente la Reina in Navarra (Spagna), che ha strategicamente adottato la fabbricazione additiva FDM di Stratasys applicandola a tutto il processo produttivo. L’impianto sta registrando notevoli efficienze soprattutto nelle operazioni di attrezzaggio, che hanno portato il team di gestione a ottenere un premio di riconoscimento di alto livello all’interno di Schneider Electric.

Infatti, di recente lo stabilimento di Puente la Reina è risultato vincitore del concorso interno “Smart Factory”, promosso da Schneider Electric nella regione europea, in riconoscimento dell’accelerazione impressa alla trasformazione verso l’Industria 4.0 grazie alla grande quantità di attrezzaggi di produzione stampati in 3D, con un eccezionale risparmio di tempo e di costi e nuove efficienze derivanti da una catena di fornitura ottimizzata.

“Nell’ultimo anno, utilizzando la fabbricazione additiva FDM di
Stratasys abbiamo ottenuto un risparmio di circa 20.000 € nella sola produzione di attrezzaggi per le linee di montaggio, che ha facilmente ripagato l’investimento iniziale per l’acquisto della stampante 3D F170″, ha dichiarato Manuel Otamendi, Responsabile Industrializzazione e Manutenzione – Global Supply Chain presso lo stabilimento di Schneider Electric a Puente la Reina.

“Con questa tecnologia siamo in grado di fabbricare nuovi attrezzi di produzione ad alte prestazioni in un solo giorno, mentre prima sarebbe stata necessaria almeno una settimana per esternalizzarli. Questo riduce in modo sostanziale la nostra dipendenza dai fornitori assicurandoci un controllo molto maggiore sulla produzione degli attrezzaggi, il che ha aumentato la flessibilità complessiva del processo di produzione e accelerato il time-to-market per molti prodotti”.

Ottimizzazione della produzione di attrezzaggi in tutta la fabbrica

Acquistata attraverso il partner locale di Stratasys, Pixel Sistemas, la stampante 3D di livello industriale Stratasys F170 di Schneider Electric viene utilizzata per una serie di applicazioni di attrezzaggio, tra cui utensili per linee di montaggio, maschere, fissaggi, pinze robotizzate e altri strumenti di fine braccio, che prima venivano esternalizzati e prodotti da terzi utilizzando costosi processi di stampaggio a iniezione o lavorazione CNC. Con oltre cento nuovi progetti di attrezzi di produzione l’anno, la F170 è diventata un punto fermo nella fabbrica di Puente la Reina.

Un esempio di questo tipo è la produzione di pinze per bracci robotici sulla linea di montaggio. Sfruttando la stampante 3D F170, Schneider Electric ha sviluppato nuove idee applicative per le pinze non solo per migliorare le prestazioni dei robot, ma anche per garantire un notevole risparmio sui costi.

“Non è raro che le parti in alluminio dello stampo urtino tra loro e si rompano. Quando questo accade, è molto costoso sostituirle”, spiega Otamendi. “Adesso, per ovviare a questo problema, siamo in grado di sostituire le costose pinze in alluminio per bracci robotici con alternative stampate in 3D. Questi attrezzi non solo offrono le stesse prestazioni meccaniche di quelli tradizionali, ma assicurano anche la protezione delle parti in alluminio più costose quando gli stampi si urtano. In caso di rottura dell’attrezzo stampato in 3D, possiamo ottenerne rapidamente uno sostitutivo a basso costo nel giro di poche ore.

Digitalizzazione delle operazioni per una maggiore efficienza

Avendo usufruito di un risparmio significativo sui costi e di un flusso produttivo più snello dopo l’integrazione della fabbricazione additiva FDM di Stratasys, l’efficienza produttiva complessiva dello stabilimento ne ha risentito positivamente, con una riduzione del time-to-market in aree strategiche.

“La fabbricazione additiva ha trasformato il nostro modo di lavorare e ha cambiato profondamente la nostra visione di come fare le cose in futuro”, ha dichiarato Otamendi. “Se da un lato continueremo a utilizzare la F170 per ottimizzare ulteriormente il processo di attrezzaggio, dall’altro stiamo valutando attivamente come sfruttare altri materiali FDM ad alte prestazioni disponibili per le stampanti 3D della serie F123 di Stratasys per estenderne l’applicazione per la realizzazione di parti finali sulla linea di produzione. L’uso applicativo sempre più diffuso di questa tecnologia svolgerà un ruolo importante per il raggiungimento dei nostri obiettivi di trasformazione digitale”.

Yann Rageul, Responsabile Manufacturing Solutions EMEA di Stratasys, afferma: “Nell’affrontare anche noi questa pandemia che ha coinvolto il mondo, abbiamo visto chiaramente come la fabbricazione additiva possa svolgere un ruolo chiave per migliorare la catena di approvvigionamento tradizionale e le linee di produzione convenzionali. In questa fase in cui le dirigenze cercano di ottimizzare i processi operativi, prevediamo un incremento nell’adozione strategica della tecnologia additiva da parte delle imprese, come Schneider Electric che continua a gestire con successo la trasformazione digitale in tutta l’azienda. La fabbricazione additiva consente di accrescere la flessibilità in ambito produttivo e di ridurre la dipendenza dai fornitori, ma al contempo apre anche alla possibilità di ottenere efficienze operative significative nello sviluppo dei prodotti. Sicuramente questo è un obiettivo comune alla maggior parte delle aziende e tuttavia l’impatto del Covid-19 ne ha amplificato ancor di più l’importanza”.

SPS Italia Digital Days, la nuova dimensione digitale

SPS Italia Digital Days
A settembre SPS Italia incontra la community per l’automazione in una nuova dimensione digitale.

L’annuncio del posticipo avviene in accordo con espositori e partner. A guidare la scelta di rimandare l’incontro in fiera, c’è innanzitutto la priorità di organizzare un evento che garantisca la sicurezza dei partecipanti.

Per accompagnare espositori e visitatori verso la prossima edizione, SPS Italia si completa nel frattempo di una nuova dimensione digitale.

L’impegno infatti, negli ultimi mesi, si è concentrato nella realizzazione di una piattaforma di matchmaking per supportare la filiera fino alla riapertura.

“SPS Italia Contact Place” sarà un luogo virtuale per lo scambio di contenuti e di contatti per il settore e vivrà di particolari momenti di ascolto come gli SPS Italia Digital Days: una tre giorni di formazione e networking in rete che dal 28 al 30 settembre, in quelli che sarebbero stati i giorni di fiera, inaugurerà la piattaforma e trasporterà la community dell’automazione in una dimensione digitale.

A garanzia del funzionamento di questo progetto è il DNA della manifestazione che, grazie ai suoi espositori, offre una rappresentazione completa dell’automazione industriale, della dimensione digitale, della robotica e dell’additive manufacturing.

Registrazione e aggiornamenti su:

spsitalia.it/digitaldays

SPS Italia Contact Place è l’hub dell’automazione industriale 365 giorni l’anno.

Un luogo virtuale per scoprire e contattare tutte le aziende di automazione, amplificatore delle opportunità della fiera, per consolidare le relazioni in una dimensione digitale che non esclude, ma anzi integra la visita agli stand. Attraverso SPS Italia Contact Place sarà possibile accedere a contenuti live e on-demand di SPS Italia e delle aziende partner.

Intelligenza artificiale nel 2020

intelligenza artificiale
Cinque modi per raggiungere nuove frontiere

Esistono cinque percorsi che possono essere intrapresi per raggiungere nuove frontiere con l’intelligenza artificiale nel corso del 2020

1. L’intelligenza artificiale diventa sempre più accessibile sul luogo di lavoro

Al passo con la continua crescita industriale dell’intelligenza artificiale, questa tecnologia si espanderà ben oltre l’universo della data science e verrà applicata, ad esempio, a dispositivi medici, alla progettazione nel settore automotive e alla sicurezza sul luogo del lavoro industriale.

Sempre più esperti di intelligenza artificiale hanno la possibilità deep learning esistenti, a dati più ricchi e a ricerche accessibili, il che consente di fare progressi in modo più rapido ed efficace.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale avrà un impatto anche sugli utenti, in quanto strumenti quali l’etichettatura automatica consentiranno agli ingegneri di sfruttare le loro conoscenze del settore per gestire rapidamente set di dati ampi e di alta qualità, a garanzia di maggiore precisione e di probabilità di successo più elevate.

Poiché l’intelligenza artificiale è sempre più accessibile, gli utenti di svariati settori potranno utilizzarla per sviluppare progetti vincenti.

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Le App per il flusso di lavoro di deep learning includono Deep Network Designer ©MathWorks

2. La diffusione di sistemi basati sull’intelligenza artificiale aumenta la complessità dei progetti

Il fatto che l’intelligenza artificiale venga utilizzata sempre di più in sistemi quali i veicoli autonomi, i motori dei velivoli, gli impianti industriali e le turbine eoliche sottolinea il notevole impatto che avrà sulle prestazioni generali di sistemi complessi e di multidominio.

Poiché l’intelligenza artificiale viene addestrata a lavorare con più tipi di sensori, come gli IMU, il LiDAR o il Radar, si continuerà ad integrarla in una serie sempre più ampia di sistemi tecnologici.

Un progetto più complesso determina inevitabilmente la necessità di simulazioni, test continui e integrazione. La simulazione consente ai progettisti di generare dati di guasto o dati sintetici per scenari che, nel mondo reale, sarebbero troppo costosi o pericolosi.

continui test danno la possibilità ai progettisti di individuare tempestivamente i punti deboli dei set di dati di training dell’intelligenza artificiale o i difetti di progetto di altri componenti. L’integrazione unisce la fase di esplorazione del progetto, quella di test e di implementazione all’interno di un contesto di sistema completo.

La combinazione di questi metodi consente di attuare un flusso di lavoro end-to-end in grado di dominare la complessità di progettazione dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale.

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L’IA sta trasformando l’ingegneria in quasi tutti i settori e le aree di applicazione ©MathWorks

3. L’intelligenza artificiale verrà utilizzata in dispositivi embedded a basso costo e a potenza ridotta


Nel corso del prossimo anno, assisteremo all’applicazione dell’intelligenza artificiale su dispositivi a basso costo e a potenza ridotta. In genere, l’IA è stata utilizzata nei calcoli matematici a virgola mobile per una maggiore precisione e un più facile addestramento dei modelli, escludendo dunque i dispositivi a basso costo e a potenza ridotta che si basano sulla matematica a virgola fissa.

Gli strumenti software sviluppati di recente supportano modelli di inferenza basati sull’IA con svariati livelli di calcoli matematici a virgola fissa. Si apre, così, una nuova frontiera per gli ingegneri che ora saranno in grado di integrare l’IA nei loro progetti di unità di controllo elettronico (ECU) a basso costo per sistemi quali i veicoli, i dispositivi medici e i controller di processi industriali.

4. Il reinforcement learning passa dalle applicazioni di gioco a quelle industriali del mondo reale

Nel 2020, il reinforcement learning (RL) passerà dall’universo del gioco a quello delle applicazioni industriali del mondo reale e verrà utilizzato in particolare nella guida autonoma, nei sistemi autonomi, nella progettazione dei sistemi di controllo e nella robotica.

Vedremo ottimi risultati nei casi in cui il RL verrà utilizzato come componente per migliorare un sistema più ampio, come l’ottimizzazione delle prestazioni di un conducente in un sistema di guida autonoma.

L’intelligenza artificiale è in grado di valorizzare il controller del sistema aggiungendo un agente RL per il miglioramento e l’ottimizzazione delle prestazioni, garantendo ad esempio una maggiore velocità, un consumo minimo di carburante o tempi di risposta più brevi.

Tutto ciò può essere integrato in un modello completo di sistema per guida autonoma che include modelli della dinamica del veicolo, modelli ambientali, modelli di sensori per fotocamere e algoritmi di elaborazione immagini.

5. Le simulazioni abbatteranno la barriera principale che ostacola un’adozione efficace dell’intelligenza artificiale: la mancanza di dati di qualità

Stando a quanto dichiarano gli analisti, la qualità dei dati è uno degli scogli più grandi che ostacola un uso efficace dell’IA. Il normale funzionamento quotidiano dei sistemi genera grandi quantità di dati utilizzabili.

Tuttavia, i dati più preziosi sono anche quelli più difficili da trovare, ovvero quelli derivanti da anomalie o da condizioni critiche di guasto. Per addestrare modelli di IA precisi servono moltissimi di questi dati e la simulazione consentirà di ottenere dati idonei e di abbattere questa barriera nel 2020.

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Insieme dei dati di simulazione per la gestione dei dati di guasto generati da un modello Simulink di una scatola di trasmissione ©MathWorks

Nelle applicazioni di manutenzione predittiva, come la previsione accurata della vita utile residua di una pompa in un sito industriale, questi aspetti risultano ancora più evidenti. Poiché creare dati di guasto da attrezzature fisiche sarebbe distruttivo e costoso, l’approccio migliore consiste nel generare i dati da simulazioni in grado di rappresentare un comportamento di guasto e utilizzare i dati sintetizzati per addestrare un modello di intelligenza artificiale preciso.

La simulazione diverrà ben presto essenziale per sviluppare sistemi basati sull’intelligenza artificiale. Ad esempio, nei veicoli autonomi, la simulazione può aiutare i costruttori a progettare, verificare e implementare dei veicoli a guida autonoma nuovi e innovativi, fino ai componenti essenziali come il software embedded. Per maggiori informazioni, visitate la sezione del sito MathWorks dedicata all’Intelligenza Artificiale.

Crédit Agricole Italia sostiene l’Automazione industriale

Credit Agricole Italia e Gruppo Camozzi
Crédit Agricole Italia e SACE a sostegno della crescita del Gruppo Camozzi

In quest’ultima operazione, Crédit Agricole  ha erogato un finanziamento garantito da SACE destinato a sostenere i piani di crescita in Italia e nel mondo del Gruppo Camozzi, multinazionale italiana leader nella produzione di componenti e sistemi per l’automazione industriale presente anche nei settori delle macchine utensili speciali, delle macchine per la filatura e in numerosi altri processi di lavorazione delle materie prime

Il finanziamento garantito da SACE – nell’ambito della sua tradizionale operatività a favore delle attività export delle aziende italiane – ha un valore di complessivi 40 milioni di euro una durata di 6 anni ed è finalizzato a sostenere il piano di investimenti futuri del Gruppo legati sia alla crescita in ambito nazionale che internazionale.

Il Gruppo Camozzi è fra i protagonisti mondiali della “rivoluzione 4.0” con un modello di gestione della produzione e automazione industriale, basato sulla connessione fra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso big data e conseguenti adattamenti in tempo reale e ha ingenti progetti di ricerche riguardanti la smart automation, l’efficientamento energetico e l’utilizzo di materiali innovativi.

“Crédit Agricole Italia è orgogliosa di essere al fianco di aziende d’eccellenza come Camozzi, in special modo in questo particolare momento. Vogliamo sostenere concretamente il tessuto imprenditoriale italiano, ponendoci come partner di riferimento, non solo finanziario, per individuare insieme nuove opportunità di sviluppo, come per l’automazione industriale, offrendo servizi di consulenza e soluzioni su misura”, dichiara Alessio Foletti, Responsabile della Direzione Banca d’Impresa di Crédit Agricole Italia.

“L’attenzione di Crédit Agricole e SACE nel sostenere i progetti che stanno trasformando il settore manifatturiero a livello globale e l’automazione industriale, è consolidata nel tempo e con l’operazione di oggi affiancano nuovamente il nostro Gruppo, che sta investendo con prodotti innovativi in segmenti rilevanti per il presente e il futuro della nostra società come il Life Science che, mai come nell’emergenza attuale, necessita di continui progressi”, afferma Lodovico Camozzi, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Camozzi. “Attraverso questa operazione confermiamo il sostegno di SACE alle eccellenze italiane come Camozzi, che operano sui mercati internazionali e fanno dell’export uno dei propri driver di crescita”, sottolinea Simonetta Acri, Chief Mid Market Officer di SACE. “In un contesto difficile in cui SACE è stata chiamata al fianco di tutte le imprese italiane, il nostro intervento a sostegno del piano di automazione industriale di Camozzi rafforza i piani di crescita di un gruppo che vanta già un’impronta fortemente internazionale, grazie a 18 stabilimenti produttivi nel mondo e una rete distributiva in oltre 70 paesi”.

Soluzioni Innovative I4.0

BANDO SI-4.0
Il bando per le PMI lombarde da oltre un milione di euro

E’ stato approvato il bando per lo Sviluppo di Soluzioni Innovative I4.0, attivato dalla Regione Lombardia e dal sistema delle camere di commercio lombarde. Le domande potranno essere fatte a partire dal 20 aprile fino al 30 giugno 2020

L’obiettivo è quello di promuovere la realizzazione di progetti per la sperimentazione, prototipazione e messa sul mercato di soluzioni, applicazioni, prodotti e servizi innovativi Impresa 4.0, stimolando la domanda a lungo termine di tali soluzioni e incentivando la collaborazione delle imprese con i soggetti qualificati nel campo dell’utilizzo delle tecnologie I4.0.

1.100.000,00 euro è la dotazione finanziaria del bando, di cui 1 milione a carico di Regione Lombardia e 100 mila euro a carico delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura della Lombardia.

L’intensità dell’agevolazione è pari al 50% dei costi ammissibili, a fronte di un investimento minimo di 40 mila euro, per un contributo massimo di 50 mila euro.

I beneficiari

I soggetti beneficiari sono le micro, piccole e medie imprese, che abbiano al loro interno competenze nello sviluppo di tecnologie digitali e presentino un progetto che riguarda almeno una delle tecnologie di innovazione digitale 4.0 riportate più avanti, nel paragrafo relativo agli interventi agevolabili.

Le imprese che siano in rapporto di collegamento, controllo e/o con assetti proprietari sostanzialmente coincidenti possono essere ammesse a finanziamento solo per una domanda. In caso di presentazione di più domande, è presa in considerazione e ammessa alla valutazione di merito soltanto la prima domanda presentata in ordine cronologico. Le altre verranno considerate irricevibili.

Requisiti dei beneficiari

Le micro, piccole e medie imprese devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

a) Essere micro, piccola o media impresa con riferimento all’Allegato I del Regolamento UE 651/2014, del 17 giugno 2014;

b) Avere una sede operativa in Lombardia almeno al momento dell’erogazione del contributo;

c) Avere la sede operativa iscritta e attiva al Registro Imprese delle Camere di Commercio della Lombardia al momento dell’erogazione del contributo;

d) Essere in regola con il pagamento del diritto camerale annuale;

e) Non rientrare nel campo di esclusione di cui all’art.1 del Reg. (CE) 1407/2013 (de minimis);

f) Le imprese beneficiarie non devono trovarsi in uno stato previsto dal “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza” o in liquidazione volontaria;

g) Avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza), soci e tutti i soggetti per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del medesimo D. Lgs.06/09/2011, n. 159 (c.d. Codice delle leggi antimafia). Tale requisito sarà oggetto di verifica della documentazione antimafia tramite interrogazione della Banca Dati Nazionale Antimafia;

h) Essere in regola con i versamenti contributivi, la verifica sarà effettuata a mezzo DURC;

i) Non avere forniture in essere con una delle Camere di Commercio lombarde, ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella L. 7 agosto 2012, n. 135.

In relazione ai requisiti relativi alle lettere b) e c), nel caso delle imprese che non abbiano sede operativa nella circoscrizione territoriale della Camera al momento della domanda, è sufficiente che le stesse si impegnino ad ottenere tale condizione prima della liquidazione del contributo.

Mentre i requisiti relativi alle lettere d), e), f), g), h) e i) devono essere posseduti dal momento della domanda fino a quello dell’erogazione del contributo. Infine il requisito relativo alla lettera a) deve essere posseduto alla data di presentazione della domanda.

Dotazione finanziaria

Le risorse complessivamente stanziate per l’iniziativa ammontano a1.100.000,00 euro di cui:

  • 1.000.000,00 euro a carico di Regione Lombardia, Direzione Generale Sviluppo Economico;
  •  100.000,00 euro a carico delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura della I soggetti beneficiari sono finanziati in ordine di punteggio e in funzione della disponibilità territoriale delle risorse. Ogni contributo è finanziato per il 50% con fondi regionali e per il restante 50% con fondi della rispettiva Camera di commercio.

A seguito della prossima adozione del Decreto Ministeriale di approvazione dei progetti a valere sull’incremento del 20% del diritto annuale, le Camere di commercio lombarde intendono aumentare la dotazione finanziaria del Bando a un totale di € 2.000.000.

Caratteristiche dell’agevolazione

L’intensità dell’agevolazione è pari al 50% dei costi ammissibili. A fronte dell’esaurimento delle risorse disponibili e in coerenza con la natura delle stesse, l’entità del contributo potrà essere inferiore al 50% delle spese considerate ammissibili al netto di IVA.

In tal caso il beneficiario dovrà accettare con comunicazione PEC un contributo inferiore. Si ricorda che l’agevolazione concessa è al lordo della ritenuta di legge del 4% e che l’erogazione avverrà a saldo, previa verifica della rendicontazione presentata, al netto della ritenuta.

Le agevolazioni previste saranno stabilite e concesse alle imprese beneficiarie nei limiti previsti dal Regolamento (UE) n. 1407 del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti de minimis, con particolare riferimento agli articoli 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni, con riferimento in particolare alla nozione di “impresa unica”), 3 (aiuti “de minimis”) e 6 (controllo), salvo diverso successivo inquadramento da adottare con provvedimento regionale.

In fase di istruttoria, Unioncamere Lombardia si riserva di effettuare maggiori controlli relativamente al rispetto dei limiti previsti dal Regolamento UE n. 1407/2013 per le imprese con esercizi finanziari non coincidenti con l’anno solare.

Ulteriori informazioni su https://www.puntoimpresadigitale.camcom.it/paginainterna/digital-assessment-scopri-quanto-sei-digitale,.