Qatar, scelta strategica per le imprese italiane

Il Qatar offre una scelta strategica per le imprese italiane che mirano all’espansione internazionale, molte le opportunità di sviluppo commerciale e notevoli e i rapporti con il nostro Paese, sempre più stretti e facilitati

Da piccola nazione focalizzata principalmente sulla pesca delle perle, Qatar è diventato uno degli Stati più prosperi del Golfo, grazie alle abbondanti risorse di petrolio e gas.

Tuttavia, la recente storia economica del paese è caratterizzata da un audace cambiamento: da una dipendenza eccessiva dalle risorse energetiche fossili verso una diversificazione economica mirata.

Con una posizione di rilievo tra le economie del Medio Oriente, il Qatar vanta uno dei più alti redditi pro-capite a livello globale. L’economia in continua espansione, i massicci investimenti infrastrutturali e le politiche favorevoli agli investimenti esteri rendono il paese del Golfo una scelta strategica per le imprese italiane che mirano all’espansione internazionale.

Con una popolazione di circa 2,8 milioni di abitanti, il Qatar registra un notevole tasso di crescita demografica del 10% all’anno, un fenomeno attribuibile non tanto alle nascite quanto al significativo afflusso di talenti che scelgono di stabilirsi nella regione del Golfo.

L’incremento demografico, infatti, è alimentato dall’inserimento di lavoratori e professionisti stranieri altamente qualificati attirati dall’opportunità di contribuire alla realizzazione di ambiziosi progetti infrastrutturali nel Paese. In effetti, la popolazione straniera in Qatar rappresenta circa 2,4 milioni di abitanti: in altre parole, il 90% della popolazione totale del paese.

Dal punto di vista macroeconomico, il Qatar si attesta tra i paesi con il PIL pro-capite più elevato al mondo, occupando la 4ª posizione secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale per il 2023, con un valore di USD $ 89.417. A titolo di confronto, l’Italia si colloca al 38º posto in questa classifica.

Secondo le informazioni della Banca Mondiale, a ottobre 2023, si osserva una crescita del PIL qatarino del +2,4%, trainata principalmente dal settore dei servizi e delle infrastrutture, affiancato da un notevole contributo del settore degli idrocarburi. Quest’ultimo rappresenta il 55% delle entrate statali, il 90% delle esportazioni e il 45% del PIL complessivo del Qatar.

Nonostante gli idrocarburi rappresentino ancora una parte significativa dell’economia, il Qatar ha avviato un decisivo processo di riduzione della dipendenza dalle risorse energetiche fossili. In risposta alla dipendenza storica dalle entrate petrolifere, infatti, il Paese ha adottato la Qatar National Vision 2030”, un ambizioso programma di sviluppo economico che mira a promuovere la diversificazione e la crescita economica.

Tale strategia si concretizza attraverso politiche di sviluppo di ampi piani infrastrutturali, riforme settoriali, maggiori investimenti diretti, con il fine di creare opportunità in settori diversificati quali industria, infrastrutture, energia rinnovabile, turismo, sanità, agricoltura e finanza.

Tra le altre cose, il Qatar ha investito notevolmente nel settore turistico per attirare visitatori da tutto il mondo.

Un esempio emblematico di questo impegno è rappresentato dalla storica decisione di ospitare i Mondiali di calcio nel 2022, decisione che ha conferito al Qatar una visibilità senza precedenti nel panorama sportivo internazionale.

Tale iniziativa rientra nella strategia più ampia di consolidare la sua posizione come destinazione turistica di primo ordine. Per realizzare questa ambizione, il Paese ha avviato la costruzione di nuovi alberghi di lusso, centri commerciali all’avanguardia e attrazioni culturali, costituendo così un mosaico di elementi che concorrono alla promozione dello sviluppo turistico. Malgrado alcune sfide connesse ai diritti civili e ambientali, nonché la presenza di alcune criticità socioeconomiche, il Qatar continua a progredire lungo la via di un futuro economico promettente.

Il settore finanziario della capitale, Doha, si è affermato come uno dei più importanti nella regione, anche grazie alla formulazione di politiche favorevoli agli investimenti stranieri e a un sistema finanziario solido che attrae imprese da tutto il mondo.

Parallelamente, il Qatar sta emergendo come un hub tecnologico, con il governo che sostiene l’innovazione e favorisce l’apertura di nuove start-up.

Il Qatar offre, dunque, significativi vantaggi per le imprese desiderose di espandersi nel Medio Oriente, tra cui:

  • un quadro macroeconomico stabile. A tal proposito il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha dichiarato in una recente intervista che il Qatar ha gestito in modo efficiente il tasso di inflazione rispetto al resto del mondo, registrando un tasso di circa il 5% rispetto alla media mondiale dell’8.8% secondo il Fondo Monetario Internazionale;
  • tassi di crescita notevoli ed elevata capacità di spesa;
  • opportunità derivanti dalle politiche di diversificazione, autosufficienza e sviluppo delle infrastrutture, come delineato nel Piano Nazional del Qatar (QNV 2030);
  • una nuova politica di esenzione dei visti di ingresso;
  • diffusione dell’inglese come lingua ampiamente utilizzata.

Tuttavia, è essenziale considerare alcune sfide potenziali che possono sorgere dall’entrata nel mercato qatarino, tra cui l’accesso ai finanziamenti e i rischi legati ai possibili mancati pagamenti da parte delle controparti qatarine, oltre alla necessità di gestire una forza lavoro che potrebbe richiedere ulteriori competenze e formazione.

Rapporti tra Italia e Qatar

I legami economici tra Italia e Qatar sono in crescita costante.  

Attualmente è in fase di negoziazione un accordo di libero scambio tra il Consiglio di Cooperazione del Golfo(GCC) e l’Unione Europea che potrebbe portare all’eliminazione delle tariffe comunitarie sull’importazione dei prodotti petrolchimici.

Analizzando l’interscambio commerciale tra Italia e Qatar, nei primi 10 mesi del 2023, l’Italia si è collocata al terzo posto come fornitore per il Qatar, superando la Germania e guadagnando una posizione in classifica, con una quota di mercato pari al 6%.

Secondo l’Istat, nel 2022, l’interscambio Italia-Qatar ha registrato 9,3 miliardi di euro (+130,1% rispetto al 2021).  

Nei primi 9 mesi del 2023, l’interscambio tra i due paesi ha superato i 4,2 miliardi di euro, con le esportazioni italiane verso il Qatar che hanno raggiunto 1,9 miliardi di euro.

Sempre secondo l’Istat, fino ad ottobre 2023, il Qatar rappresentava il 42° cliente e il 38° fornitore dell’Italia.

D’altro canto, secondo le dogane qatarine, a luglio 2023, l’Italia rappresentava il 7° mercato di destinazione dell’export del Qatar e il 3° fornitore del paese.

Dal punto di vista merceologico, nel periodo gennaio-settembre 2023 il 28,8% delle esportazioni italiane verso il Qatar riguardava mezzi di trasporto, seguito dalla meccanica strumentale (19,1%), e in percentuali minori semilavorati, arredamento ed edilizia, moda e accessori, e agroalimentare e bevande.

Le importazioni dall’Italia al Qatar si concentrano principalmente nel settore dei combustibili e idrocarburi.

Opportunità di investimento per le imprese italiane

Le opportunità di investimento tra Italia e Qatar nel corso del 2023 hanno evidenziato un notevole incremento delle esportazioni italiane verso il Qatar, contribuendo significativamente alle importazioni del paese. Settori trainanti in questo contesto includono il design italiano, i prodotti alimentari, i macchinari industriali e l’energia.

  • Agroalimentare. Il Qatar dipende fortemente dalle importazioni di prodotti alimentari per soddisfare le esigenze della sua popolazione: importa circa il 90% del suo approvvigionamento alimentare. Il settore alimentare italiano ha continuato a guadagnare terreno nel Paese, rispondendo alla crescente richiesta di prodotti autentici e di alta qualità. Oltre ai prodotti alimentari tradizionali, vini e prodotti biologici stanno diventando sempre più popolari tra i consumatori qatarioti. Nel 2023, l’Italia si è posizionata come il 12° paese fornitore di prodotti agroalimentari in Qatar, secondo quanto riportato dal Ministry Of Development Planning and Statistics. Al momento, non esistono limitazioni particolari all’importazione di prodotti alimentari, salvo alcune restrizioni per la carne di maiale e per le sostanze alcoliche, le quali possono essere importate solo da distributori autorizzati.
  • Macchinari Agricoli. Nel 2017, i paesi arabi vicini hanno imposto un blocco aereo, marittimo e terrestre al governo qatarino, sollevando significative preoccupazioni per la sicurezza alimentare a livello nazionale. In risposta a questa sfida, il Qatar ha adottato strategie e fonti alternative di approvvigionamento per garantire la soddisfazione della domanda alimentare interna. Il paese ha affrontato rapidamente la situazione, costruendo un’industria lattiero-casearia autosufficiente e implementando politiche agricole mirate. Questo impegno verso la sicurezza alimentare ha generato una crescente domanda di macchinari agricoli. Nel 2022 le importazioni di macchinari agricoli dall’Italia hanno raggiunto circa 345.000 Euro, conquistando una quota di mercato del 7,3%. Inoltre, nei primi otto mesi del 2023, si è registrato un aumento complessivo del 24% ed il presidio di una quota mercato pari al 9,7% a livello globale.
  • Macchinari industriali. I macchinari industriali italiani mantengono una presenza rilevante, poiché contribuiscono all’8% circa delle esportazioni totali verso il Qatar. La reputazione di affidabilità e qualità degli apparecchi industriali italiani è un vantaggio significativo in un mercato che richiede standard elevati.
  • Design e Arredamento. Il mercato qatarino dimostra un forte apprezzamento per il design e l’arredamento italiani, con una domanda significativa per mobili di lusso, prodotti di design e opere d’arte provenienti dall’Italia. Le opportunità per le imprese italiane specializzate in questo settore sono evidenziate dalle frequenti richieste per le grandi forniture, in particolare per hotel di lusso, ristoranti, aeroporti, uffici e strutture pubbliche. La presenza di una clientela facoltosa crea inoltre importanti occasioni nel settore residenziale, grazie alle numerose richieste di progetti per ville di lusso. Anche in questo contesto, l’offerta di mobili in Qatar dipende prevalentemente dalle importazioni, evidenziando l’importanza delle forniture estere. Nel corso del 2022, le importazioni di arredo italiano in Qatar hanno registrato un valore pari 222,8 milioni di Euro, consolidando l’Italia come il terzo principale fornitore mondiale dell’Emirato e una quota di mercato del 12,1%. Tra le categorie di particolare rilevanza per il settore spiccano i mobili, e i complementi di arredo quali i prodotti per l’illuminazione, articoli in ceramica e complementi d’arredo sanitario.

Dal punto di vista dell’attrazione degli investimenti esteri, il Qatar sta attuando le misure della seconda “National Development Strategy” (2017-2022), all’interno della quale la Qatar National Vision 2030 svolge un ruolo centrale.

L’obiettivo è trovare un equilibrio tra la crescita economica e le considerazioni sociali ed ambientali, concentrandosi dunque su quattro pilastri fondamentali: economico, sociale, umano ed ambientale.

Le riforme in corso mirano a potenziare il ruolo del Ministero dell’Economia e Finanze, che sarà responsabile dell’approvazione degli investimenti esteri semplificando, al contempo, le procedure burocratiche.

Contestualmente, si stanno apportando aggiornamenti al quadro regolatorio nei settori strategici per favorirne lo sviluppo, insieme a una riforma legislativa sulla protezione dei capitali e sulla sicurezza dei trasferimenti, al fine di allineare il Qatar alle migliori pratiche internazionali.

La Legge n. 1 del 2019, conosciuta come “Qatar’s Investment Law regulating the investment of foreign capital in economic activities”, rappresenta un significativo passo verso l’apertura dell’economia qatarina alla libera concorrenza straniera. Questa legge ha eliminato l’obbligo per gli stranieri di avere un socio locale al 51%, che era precedentemente richiesto dalla Legge sugli Investimenti Esteri (13/2000), ormai abrogata e sostituita.

La nuova legislazione si applica a quasi tutti i settori economici ad eccezione di banche, assicurazioni, agenzie commerciali, società operanti nel campo della sicurezza/difesa ed altri settori limitati.

In questo contesto storico, il Qatar emerge come un mercato in forte espansione, offrendo notevoli opportunità alle imprese italiane.

La visione lungimirante del paese e gli sforzi dedicati alla diversificazione economica creano un ambiente altamente favorevole agli investimenti.

I solidi rapporti diplomatici tra Italia e Qatar, combinati con politiche che sostengono gli investimenti stranieri, aprono ampie prospettive di crescita e collaborazione.

Con una strategia ben pianificata e una conoscenza approfondita del mercato, le imprese italiane possono prosperare in questo scenario di sviluppo reciproco, contribuendo al successo della Perla del Golfo Persico, nel cuore del Medio Oriente.

IO-Link device: soluzioni per l’interconnessione industriale

Relatech, per tramite della controllata EFA Automazione SpA, acquisisce la distribuzione degli innovativi moduli IO-Link Master Fastus serie UR della giapponese Optex FA, proponendo soluzioni per l’interconnessione industriale

Relatech S.p.A., Digital Enabler Solution Know-How (DESK) Company quotata sul mercato Euronext Growth Milan (Ticker: RLT), per tramite di EFA Automazione SpA, azienda attiva da oltre trent’anni in ambito di connettività, soluzioni di comunicazione e interconnessione industriale e piattaforme software per l’integrazione dei sistemi, parte del gruppo Relatech, ha siglato un accordo di collaborazione commerciale per la distribuzione in Italia dei moduli IO-Link Master Fastus prodotti dalla nipponica Optex FA Co., Ltd, efficaci soluzioni per l’interconnessione di IO-Link device.

Optex FA vanta una quarantennale esperienza maturata nel mercato dell’automazione, con particolare riferimento al mondo dell’optoelettronica – la branca dell’elettronica che studia i dispositivi elettronici che interagiscono con la luce e le loro applicazioni, facendo da interfaccia tra il dominio elettrico e quello ottico e viceversa; in questa definizione il termine luce va inteso in senso lato includendo radiazioni elettromagnetiche non percepibili all’occhio umano come raggi gammaraggi Xradiazione ultravioletta e radiazione infrarossa.

In genere l’optoelettronica è considerata una branca della fotonica

In questo ambito tecnologico che l’ha vista operare per molti anni in joint-venture con un’azienda europea leader mondiale in ambito di sensori.

Oggi, con i moduli IO-Link Master Fastus della serie UR, Optex FA continua nel solco dell’innovazione, proponendo delle soluzioni per l’interconnessione di IO-Link device che, uniche nel loro genere, ora sbarcano in Italia grazie alla rete commerciale e al supporto tecnico offerto da EFA Automazione.

Gli IO-Link Master Fastus della serie UR dispongono di caratteristiche tecniche che è possibile etichettare come uniche, a partire dal minimo tempo ciclo di soli 0,3 ms, un valore eccezionalmente performante che, rispetto agli IO-Link master standard (1-2 ms), risulta di circa 6 volte inferiore.

A differenza degli altri moduli IO-Link master disponibili sul mercato, che consentono di interconnettere fino a 8 device, i Fastus serie UR di Optex FA dispongono di un numero doppio di canali, permettendo di collegare fino a 16 dispositivi e, in tal modo, di ottimizzare costi e cablaggi. Le dimensioni compatte di soli 110 x 63 x 45 mm (praticamente la metà dei moduli IO-Link master standard) ne fanno un vero e proprio campione degli spazi, tanto da renderne possibile il montaggio finanche nei più piccoli anfratti disponibili all’interno dei quadri o delle cassette distribuite lungo l’impianto.

Nati per offrire la necessaria connettività tra IO-Link e il restante mondo della comunicazione industriale, gli IO-Link Master Fastus della serie UR consentono di interfacciarsi a tutte le

principali reti di comunicazione industriale Ethernet-based: Ethernet/IP, Profinet, CC-Link IE Field Basic, EtherCAT e Modbus TCP. Va rilevato che il protocollo Modbus TCP rimane sempre disponibile anche in contemporaneo utilizzo con gli altri fieldbus, ad eccezione di EtherCAT, che non utilizza gli stack standard TCP/IP.

Un’altra caratteristica unica degli IO-Link Master Fastus serie UR di Optex FA è la possibilità di gestire segnali di tipo misto. Oltre a connettere sensori e attuatori in IO-Link è possibile cablare I/O digitali sia PNP che NPN, il che li rende degli strumenti estremamente flessibili per collegare pressoché tutte le tipologie di device: barriere fotoelettriche, sensori di pressione, flusso, temperatura, sensori di prossimità, elettrovalvole, attuatori elettrici lineari, motori stepper, regolatori elettro-pneumatici ecc. È inoltre possibile utilizzare un ingresso per il conteggio ad alta velocità, ad esempio per il collegamento di encoder incrementali fino a 250 kHz.

Il modulo dispone di un display Oled a due righe di testo che, unitamente a un tastierino, consente di configurare IO-Link master e device scegliendo tra ben 10 lingue disponibili, tra cui l’italiano. Le operazioni di configurazione sono inoltre facilitate dalla capacità dei moduli Fastus UR di scaricare in automatico i file IODD (IO Device Description).

Quando un dispositivo IO-Link viene collegato a un master IO-Link, il master richiede il file IODD al dispositivo.

Questo processo automatico semplifica notevolmente l’integrazione dei dispositivi IO-Link nel sistema di automazione industriale, riducendo la complessità dell’intervento manuale per configurare i dispositivi.

Una comoda funzione di back-up dei parametri consente, nel caso in cui un dispositivo, ad esempio un sensore, necessiti di essere sostituito, di effettuare l’operazione in modalità “plug & play”, ovvero senza dover rifare una nuova configurazione e riducendo al minimo il downtime.

Oltre all’IO-Link Master, Optex FA offre una serie di IO-Link hub. Si tratta di dispositivi che consentono di estendere le capacità di connessione fino a 256 punti, trasformando il sistema Fastus UR in un backbone di comunicazione capace di raccogliere e inviare sulle più diffuse reti Ethernet Industriali mix di segnali analogici e digitali utilizzando moduli da 16 ingressi digitali, 16 uscite digitali, 8 ingressi e 8 uscite digitali, 4 input analogici e 4 output analogici.

È infine possibile avvalersi di JSON per integrare i dati generati dai dispositivi IO-Link in sistemi più ampi, come piattaforme IoT o applicazioni web che necessitano di disporre di dati in formati standard e interoperabili ad alto livello.

Di seguito si riassumono le caratteristiche principali dei moduli IO-Link Master Fastus UR prodotti da Optex FA e distribuiti in Italia da EFA Automazione:

– Numero di canali: 16 (il più elevato attualmente disponibile)

– Gestione contemporanea di punti IO-Link, I/O digitali (PNP e NPN) e I/O analogici

– Minimo tempo ciclo: 0,3 ms (al momento il più veloce)

– Interfacce di rete: Modbus TCP, Ethernet/IP, Profinet, EtherCAT, CC-Link Field Basic

– Dimensioni ultracompatte: 110 x 63 x 45 mm (circa la metà delle soluzioni in commercio)

– Disponibilità di un ingresso dedicato al conteggio veloce (fino a 250 kHz)

– Supporto multilingua, incluso l’italiano

– Funzione di backup/restore automatico per la sostituzione “plug&play” degli IO-Link device

– Lettura automatica dei file IODD

– Ampia disponibilità di moduli IO-Link hub (I/O digitali e analogici).