Matteo Diotisalvi: sistemi di riscaldamento alternativi

Matteo Diotisalvi da alcuni anni si occupa di soluzioni innovative nell’ambito dei sistemi di riscaldamento da energie rinnovabili E lo fa grazie ad uno shop on line molto assortito, rivolto sia ai clienti privati, che al settore edile, industriale e agricolo

Sistemi di Riscaldamento Alternativi è l’azienda creata da Matteo Diotisalvi che ruota attorno al sito Riscaldamentoalternativo.shop, dove si possono trovare  prodotti e sistemi di riscaldamento per edilizia, industria e agricoltura, ma non solo.

Il sito è dinamico e dispone di un blog aggiornato sulle ultime novità per chi vuole approfondire gli argomenti d’interesse.

 Lo shop online punta soprattutto alla promozione di prodotti innovativi in grado di favorire il risparmio energetico e la salvaguardia ambientale. Oltre a impianti fotovoltaici, si trovano anche fasce scaldafusti per l’industria chimica, adatti a serbatoi di prodotti chimici che necessitano di uno stoccaggio a caldo.

Sono inoltre disponibili accessori e materiali come isolantipedane di lavoro, pannelli radianti per riscaldamento a basso consumo e l’innovativo geotessuto che permette di mantenere il riscaldamento nel settore dell’agricoltura e negli allevamenti. 

Matteo Diotisalvi si occupa anche di consulenza e installazione, grazie alla collaborazione con uno studio tecnico e con diverse case costruttrici di primaria importanza. In ogni suo intervento, segue i principi di versatilità d’uso, facilità d’installazione, comfort per l’utilizzatore e rispetto dell’ambiente.

Matteo Diotisalvi commercializza il geotessuto a Milano, la soluzione geotecnica adatte alla difesa e protezione del suolo, al rinforzo delle strutture in lavori di ingegneria civile, geotecnica, idraulica.

Si tratta di un prodotto costituito da polimeri sintetici o fibre naturali, facile da trasportare, movimentare e installare.

Il geotessuto è necessario in tutti i lavori in cui si mettono a contatto materiali a granulometria diversa e dove si presenta il problema di evitare la compenetrazione dei materiali.

Per risolvere il problema si sono messi a punto materiali denominati geotessili non tessuti che riescono a risolvere il problema della separazione con spessori estremamente limitati.

Inoltre, i geotessili non tessuti prevengono la filtrazione, garantendo di mantenere il passaggio delle acque senza consentire quello del terreno.

Il geotessuto disponibile, viene prodotto con fibre di poliestere assemblate mediante agugliatura e di diverse grammature.

SOLVAY: chimica e soluzioni a basse emissioni di carbonio con l’energia solare

stagni di sale
  • Stagni pieni di sale accumulano e immagazzinano energia solare per un ulteriore utilizzo a basse emissioni per diminuire sempre più l’impatto ambientale

L’industria chimica è alla costante ricerca di soluzioni che permettano di generare energia senza impattare sull’ambiente, quindi a basse emissioni.

Un esempio? L’introduzione del concetto di “Solar Pond” (stagno solare), una tecnologia che utilizza uno stagno di acqua salata per catturare l’energia solare e immagazzinarla per la conversione in energia termica, che può essere utilizzata poi per riscaldare edifici o alimentare macchinari per generare elettricità.

Come funziona? Impostando un gradiente di salinità verticale, con un’alta concentrazione di sale nello strato inferiore, è possibile creare una zona non convettiva all’interno dello stagno, che è alla base della sua capacità di accumulo del calore. Il sistema può raggiungere temperature di oltre 80 ° C nella parte inferiore e può intrappolare il calore per un tempo piuttosto lungo, formando una sorta di accumulo di energia naturale.

L’Unione europea ha obiettivi ambiziosi per affrontare il cambiamento climatico.

Dovrebbero essere raggiunti muovendosi verso un’economia a basse emissioni di carbonio e riducendo al minimo le emissioni di gas a effetto serra.

Il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei gas a effetto serra dell’UE dell’80-95% entro il 2050 significa che la nostra società dovrà rivoluzionare i materiali, i processi di produzione e i servizi in tutti i settori.

Negli ultimi 30 anni l’industria chimica dell’UE ha ridotto le sue emissioni a gas a effetto serra di oltre il 60%. Usiamo sempre più fonti energetiche a basse emissioni di carbonio e materie prime alternative per ridurle ulteriormente. Sviluppiamo anche soluzioni che aiutano altri settori a migliorare la loro efficienza energetica.

Secondo la recente analisi di Accenture sull’economia circolare, le tecnologie abilitanti fornite dall’industria chimica possono contribuire a raggiungere un aumento di 20 volte dell’efficienza energetica da qui al 2030.

Anche se il potenziale è enorme, è anche chiaro che la spesa in conto capitale richiesta sarà significativa, e un futuro pulito e a basse emissioni di carbonio si baserà su una collaborazione diffusa.

La nostra società ha imparato a generare energia da fonti rinnovabili come l’energia eolica e solare per produrre energia senza dare origine ad emissioni di biossido di carbonio.

Ma l’energia eolica e solare non producono energia 24 ore su 24, quindi il passo successivo è sviluppare e implementare tecnologie che potrebbero rendere possibile lo stoccaggio a lungo termine di tale energia.

Una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare il concetto di stagno solare sviluppato da Solvay. Lo stagno è pieno di acqua e sale in modo tale che la radiazione del sole penetri nello strato inferiore, e lo strato medio di sale lo tiene intrappolato lì. Il fondo dello stagno è coperto da una serie di tubi di scambio di calore, attraverso i quali l’acqua viene pompata per estrarre il calore. Il calore estratto può quindi essere utilizzato per riscaldare edifici o per alimentare i motori per generare elettricità.

Solvay utilizza diversi stagni solari nelle sue strutture in Spagna da diversi anni per ridurre il loro consumo energetico.

SUM 2020, Simposio sull’urban mining e la circular economy

Quinto Simposio SUM 2020

Si terrà in modalità on line dal 18 al 20 novembre SUM 2020, il Quinto Simposio sull’Urban Mining e la Circular Economy,  organizzato dall’IWWG – International Waste Working Group con il supporto scientifico dell’Università di Padova, di Bologna e di altre prestigiose università italiane e straniere

La conferenza si focalizzerà sui concetti di Urban Mining e Circular Economy e sulla necessità di guardare oltre la raccolta differenziata e l’attuale approccio basato sulla responsabilità del consumatore, puntando a minori costi per la collettività, maggiore recupero di risorse, maggiore tutela dell’ambiente e crescente coinvolgimento della  responsabilità dei produttori.

 La struttura del Simposio includerà 6 sessioni parallele di presentazioni orali, NetWorking Sessions (NeWS), poster e visite tecniche virtuali.

Le sessioni orali, in maniera simile alle sessioni tradizionali, saranno composte da una serie di presentazioni orali. A seguire, verrà lasciato ampio spazio per la discussione, trasmessa in diretta streaming, in cui i relatori potranno rispondere alle domande inviate dai partecipanti nella sezione Q&A.

Le NetWorking Sessions si concentrano principalmente sulla discussione aperta tra i partecipanti su un determinato argomento, quindi saranno sessioni altamente interattive trasmesse in diretta streaming, durante le quali i partecipanti potranno unirsi al dibattito tramite videocamera e microfono. Le sessioni avranno in apertura delle brevi presentazioni introduttive che daranno il via alla discussione.

poster saranno resi disponibili ai delegati come file PDF, accessibili da un’apposita sezione in ogni momento della conferenza.

I partecipanti potranno commentare e inviare domande agli autori tramite il box Q&A e la chat.

Come da tradizione, anche quest’anno il Simposio includerà anche due visite tecniche (al Termovalorizzatore di Bolzano e all’Impianto Dismeco) che quest’anno si svolgeranno virtualmente. 

MERCATI SOSTENIBILI: Green Deal europeo: cos’è e cosa prevede

Green Deal Europeo

Green Deal è uno dei pilastri del mandato di Ursula von der Leyen: un piano europeo per il clima, che punta alla conversione economica, con l’obiettivo di rendere l’Europa “il primo continente a impatto climatico zero del mondo entro il 2050”, con un taglio delle emissioni del 50-55%

Si chiama “Green Deal” ed è il piano con il quale l’Europa punta a dare una direzione più sostenibile alla propria economia.

È uno dei pilastri piantati dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che sin dal suo primo discorso ufficiale ha posto l’obiettivo di rendere l’Europa “il primo continente a impatto climatico zero del mondo entro il 2050”, con un taglio delle emissioni del 50-55%.

economia circolare

I principi del Green Deal

L’impatto zero entro il 2050 è uno dei principi del Green Deal. Ce ne sono altri due: la crescita economica deve essere “dissociata dall’uso delle risorse” e “nessuna persona e nessun luogo” deve essere trascurato.

Per raggiungere i suoi obiettivi, il progetto punta a “trasformare le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori politici, rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti”.

Il piano intende “promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare” e “ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento”.

Fondi e risorse per il Green Deal

Il Green Deal prevede azioni concrete: investire in tecnologie rispettose dell’ambiente, sostenere l’industria nell’innovazione, introdurre forme di trasporto privato e pubblico più pulite, più economiche e più sane, decarbonizzare il settore energetico, garantire una maggiore efficienza energetica degli edifici, collaborare con i partner internazionali per migliorare gli standard ambientali mondiali.

Il sostegno finanziario e tecnico arriverà dall’Ue, con l’obiettivo di sostenere le persone, le imprese e le regioni “più colpite dal passaggio all’economia verde”. In sostanza, le risorse pioveranno sulle zone più inquinanti, per spingerle a imboccare la strada verde senza incontrare un collasso economico. 

È il cosiddetto “meccanismo per una transizione giusta”, che contribuirà a mobilitare almeno 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Quelli messi sul tavolo direttamente dall’Europa sono 7,5. 

L’importo assegnato all’Italia dovrebbe essere poco oltre i 360 milioni. Che però lievitano a 1,3 miliardi grazie a un co-finanziamento nazionale e a 4,8 miliardi se si considera la stima delle risorse mobilitate. 

Il ruolo di Banca Europea ed Horizon

Una serie di correttivi punta a convogliare risorse verso attività green.

La Banca Europea per gli investimenti aumenterà la quota che riserva ai progetti sostenibili dal 25 al 50% del totale. Horizon, il più sostanzioso programma della Commissione per finanziare innovazione e ricerca, dal 2021 destinerà un terzo delle proprie risorse al sostegno degli sforzi messi in campo dagli Stati per raggiungere i propri obiettivi su clima e ambiente.  

Biovitae, la lampada led contro il coronavirus

lampada led Biovitae

La scoperta italiana di una lampada led che, secondo il promotore Silvano Falocco, “potrebbe modificare i protocolli di sicurezza nelle scuole”. Dopo lo studio preliminare del Policlinico Militare Celio di Roma, ora si attende la pubblicazione su una rivista scientifica. Contrasterebbe il Coronavirus e inoltre rispetterebbe l’ambiente in un approccio di economia circolare

“Istituti di ricerca ed enti governativi, conoscono la lampada led Biovitae da tempo. Ecco perché penso che sulla lotta al coronavirus forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più”. Silvano Falocco, fondatore e direttore della fondazione Ecosistemi, parla di Biovitae, la lampada a led in grado di emettere luce a una frequenza tale da indebolire diversi microrganismi, tra cui proprio il virus SARS-Cov-2 che ha contrassegnato le nostre esistenze in questo particolarissimo 2020.

La scoperta è tutta italiana: a inventare la lampada led Biovitae, nel 2016 sono Rosario Valles e Carmelo Cartiere, entrambi ricercatori campani, mentre a sviluppare il brevetto sono le società P&P Patents and Technologies (che si occupa di prevenzione e controllo delle infezioni) e Nextsense (che mira a ridurre il divario tra la ricerca pura e le applicazioni nella vita quotidiana).

Ad accertare l’efficacia della tecnologia LED BIOVITAE, lo scorso giugno, è stato il Dipartimento scientifico del Policlinico Militare Celio di Roma, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Nello studio preliminare si afferma che i test hanno “mostrato per la prima volta la capacità di inattivare SARS-CoV-2 attraverso l’irradiazione a led delle lunghezze d’onda dello spettro visibili. Se ulteriori e più approfonditi studi confermeranno questi dati, l’uso di questo led potrebbe potenzialmente avere un grande impatto sulla sanificazione di praticamente tutti gli ambienti umani”. 

Biovitae rispetta l’ambiente attraverso i principi di economia circolare. “Ognuno dei pezzi che compone la lampada, alla maniera di un bulbo, è pensato in modo tale da poter essere non solo identificabile ma anche smontabile e riparabile. Non è un processo difficile, se sin dalla progettazione ci si pone come obiettivo il mantenimento dei più elevati standard di circolarità – conclude Falocco – Noi lo abbiamo fatto ispirandoci ai più avanzati modelli di ecodesign”.

Il picco di frequenze ha ucciso il 99,8% del virus, in un arco temporale compreso tra i 30 e i 60 minuti, e si è dimostrato efficace anche su batteri, spore, muffe e funghi. Non solo, in ambienti interni ed esterni la lampada è in grado di attivare la fotocatalisi, con la possibilità di ridurre gli agenti inquinanti nell’aria.

Non sorprende, dunque, che nel luglio scorso la lampada led Biovitae sia stata nominata tra le tre migliori innovazioni mondiali nel settore sanitario nell’ambito dell’Health Innovation Exchange 2020, il premio organizzato dall’agenzia dell’Onu per la lotta all’Aids.

 “Adesso Biovitae è sottoposta a verifica multicentrica, nel senso che è stata inviata in Svezia e Germania per una revisione peer review – spiega ancora Falocco – I risultati dovrebbero arrivare a breve, e stiamo già lavorando per una pubblicazione su una rivista scientifica, Science o Lancet. Quel che è certo è che siamo di fronte a un processo rivoluzionario”.

Il termine rivoluzionario ricorre spesso nelle osservazioni del direttore di Ecosistemi. “C’è qualche problemino con la comunità medico scientifica, per cui l’intreccio tra ospedali, aziende sanitarie, Asl e case farmaceutiche ha l’interesse a mantenere lo status quo e i nuovi business fatti di gel igienizzanti, mascherine e amuchine. La lampada Biovitae potrebbe modificare ad esempio i protocolli di sicurezza adottati dalla scuola”.

Mapei e Assoverde per il progetto #PortaGenovaMilanoGreen

Mapei Assoverde MilanoGreen

Nell’ambito del progetto StrategieGreen2020 Mapei ha scelto di supportare l’associazione Assoverde nella riqualificazione del piazzale antistante la Stazione di Porta Genova di Milano

Tutto ciò  in risposta all’appello del Comune per far fronte all’emergenza determinata dal Covid-19 e al necessario ripensamento della città.

Con l’obiettivo di rendere gli spazi della città luoghi più accoglienti e funzionali, infatti, Mapei ha scelto di partecipare all’allestimento della piazza antistante la stazione di Porta Genova di Milano con la fornitura gratuita dei suoi prodotti.

L’iniziativa rientra nel più ampio quadro di interventi StrategieGreen2020, promosso da Assoverde, AIAPP e ANACI, per promuovere uno stile di vita più sostenibile a tutela del territorio, della vita e della salubrità delle persone.

Per il rifacimento delle strisce colorate sulla superficie in asfalto e pietra, i tecnici Mapei hanno proposto l’utilizzo di MAPECOAT TNS EXTREMEresina bicomponente epossi-acrilica per la realizzazione di aree carrabili e ciclopedonali.

MAPECOAT TNS EXTREME si caratterizza per l’ottima resistenza al traffico, l’elevata durabilità e le performance di prodotto, essenziali per la realizzazione della superfice sottoposta ad un molteplice utilizzo: rapidità di asciugatura, versatilità di applicazione su sottofondi esistenti e possibilità di realizzare il rivestimento nel colore desiderato.  

MAPECOAT TNS EXTREME è stato fornito nei colori blu ral 5024 e bianco, soddisfacendo cosi la richiesta di progetto.

Per garantire una maggiore adesione sulle superfici in asfalto e pietra, è stato utilizzato MAPECOAT TNS PRIMER EPW, primer epossidico bi componente caratterizzato da un elevato potere adesivo.

A completamento delle aree orizzontali è stato applicato anche MAPECOAT TNS PROTECTION, protettivo poliuretanico bicomponente e trasparente in grado di aumentare ulteriormente le caratteristiche meccaniche di resistenza al traffico veicolare.

Le fioriere installate per le nuove piante che abbelliscono l’area, sono state verniciate con DURSILAC SATIN di colore grigio antracite, smalto acril-uretanico all’acqua per interni ed esterni, con ottima distensione ed elevata durezza superficiale.

L’Intelligenza artificiale e la biologia sintetica grazie a un algoritmo

intelligenza artificiale

L’algoritmo Art (Automated Recommendation Tool), messo a punto dai ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory, è in grado di prevedere come determinate modifiche del Dna o dei processi biochimici di una cellula possano cambiarne il comportamento, guidando la sua ingegnerizzazione

L’Intelligenza artificiale è la nuova alleata della biologia sintetica.

Un team di ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab), negli Stati Uniti, è riuscito ad adattare glialgoritmi di apprendimento automatico alle esigenze della biologia sintetica per guidare lo sviluppo di cellule che non esistono in natura.

I risultati di due loro studi, pubblicati su Nature Communication, aprono la strada allo sviluppo di nuove tecniche utili per riprogettare velocemente sistemi viventi come lieviti e batteri per numerose applicazioni, dalla produzione di farmaci aquella di biocarburanti. 

Il nuovo Algoritmo 

Il loro nuovoalgoritmo Art (Automated Recommendation Tool), in attesa di brevetto, è in grado, dopo un semplice addestramento, di prevedere come determinate modifiche del Dna o dei processi biochimici di una cellula possono cambiarne il comportamento, guidando la sua ingegnerizzazione.

“Le possibilità sono rivoluzionarie”, ha spiegato il coordinatore della ricerca, Hector Garcia Martin.

“Ora la bioingegneria è un processo molto lento: sono serviti anni per creare il farmaco antimalarico artemisinina.

Se invece sei in grado di creare nuove cellule per un’indicazione specifica in un paio di settimane o mesi, puoi davvero stravolgere quello che puoi fare con la bioingegneria”.

ITAL CONTROL METER: misuratore di portata a ultrasuoni clamp-on per vapore ad alta temperatura

misuratore di portata a ultrasuoni

FLEXIM presenta il primo e unico misuratore di portata ad ultrasuoni clamp-on per vapore ad alta temperatura, FLUXUS ST-HT. Il nuovo sistema di misura è stato appositamente progettato per registrare con precisione le portate volumetriche e massiche del vapore saturo e surriscaldato a temperature fino a 400 °C

Si tratta sempre di un clamp-on, quindi di uno strumento misuratore di portata con trasduttori installabili dall’esterno del tubo anche con impianto in marcia: non introduce perdite di carico e nemmeno possibili perdite di prodotto, la manutenzione è praticamente inesistente e non ha bisogno di calibrazioni periodiche. Non è più necessario lo sfiato e lo scarico delle apparecchiature di flusso in linea, assicurando così un funzionamento in totale sicurezza del misuratore Fluxus ST- HT, che ha dunque una lunghissima vita e garantisce prestazioni eccellenti per molti anni.

Il metodo di misurazione acustica ha dinamiche eccezionalmente elevate e funziona indipendentemente dalla direzione del flusso. Questo strumento offre una misurazione del flusso bidirezionale precisa su un ampio rapporto di turndown fino a 25: 1.

Il nuovo FLUXUS ST-HT è complementare al misuratore FLUXUS ST, introdotto sul mercato da Flexim lo scorso anno e il cui campo di applicazione è limitato a temperature fino a 180 ° C. Ora, il nuovo FLUXUS ST-HT può essere applicato per misure di vapore fino a 400 ° C in tubi fino a 900 mm di diametro. Questa importante estensione della gamma di applicazioni è stata ottenuta dalla combinazione della tecnologia brevettata WaveInjector con il metodo di misurazione della correlazione incrociata.

Flexim, leader tecnologico mondiale nel campo della misurazione del flusso con tecnica non invasiva ad ultrasuoni, con FLUXUS ST-HT ha superato un’altra barriera. Ital Control Meters al fianco di Flexim è orgogliosa di poter offrire al mercato italiano questa importante innovazione tecnologica.

 

GEOFLUID 2021: il settore del drilling&foundations in mostra

Piacenza Expo sta lavorando in modo incessante alla prossima edizione di Geofluid che si svolgerà dal 15 al 18 settembre nel centro fieristico di Piacenza

La manifestazione fieristica internazionale più importante per il settore del drilling&foundations trova nuovi stimoli dalla crescente proliferazione dei temi di attualità per i visitatori professionali.

Geotermia, cantieri 4.0 del sottosuolo, nuove tecnologie trenchless, dewatering e acque sotterranee, transizione energetica, riduzioni delle emissioni in atmosfera e geoingegneria, nuovi materiali per il trasporto dei fluidi e nuove normative sui macchinari sono i temi che affiancheranno la parte espositiva di Geofluid 2021.

Specializzazione, felice collocazione temporale, attualità dell’aggiornamento professionale, ripresa dei contatti internazionali costituiscono il valore aggiunto della manifestazione che consentiranno alle aziende espositrici di presentare le proprie attività nel migliore contesto espositivo possibile.

L’edizione 2021 rappresenterà un momento strategico per capire in che modo l’economia continentale, le commesse internazionali e i grandi lavori sulle infrastrutture pubbliche potranno generare indotto per il prodotto interno lordo.

La prossima edizione si appresta quindi ad essere momento importante per pianificare i futuri lavori nel settore delle perforazioni, delle fondazioni e del sottosuolo. Verranno mantenuti i principali comparti come GEOTECHNOLOGY – GEOTUNNEL- GEOCONTROL – NODIG – GEOTERMIA, e a questi verranno affiancate una serie di iniziative divulgative sulla fase di transizione energetica e della Blue Economy.

Geofluid 2021, forte della riconfermata presenza della quasi totalità dei 280 espositori dell’ultima edizione, si sta preparando per una edizione che permetta sia agli espositori che ai visitatori, la fruizione di un evento nel pieno rispetto della normativa e dei protocolli anti Covid-19 vigenti.

Dati ultima edizione: oltre 11.000 operatori professionali provenienti da ben 86 paesi esteri.

Visitare ed esporre a Geofluid 2021 rappresenterà un modo protetto e sicuro per stringere accordi commerciali, informarsi e avviare relazioni professionali, promuovere efficacemente la propria produzione, acquisire visibilità internazionale. 

Per info: www.geofluid.it

ECOMONDO 2020: Bioeconomia Industriale

bioenergia e bioeconomia industriale

Il focus su biobased industry e bioeconomia, promuove e valorizza il nuovo modello economico e culturale della economia circolare

Si propone di ottimizzare il business di tutte le realtà industriali impegnate nella produzione di risorse biologiche rinnovabili e la loro conversione, tramite tecnologie innovative ed efficienti di biotecnologia industriale, in prodotti a base biologica e da bioenergia, compresi alimenti e mangimi, denominati “chemicals”.

La filiera vede protagoniste le aziende che sviluppano biopolimeri, bioplastiche, produttori di trasformatori della materia proveniente da scarto organico, in sostanza tutte le piccole-grandi bioraffinerie (Novamont, in primis e altri attori della chimica tradizionale mondiale, ma anche i produttori di impianti per compostaggio, digestione anaerobica e filiera agroindustriale, engineering d’eccellenza.

Target Espositori: biotecnolgie industriali, alghe, biomasse, bioraffinerie, biopolimeri, bioenergia, biocarburanti, prodotti chimici biobased, biolubrificanti, tensioattivi biobased, materiali biobased, inclusi i materiali da costruzione.

Il target visitatori

Acquirenti in cerca di applicazioni da aziende biochimiche, impiantistica, feedstock, fornitori, consultants, analisti e gli investitori R & D, professionisti, ricercatori di istituti accademici, policymakers, regolatori, ONG.

Bioenergie e Bioeconomia

Ecomondo 2020 si conferma ad oggi uno degli appuntamenti di riferimento di questo settore strategico, “cerniera” tra il sistema elettrico e quello del gas.

Questo grazie alla collaborazione di questi anni con CIB – Consorzio Italiano Biogas (logo) ed alla recente regolamentazione introdotta nel decreto Biometano da parte del MISE, decisiva per lo sviluppo di questo settore e in grado di aggiungere flessibilità al sistema energetico nazionale.

Alcune fra le novità essenziali è il ritiro a prezzo prefissato, da parte del GSE, del biometano avanzato e dei CIC, che garantirà la bancabilità degli investimenti nel settore, e la riconversione degli impianti esistenti. 

Si stima che il potenziamento della produzione di biometano potrebbe evitare emissioni di CO2 per 197 mln di tonnellate (scenario al 2050), dai dati registrati ad oggi. (Fonte Althesis).

Lo sviluppo della filiera consentirebbe, inoltre, già entro il 2030, di creare oltre 21mila posti di lavoro e di generare un gettito tributario di 16 mld di euro tra imposte sulle imprese e fiscalità di salari e stipendi.

Molti risvolti positivi per la bioeconomia

  • Saranno salvaguardati anche gli impianti di produzione di energia elettrica da biogas esistenti, il cui incentivo sull’energia prodotta verrà affiancato parallelamente da quello sul biometano.
    – L’immissione di biometano nella rete del gas naturale o nei distributori stradali, potrebbe fornire servizi di riserva e bilanciamento al sistema elettrico, costituendo una svolta per le imprese.
    – Infine l’ulteriore prospettiva auspicabile della realizzazione di impianti di co-produzione flessibile di elettricità (+calore) e biometano, grazie alla quale si otterrebbe una generazione elettrica ampiamente e rapidamente modulabile.

L’obiettivo è mettere in luce le numerose biotecnologie e sistemi esistenti per la produzione di gas rinnovabile da fonti biogeniche e di idrogeno da rinnovabili, inserendolo nella bioeconomia circolare e accompagnando lo sviluppo delle altre fonti rinnovabili intermittenti (sole e vento) e assegnando un nuovo valore alle infrastrutture del gas.