Teledyne FLIR: termocamere ad alta velocità e ad alta risoluzione

Le nuove termocamere a onda media e lunga offrono funzionalità avanzate di registrazione, trigger e sincronizzazione per scienziati, ingegneri e ricercatori

Teledyne FLIR presenta oggi due famiglie di termocamere della Serie X, X858x e X698x, che offrono capacità di imaging termico ad alta velocità e alta risoluzione per la ricerca scientifica e applicazioni ingegneristiche nello spettro dell’infrarosso a onda media (MWIR) e a onda lunga (LWIR).

Le termocamere X858x e X698x offrono funzionalità avanzate di registrazione, trigger e sincronizzazione, inclusa la possibilità di regolare da remoto la messa a fuoco, migliorando la qualità dell’acquisizione dei dati termici, risparmiando tempo ed eliminando qualunque tipo di stress quando si opera in ambienti dinamici.

Gli utenti possono quindi trasferire senza problemi i dati dall’unità di memoria a stato solido integrata (SSD) a un computer per l’elaborazione e l’analisi, eseguite tramite FLIR Research Studio o FLIR Science Camera SDK. Questa esperienza semplificata consente agli utenti di accedere immediatamente a una copia locale dei dati, fornendo la revisione e l’analisi degli stessi in tempo reale. Le termocamere supportano anche registrazioni di lunga durata, limitate solo dalle dimensioni di un SSD standard e integrato. Tale funzione elimina la necessità di alcuni utenti di avere sistemi di registrazione dati ad alta velocità, risparmiando potenzialmente tempo e costi significativi in termini di hardware e integrazione aggiuntivi.

“Le nuove famiglie di termocamere X858x e X698x della Serie X sono i modelli più flessibili e ad alte prestazioni della gamma di termocamere scientifiche FLIR realizzate fino a oggi”, ha affermato Desmond Lamont, Global Business Development Manager di Teledyne FLIR. “Oltre a consentire un’acquisizione dei dati termici più precisa e comoda con il controllo programmatico dell’obiettivo, le termocamere includono la possibilità di registrare direttamente sull’SSD integrata, il che significa che gli utenti possono configurare rapidamente le proprie termocamere per registrare per lunghi periodi, senza la necessità di investire o integrare sistemi di registrazione basati sul frame grabber. Questa funzione aumenta notevolmente l’utilità delle termocamere della Serie X in cui l’acquisizione di dati su tempi più lunghi è fondamentale, e può far risparmiare all’utente decine di migliaia di dollari, oltre a offrire dimensioni e peso complessivamente inferiori per l’intero sistema”.

Ogni nuova termocamera include anche un ingresso trigger dedicato sul pannello posteriore e un nuovo ingresso Tri-level Sync, che fornisce un facile accesso a tutti i metodi di registrazione e sincronizzazione tra più unità e tipi di termocamera. Ciò offre una maggiore flessibilità per gli specifici requisiti di registrazione dell’utente. In combinazione con il supporto dell’obiettivo motorizzato, ogni modello include una ruota portafiltri integrata a quattro posizioni. La ruota può essere caricata con filtri a densità neutra o spettrali che migliorano ulteriormente la qualità della registrazione risparmiando tempo e riducendo lo stress, soprattutto quando la termocamera si trova in una posizione remota.

La famiglia di termocamere X858x MWIR e SLS LWIR è dotata di un sensore raffreddato con una risoluzione ad alta definizione (1280×1084) e un frame rate di 180 Hz, per acquisire delle immagini più raffinate con i relativi dati. Le termocamere X698x MWIR e SLS LWIR sono dotate di una risoluzione termica 640×512 con un frame rate superiore a 1 kHz, per acquisire eventi ad alta velocità in stop motion, sia in laboratorio che sul campo dove avvengono i test.

Per ulteriori informazioni, tra cui disponibilità locale, prezzi e opzioni di acquisto, visita il sito:

https://www.flir.com/instruments/science/next-generation-x-series.

Italgas e Politecnico di Torino: innovative tecnologie energetiche

italgas e politecnico di Torino

Sviluppare attività congiunte di ricerca, innovazione e formazione a supporto della transizione energetica, la mobilità sostenibile, l’economia circolare.

Questi gli obiettivi della partnership siglata tra Politecnico di Torino Italgas, società leader in Italia e terza in Europa nel settore della distribuzione del gas naturale, nata quasi due secoli fa nel capoluogo piemontese.

Da un lato ricerca, sviluppo e innovazione, dall’altro didattica, alta formazione e formazione permanente.

L’Ateneo e l’Azienda collaboreranno su progetti di ricerca che spazieranno da tematiche più generali – come l’innovazione digitale, la mobilità sostenibile, l’ottimizzazione dei consumi energetici, l’efficientamento delle reti e il recupero di risorse – ad azioni più specifiche volte allo sviluppo di tecnologie innovative per l’inserimento di gas rinnovabili nelle reti esistenti, allo sviluppo di sistemi “power to gas” per il recupero dei surplus di produzione energetica, fino alla realizzazione di uno smartmeter gas evoluto destinato alle reti “intelligenti”.

Una partnership per l’innovazione

Politecnico e Italgas lavoreranno inoltre su diversi fronti formativi, dove la collaborazione sarà occasione di scambio e interazione attiva fra docenti, ricercatori, studenti e azienda con progetti congiunti indirizzati allo sviluppo di master universitari, corsi per neolaureati, eventi ed attività di divulgazione attraverso network nazionali e internazionali.

Italgas metterà inoltre a disposizione di docenti e ricercatori gli spazi e le competenze della propria Digital Factory, vero motore della trasformazione digitale degli asset e dei processi dell’Azienda.

“La collaborazione con un’azienda di origine torinese come Italgas su tematiche di ampio respiro e di importanza strategica come quelle energetiche ci fa molto piacere anche per ribadire che la nostra città può contribuire in modo significativo alla crescita del Paese”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

“Per Italgas – ha spiegato l’Amministratore Delegato, Paolo Gallo -l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono una priorità assoluta e una leva di crescita.

In questo contesto, la collaborazione con un Ateneo di eccellenza come il Politecnico di Torino è una grande opportunità che si realizza.  Siamo entusiasti di poter lavorare insieme su progetti di ricerca e formazione di grande rilevanza strategica non solo per la nostra Azienda ma per tutto il Paese, che potrà giovarsi dei risultati che raggiungeremo, e al contempo contribuire alla formazione dei talenti del futuro”.

Coronavirus, prevenirlo con l’alimentazione, in attesa del vaccino

coronavirus - Covid-19

Intorno al coronavirus continuano a ruotare studi e ricerche che tentano di dare risposte ad una possibile “immunità” da contagio, in attesa di un vaccino che non dovrebbe peraltro arrivare prima del 2021


E proprio su questi temi, la Calabria, è protagonista di una piacevole sorpresa.

A conti fatti, analizzando i dati del COVID-19è stata una delle regioni meno colpite, tant’è che il sistema sanitario, nonostante il preoccupante allarme mondiale, non è stato fortunatamente messo alla prova e i reparti di terapia intensiva non sono stati presi d’assalto, a differenza di alcune regioni del nord che per gli eccessivi ricoveri hanno dovuto creare ulteriori posti, utilizzando strutture diverse da quelle sanitarie. Ma non solo del Nord. Anche al Sud, come ad esempio Campania e Puglia, la situazione è stata ben diversa.

Sembra proprio che in Calabria, come dimostra una ricerca, il coronavirus non abbia trovato terreno fertile, soprattutto grazie all’alimentazione basata su prodotti tipici locali che per le specifiche e uniche caratteristiche organolettiche fungono da farmaco naturale di prevenzione e cura del coronavirus.

Così la ricercatissima soppressata, il salame piccante, la nduja, il sanguinaccio di maiale, i funghi sott’olio, le polpette di carne e melanzane, le frittelle di fiori di zucca e le olive locali nere e verdi, paiono rappresentare il vero e unico vaccino a difesa del coronavirus, insieme all’ottimo vino rosso paesano, curato nelle private cantine.

Ad avvalorarequesta tesi è stato un team di ricerca italiano, dell’Università di Torino che ha individuato una molecola del colesterolo che da sola blocca il coronavirus.

Si tratta della 27OHC, la molecola 27- idrossicolesterolo, presente nel corpo umano per il metabolismo del colesterolo.

I ricercatori dell’Università hanno fatto questa interessante scoperta in collaborazione con la Panoxyvir, una start up innovativa e tale studio è stato pubblicato sulla celebre rivista scientifica Redox Biologycon lo studio viene dimostrato che tale molecola è in grado di bloccare la replicazione del COVID-19, nelle cellule dell’uomo.

Tale molecola riesce a bloccare i patogeni attraverso un meccanismo che non bersaglia direttamente le particelle virali, bensì modifica in modo transiente fattori della cellula ospite necessari ai virus per replicarsi.